Comunità di S.Egidio


 

12/03/2003


Cuochi e disabili, successo ai fornelli ma non possono tornare a casa
In otto mandano avanti un ristorante che � stato premiato, la sera per� restano senza mezzi pubblici

 

ROMA - Un mese fa hanno vinto il premio di �Ristorante dell�anno�, messo in palio dall�associazione ristoranti di Roma. Ma non hanno ancora vinto quello dei trasporti, che nel comune pi� grande d�Italia, specie di sera, rappresentano il problema pi� spinoso. Soprattutto quando si � disabili mentali e si cerca di tornare a casa mentre sta per scattare il proprio �fuori orario� dentro una metropoli stanca e disattenta. La �Trattoria degli amici�, a Trastevere, ha doppiato il capo di un anno di attivit�. Era una scommessa, lanciata dai volontari di Sant�Egidio. Ed � oggi una scommessa vinta, con i suoi otto disabili mentali che fanno cucina e servono ai tavoli nel cuore del vecchio rione insieme a un gruppo di volontari di Sant�Egidio. Ma all�inizio della sera, quando nel piccolo ristorante ferve l�attivit�, comincia inesorabile l�ora della ritirata.

Le prime ad abbandonare il ristorante sono Gelsomina, Flavia e Natalina, tutte e tre addette alla cucina, che alle sette lasciano pentole e fornelli per correre a prendere gli autobus che le riportano a casa. Raggiungono il Trullo, San Pietro e Ostia. Subito dopo se ne deve andare anche Valerio: alle 20 deve riparare a San Giovanni. Alle otto in trattoria restano dunque quattro disabili. Ma sono solo due, Maurizio e Walter, quelli che riescono a portare a termine il servizio fino alla fine e che tornano a casa da soli usando i mezzi �notturni�: Maurizio, il sommelier astemio che ha imparato a proporre ai clienti vini mai bevuti, rincasa al Tiburtino. E Walter al Tufello. Maurizio e Walter rappresentano la scommessa vinta. Luciano e Aurelio, gli altri due che tengono duro in mezzo ai tavoli fino alle 22.30, devono invece essere riaccompagnati a casa ogni sera da due volontari. � lo scotto da pagare per questi due �camerieri ai tavoli� che non vogliono mollare troppo presto.

�C�� un ufficio del Comune che si occupa dell�accompagnamento dei disabili, ma solo di quelli che non sono in grado di deambulare oppure non vedenti - spiegano i volontari di Sant�Egidio -. Inutile chiedere un mezzo per un disabile mentale. L�ufficio del dipartimento affari sociali non accoglie questo tipo di richiesta. Non � un problema solo per la trattoria. Abbiamo dovuto bloccare l�accesso ai nostri nove centri di pittura per disabili, perch� oltre quota 500 presenze non possiamo garantire il trasporto�.

Paolo Brogi