change language
sei in: home - rassegna stampa newslettercontattilink

Sostieni la Comunità

  
29 Giugno 2016

Concilio di Creta

Le Chiese Ortodosse tornano a parlarsi sui «valori eterni»

Novità. Da secoli non c'era un vero dialogo teologico a questo livello

 
versione stampabile

II linguaggio ortodosso sembra ostico ai media. Infatti il significato del Concilio panortodosso di Creta, concluso domenica scorsa, non è immediatamente decifrabile. L'unica notizia recepita sembra il rifiuto di bulgari, georgiani, antiocheni e russi di unirsi a Creta alle altre dieci Chiese ortodosse. Un evento minore? Non è stato così. Il patriarca Bartolomeo ha voluto celebrare il Concilio nonostante le assenze. Ed è stato un evento speciale per i 290 partecipanti. Questi, incontratisi come non avveniva da tanti secoli, hanno sentito e mostrato che l'ortodossia non è una federazione di Chiese nazionali, ma un'unica Chiesa con una visione del mondo. Il patriarca Daniel di Romania ha salutato il Concilio come «avvenimento raro e allo stesso tempo l'inizio della normalità»: la pratica sinodale è la norma nell'ortodossia. C'è voluta però la pazienza del patriarca Bartolomeo, appoggiato dal metropolita Emmanuel di Francia e da altri, per giungere all'evento. Una settimana di Concilio ha rappresentato un fatto sentito liberatorio da prospettive nazionali inadeguate e da mediocri polemiche, la cui consistenza sfugge ai più. Bartolomeo ha presieduto l'evento con autorità, ma anche grande capacità d'integrazione delle diverse sensibilità.
L'ortodossia - con la sua identità tradizionale - è entrata nel mondo globale, affermando come sia arbitrario «assimilare la Chiesa a un conservatorismo inconciliabile con il progresso della civiltà». Anzi ha ribadito che non c'è futuro prescindendo dall'esperienza spirituale. Eppure molti hanno parlato di un Concilio azzoppato, per l'assenza della grande Chiesa russa. Certo incompleto. Ogni Concilio - per gli ortodossi, a differenza dei cattolici - non è solo la celebrazione dell'assemblea: ha una seconda fase, non meno importante, l'accoglienza del popolo. Scriveva il teologo russo della diaspora, Paul Evdokimov: occorre che ogni decisione conciliare «passi attraverso la recezione del popolo della Chiesa...». Non c'è Papa che convalidi il Concilio. Ora si apre il processo di recezione, cui possono partecipare anche gli ortodossi non rappresentati a Creta (in cui gli altri cristiani potranno avere un ruolo). Del resto, il patriarca russo, Kirill, alla vigilia del Concilio, pur non riconoscendolo come panortodosso, ha espresso «rispetto»: «Non ci turbi il fatto che le opinioni delle Chiese-Sorelle... si siano divaricate». Ha ribadito: «Noi restiamo un'unica famiglia ortodossa...». Anche i critici di Kirill riconoscono che i russi non hanno sabotato il Concilio, ma hanno temuto le loro divisioni interne.
Ora molto si gioca attorno al messaggio del Concilio. Non si pensi a qualcosa di simile al corpus elaborato dal Vaticano II. Nell'insieme, i testi hanno però un valore. Mostrano come la «priorità» del Concilio sia stata l'unità attraverso una struttura conciliare. Condannano chiunque rompe l'unità, guardando ai tradizionalisti di ogni Chiesa. L'ortodossia è un mondo plurale, non per questo necessariamente diviso. Oggi - dice il Concilio - l'ortodossia si qualifica come modello di «unità nella pluralità» di fronte all'«omogeneizzazione riduttiva» del mondo globale: «La Chiesa ortodossa si propone di proteggere l'identità dei popoli e di rinforzare il carattere locale». Anche i piccoli popoli hanno diritto all'identità particolare di fronte alle strutture omologanti della globalizzazione culturale e economica (ci si oppone all'«autonomia dell'economia»). Si contesta un mondo dal potere unico, per così dire monarchico. In tutti i campi, si afferma la forza del dialogo (pur nella fedeltà alla verità e alla tradizione): dialogo con i non ortodossi («eterodossi» nei documenti in greco), le religioni non cristiane, le società, per la pace. Non è una posizione irrilevante in un mondo di contrapposizioni emotive, in un Est europeo affascinato dai muri.
Il difficile dibattito sugli ortodossi nella diaspora (dove sono minoritari e divisi secondo le origini nazionali) mostra come il grande mondo fuori dalle nazioni ortodosse li cambi in profondità. La diaspora russa in Francia, dopo la rivoluzione d'Ottobre, ha creato - ad esemplo - una felice contaminazione teologica e culturale con il pensiero occidentale. I testi del Concilio parlano del «secolarismo» con severità ma anche parsimonia. In queste pagine si affollano i dolori contemporanei: la guerra (condannata come frutto del male), il fondamentalismo, i rifugiati, la crisi ecologica, la manipolazione mediatica, il traffico degli esseri umani, l'uso incontrollato della biomedicina...
Il messaggio conciliare mostra un'ortodossia non indifferente «ai problemi dell'uomo... ma al contrario partecipa alle sue angosce». Il Concilio - si dichiara - «ha aperto il nostro orizzonte sul mondo contemporaneo diversificato e multiforme. Ha sottolineato che la nostra responsabilità nello spazio e nel tempo è sempre nella prospettiva dell'eternità». Con una voce unica, le Chiese ortodosse hanno detto che il progresso si fa anche attraverso i «valori spirituali eterni». La volontà diffusa è che questo Concilio sia il primo di una serie.


