Comunità di S.Egidio


 

04/09/2007


EUROPA: LE VIE DELL�UNIT�
Si apre oggi nella citt� romena la terza Assemblea ecumenica del continente Fra i moderatori il vescovo di Terni, che spiega i temi e il respiro dell�evento

 

�Cristiani a Sibiu per un nuovo umanesimo�

Paglia: dentro la storia, fedeli al primato dello spirituale�La luce di Cristo illumina tutti� � il titolo dato all�iniziativa per la prima volta in un Paese ortodosso

�Noi italiani andremo tutti insieme all'Assemblea ecumenica europea di Sibiu. Cattolici, ortodossi, protestanti: tutti sullo stesso aereo, come in un pellegrinaggio congiunto. � la prima volta: a Basilea e Graz non fu cos�. Il cammino della riconciliazione fra i cristiani � fatto anche di gesti semplici, concreti. Come quello raccontato ad Avvenire dal vescovo di Terni-Narni-Amelia, Vincenzo Paglia, presidente della Commissione episcopale per l'ecumenismo e il dialogo. Stamani la partenza �con il nostro aereo ecumenico�, sorride Paglia: �noi cattolici saremo guidati dal vicepresidente Cei, l'arcivescovo Giuseppe Chiaretti�; poi l'immersione nel fitto programma delle sessioni plenarie e dei forum della terza Assemblea ecumenica continentale, che da oggi a domenica impegner� oltre duemila persone sul tema La luce di Cristo illumina tutti. Speranza di rinnovamento e unit� in Europa.

Particolarmente impegnato sar� proprio Paglia: �Insieme al metropolita Gennadios - lui in rappresentanza della Kek, la Conferenza delle Chiese europee; io per il Ccee, il Consiglio delle Conferenze episcopali del nostro continente - sar� moderatore a Sibiu. Ci vado con la convinzione che tutti i temi che saremo chiamati ad affrontare ci faranno progredire se sapremo custodire sempre il primato della dimensione spirituale ed evangelica�.

Guardando al tema dell'assemblea, perch� � stato dato un riferimento cristologico cos� forte ed esplicito?

�Sibiu � la terza assemblea ecumenica europea dopo quelle di Basilea nel 1989 e di Graz nel 1997. Sibiu � il punto d'arrivo di un itinerario che tutte le Chiese e le comunit� cristiane d'Europa hanno concepito e condiviso quale percorso al cuore dell'ecumenismo: la ricerca di Cristo - come dice il titolo: la luce che tutti illumina. Un tesoro che ci unisce, riscoperto a partire dalle diverse tradizioni. Perci� ci siamo ritrovati a Roma, il cuore del cattolicesimo, poi a Wittenberg - la citt� simbolo della Ri forma luterana - e ora a Sibiu, in un Paese a maggioranza ortodossa�.

Quale � stata la partecipazione e la �qualit� di questo itinerario verso Sibiu?

�� stato come un pellegrinaggio per l'Europa e fra le tradizioni cristiane; non un'esperienza d'�lite ma un'occasione d'incontro fra comunit� vive. Un modo, inoltre, per ricostituire quel tessuto cristiano che ha reso tale l'Europa, che ha alimentato il suo umanesimo, la fede che si fa cultura, la vocazione degli europei ad aprirsi e ad andare fino ai confini del mondo. Una vocazione che ora sembra essersi indebolita, come dissolta...�.

�Speranza di rinnovamento e unit� in Europa�, dice ancora il titolo dell'assemblea. Che cosa possono fare i cristiani per costruire un'Europa nuova, fedele alle sue radici ma non chiusa nella nostalgia del passato?

�Viviamo tempi difficili, nei quali la globalizzazione del mercato - assieme a quella dei conflitti e della paura - sembrano aver sopito nei particolarismi lo slancio dell'Europa verso l'unit� e la sua vocazione universale. Proprio nel cammino ecumenico riscopriamo il profilo di un umanesimo cristiano che l'assemblea di Sibiu identifica e ricompone nei molteplici temi che ne caratterizzano i lavori - dalla spiritualit� alle sfide della pace e della giustizia, dalle migrazioni alla salvaguardia del creato e cos� via. Ma tutto questo sar� utile se saremo fedeli al primato della dimensione spirituale ed evangelica�.

