X Meeting Internazionale Uomini e Religioni
La Pace � il nome di Dio
Roma, 7-10 ottobre 1996

APPELLO DI PACE

Sono trascorsi dieci anni dalla storica giornata di Assisi, nell�ottobre 1986, quando Giovanni Paolo II invit� i leaders delle Chiese cristiane e delle grandi religioni mondiali a pregare per la pace nel mondo. Rendiamo grazie a Dio per il cammino percorso in questi anni gli uni accanto agli altri e non gli uni contro gli altri. Di fronte alle guerre che in questo periodo hanno travagliato il mondo, abbiamo posto la nostra prima fiducia nella preghiera. Dio ascolta le invocazioni, piega il cuore dei violenti, dona la saggezza e la giustizia, conforta i cercatori di pace.

Abbiamo fatto memoria delle vittime dei conflitti e delle ferite ancora aperte. Solennemente ripetiamo l�invito alla pace. Le religioni non spingono all�odio e alla guerra, non giustificano lo spargimento del sangue innocente. Le religioni non vogliono la guerra, ma la pace! Non c�� santit� nella guerra. Solo la pace � santa!

In questi anni - secondo l�invito di Giovanni Paolo II lanciato da Assisi e largamente condiviso da noi - nuove energie di pace e nuovi sentimenti di comprensione tra credenti si sono sviluppati, come un torrente che cresce. Vogliamo che questo fiume di pace bagni le terre di guerra, spenga gli odi, alimenti le speranze di un mondo giusto e senza conflitti. Ci impegnamo a far crescere l�amore per la pace tra i nostri correligionari.

Convinti che le religioni hanno una grande responsabilit� nel predicare il perdono, ci rivolgiamo a tutti coloro che uccidono o fanno la guerra in nome di Dio. Ricordiamo loro che la pace � un nome di Dio. Parlare di guerra di religione � un�assurdit�. Nessun odio, nessun conflitto, trovi nella religione un incentivo.

Ci rivolgiamo a quanti usano le armi per affermare i loro interessi: li invitiamo a meditare sulle loro responsabilit�, perch� la guerra � sempre un�avventura senza ritorno con il suo lascito triste di inutili stragi.

Non abbiamo potenza, se non la forza debole della fede: in nome di questa, invitiamo tutti a spogliarsi di ogni sentimento violento, a disarmare le mani pronte a colpire, a riconsiderare l�uso della violenza. La mitezza, la comprensione, l�uso del dialogo per la soluzione dei conflitti, la ricerca della giustizia, e soprattutto l�amore ci salvino dalla sciagura della guerra. Questa � l�invocazione nostra e quella - ci pare - di milioni di credenti, di uomini e di donne di questo nostro mondo.

Non abbiamo potenza, se non la forza debole della fede: in nome di questa, invitiamo tutti a spogliarsi di ogni sentimento violento, a disarmare le mani pronte a colpire, a riconsiderare l�uso della violenza. La mitezza, la comprensione, l�uso del dialogo per la soluzione dei conflitti, la ricerca della giustizia, e soprattutto l�amore ci salvino dalla sciagura della guerra. Questa � l�invocazione nostra e quella - ci pare - di milioni di credenti, di uomini e di donne di questo nostro mondo.

Roma, 10 ottobre 1996