 LEGGI ANCHE
• NEWS
1 Febbraio 2018

Gli auguri del metropolita Hilarion, Presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, ad Andrea Riccardi e alla Comunità per il 50mo anniversario di Sant'Egidio

IT | DE | RU
19 Gennaio 2018
TORINO, ITALIA

Le periferie svuotate. Primo allarme di Francesco. Il commento di Andrea Riccardi sul Corriere della Sera

15 Gennaio 2018

Papa Francesco traccia la differenza tra immigrazione e invasione: il commento di Andrea Riccardi sul Corriere della Sera

8 Gennaio 2018

Il 7 gennaio, giorno di Natale per i cristiani d'Oriente, a pranzo con i poveri in Russia, Ucraina e Polonia

22 Dicembre 2017
ROMA, ITALIA

Andrea Riccardi ricevuto in udienza da papa Francesco: corridoi umanitari e pace tra i temi del colloquio

IT | ES | DE | FR | PT | CA | NL | ID
22 Dicembre 2017

Natale: la festa dei valori condivisi da tutti

tutte le news
• STAMPA
11 Febbraio 2019
Vatican Insider

Riccardi: tra Italia e Vaticano c’è freddezza ma non rottura

22 Febbraio 2018
Famiglia Cristiana

La preghiera sia un urlo contro le guerre

22 Febbraio 2018
Br-Online

Interview mit Sant'Egidio Mitgründer Andrea Riccardi

21 Febbraio 2018
Famiglia Cristiana

La rivoluzione dell'amore e della tenerezza, l'unica necessaria #santegidio50

21 Febbraio 2018
Famiglia Cristiana

I 50 anni di Sant'Egidio. L'abbraccio.

20 Febbraio 2018
Vatican Insider

Mattarella visita Sant’Egidio: “Siete una speranza glocal”

tutta la rassegna stampa
• DOCUMENTI

Non muri ma ponti: il messaggio di Andrea Riccardi al 4° congresso di 'Insieme per l'Europa'

Andrea Riccardi - Oriente e Occidente - Dialoghi di civiltà

Walter Kasper

Laudatio per il prof. Andrea Riccardi in occasione del conferimento del Premio Umanesimo 2016 a Berlino

Medì 2016: PROGRAMMA

Medì 2016: I RELATORI

tutti i documenti
• LIBRI

Andrea Riccardi - Tutto può cambiare





San Paolo

La forza disarmata della pace





Jaca Book
tutti i libri

FOTO

1530 visite

1534 visite

1702 visite

1507 visite

1542 visite
tutta i media correlati