Nel cammino di riconciliazione fra i cristiani quanto � importante riconoscere ci� che unisce e ci� che invece identifica e distingue?

�Il secondo millennio � stato quello delle divisioni: come non auspicare che il terzo millennio sia quello della riconciliazione? Perci� � importante non cancellare il passato, con le sue divisioni e sofferenze; non � ignorando le ferite che le si pu� guarire. Ma � necessario anche guardare al grande patrimonio che ci unisce. E imparare a comprendere e accogliere lo "sguardo dell'altro" - cos� va accolto l'ultimo documento della Congregazione vaticana per la dottrina della fede relativo alla "dottrina sulla Chiesa". Chiarezza, dunque. E amore: perch� l'ecumenismo � un tessuto d'amore che chiede pazienza ma anche audacia e determinazione. Sempre pi� consapevoli che l'ecumenismo non � solo una questione interna al rapporto fra Chiese, ma una responsabilit� di fronte a un mondo assetato di pace e giustizia�.

Di recente i vescovi del Friuli-Venezia Giulia sono stati a Mosca dal patriarca ortodosso Alessio II e lo hanno invitato ad Aquileia. Quale contributo possono dare le Chiese locali all'ecumenismo?

�Un contributo grande, perch� il dialogo non sia un fatto d'�lite ma di popolo. Per questo, ad esempio, come Conferenza episcopale italiana incoraggiamo i pellegrinaggi ecumenici�.

E quando vedremo incontrarsi Alessio II e Benedetto XVI?

�Non c'� dubbio che il clima fra Mosca e Roma si sia rischiarato, come dimostrano proprio i numerosi incontri fra metropoliti e vescovi, comunit� ortodosse e diocesi cattoliche. Ci sono inoltre preoccupazioni condivise sulla condizione dell'Europa. Non ci � dato sapere quando potr� avvenire l'incontro fra Alessio e Benedetto: ma possiamo gi� ora pregare perch� avvenga�.

Per la prima volta l'Assemblea ecumenica europea avverr� in un Paese a maggioranza ortodossa: la Romania che da poco ha perso il patriarca Teoctist...

�L'ho conosciuto bene, Teoctist: ero fra gli organizzatori del viaggio di Giovanni Paolo II in Romania, nel 1999. Un patriarca che ha vissuto fino in fondo il dramma dell'Europa dell'Est, e della sua Romania sotto il regime di Ceausescu, e che ha avuto - per primo, fra tutte le Chiese ortodosse - il coraggio di aprire il suo Paese al Papa di Roma. Ricordo la commozione di Teoctist e di Wojtyla davanti a una folla di 300 mila persone che gridava a una sola voce unitate, unitate! mentre loro sul palco si abbracciavano come due bianchi angeli della Resurrezione... So da loro stessi che n� Wojtyla n� Teoctist hanno pi� dimenticato quel momento. E ora credo che tutti e due dal paradiso guarderanno all'assemblea di Sibiu con tenerezza struggente�.

I precedenti

Basilea nel 1989, Graz nel 1997: pace, giustizia e riconciliazione i temi

Quella di Sibiu, in Romania, � la terza Assemblea ecumenica europea dopo quelle svoltesi a Basilea, in Svizzera, dal 15 al 21 maggio 1989, e a Graz, in Austria, dal 23 al 29 giugno 1997. L'assemblea di Basilea ebbe per tema �Pace nella giustizia�; quella successiva, a Graz, adott� il titolo �Riconciliazione, dono di Dio e sorgente di vita nuova�. Queste assemblee sono il frutto pi� visibile e significativo della crescente collaborazione fra il Ccee (il Consiglio delle Conferenze episcopali europee) e la Kek (la Conferenza delle Chiese d'Europa), che ha avuto altri momenti forti negli incontri ecumenici europei, come quello svoltosi dal 17 al 22 aprile 2001 a Strasburgo, in Francia. Il tema era �Io sono con voi tutti i giorni�; proprio durante quell'evento venne firmata la �Charta oecumenica�, sorta di �agenda� che le Chiese si sono date per approfondire la collaborazione e trovare impegni comuni per il futuro dell'Europa. Altra pietra miliare del cammino ecumenico � rappresentata dalla �Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione� sottoscritta ad Augusta, in Germania, il 31 ottobre 1999 da cattolici e protestanti.

Lorenzo Rosoli