Comunità di S.Egidio


 

9 maggio 2000

ROMA. Uniti dal Salvador all�Ucraina dalla comunit� di Sant�Egidio
Anziani, un no senza frontiere a pena di morte ed eutanasia

 

Roma. "Loro" non cessano di sperare. "Loro" sono l'espressione viva di un continente che emerge, imponente, nel nuovo millennio, "Loro" sono i diecimila del movimento "Viva gli anziani", promosso dal Salvador all'Ucraina dalla Comunit� di Sant'Egidio. Delegazioni provenienti da tutto il mondo si sono ritrovate a Roma per tre giorni in occasione del congresso "Io non cesso di sperare", tra riflessione e festa, preparandosi al Giubileo degli anziani, previsto per il 17 settembre, e ritrovando - dice una di loro, ottantenne, quasi immobilizzata su una carrozzina - "uno sguardo pieno di prospettive".

Ecco alcuni frutti di questo sguardo: un'adesione convinta alla campagna contro la pena di morte, iniziative e raccolte per ricostruire un ospedale - l'unico di tutta l'area -in Guinea Bissau e per partecipare alla rinascita del Mozambico alluvionato.

A Roma gli anziani del Movimento erano in tremila: "Tanti sono figli di un Novecento terribile - spiega Andrea Riccardi, iniziatore della Comunit� di Sant'Egidio -.Molti di loro hanno conosciuto guerra e solitudine". Antonin, di Praga, � uno dei testimoni di questo secolo pieno di zone d'ombra. "La nascita della Comunit� di Sant'Egidio a Praga - osserva - ha significato per noi ritrovare con forza quel cristianesimo che, per 50 anni, non ha avuto voce. Oggi per me significa poter essere amici con tutto il mondo".

� vero, l'amicizia con tanti della Comunit� ha messo in moto prospettive impensabili per molti anziani, con una traduzione particolare nei diversi contesti in cui vivono. In Belgio, ad esempio, "Viva gli anziani" � intervenuto con decisione sulla questione eutanasia. "In questi ultimi mesi - racconta Jean Swolfs, di Antwerpen - si � parlato molto di una nuova legge per depenalizzare l'eutanasia. Questo ci spaventa molto. � una misura che, peraltro, metterebbe a repentaglio la vita dei pi� deboli che, nelle nostre societ� del nord, vengono spesso nascosti: molte persone muoiono nella solitudine degli ospedali o degli istituti".

Nella carta di intenti adottata dal Movimento al congresso di Roma, gli anziani si impegnano anche "ad aiutare i giovani a non sentirsi soli e senza padri". "Ti auguro di diventare vecchia e felice come me in questi giorni", ripete un'anziana signora di Roma a una giovane della Comunit�.

Ed � anche il rifiuto di ogni violenza che ha portato i tremila di "Viva gli anziani" a partecipare alla preghiera per i martiri, "Sono andati l� come testimoni - osserva Riccardi - La loro presenza ha sottolineato una volta di pi� che l'amore � pi� forte della morte e che la fede � pi� forte dell'odio".

Michele Brancale