Presidente dell' "Alleanza delle Minoranze", Pakistan
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Buon pomeriggio / sera illustri ospiti, signore e signori. Vorrei cogliere l'occasione per ringraziare di cuore ancora una volta la Comunità di Sant'Egidio e l’Arcidiocesi di Monaco per avermi dato questa opportunità e per avermi concesso il privilegio di parlare con voi su un argomento che mi appassiona e mi impegna sul campo tra le minoranze in Pakistan, nella nostra lotta per la libertà religiosa.
Il mio discorso ha per titolo:
LA LIBERTÀ RELIGIOSA PORTA LA PACE: LA STRATEGIA DELLA RELIGIONE NELLA ATTUALIZZAZIONE DELLA PACE NEL MONDO
Il 99,637% della popolazione mondiale è costituita da credenti, quindi più che mai vi è un crescente bisogno non solo di dialogo, come succederà oggi, in questo contesto, ma anche di rapporti con le altre comunità inter-religiose. Il potenziale ruolo della religione nei conflitti, e la crescente importanza della religione nella vita pubblica, presenta
sfide urgenti che richiedono una maggiore comprensione ed una maggiore cooperazione.
Per quanto riguarda il Pakistan, l'ultima relazione annuale (2011) della Commissione Internazionale sulla libertà religiosa degli Stati Uniti, ha evidenziato come il Pakistan sia, insieme ad altri 13 paesi, da tenere sotto osservazione a causa delle gravi persecuzioni religiose. L'analisi della situazione delle minoranze in Pakistan fatta dalla Lega Pachistana di tutte le Minoranze, (fondata da mio fratello Shahbaz Bhatti, Ministro Federale per le minoranze, di cui io ora sono il Presidente), identifica i seguenti
come i motivi che possono essere responsabili della situazione attuale delle minoranze in
Pakistan:
1. Un Governo instabile
2. Le Leggi discriminatorie
3. L'estremismo religioso, il fanatismo e il terrorismo
4. La Corruzione
5. La Povertà
6. L’Analfabetismo
Fin dalla creazione del Pakistan nel 1947 ci sono state violazioni dei diritti delle minoranze e queste sono progressivamente cresciute fino a fare del Pakistan, a tutt’oggi, una delle società più intolleranti nel mondo. L'instabilità del governo pakistano è complessa. Per esempio, dei 63 anni di indipendenza, 34 anni sono stati anni di un Governo militare e 29 di un Governo civile.
Le due guerre con l'India sulla regione contesa del Kashmir hanno causato un ulteriore incremento dell'estremismo e del terrorismo. La fine dell’invasione Russa dell’Afghanistan e la presenza di oltre 3 milioni di rifugiati afghani in Pakistan ha ulteriormente aggravato la situazione.
Di recente, essendo un alleato del Mondo Occidentale nella sua lotta contro il terrorismo e l'estremismo, il Pakistan si trova ad affrontare il terrorismo sia interno sia transnazionale, la violenza settaria, l'estremismo religioso, il fanatismo, l'intolleranza, e la discriminazione. Il Pakistan ha perso oltre 35.000 cittadini innocenti e più di 3.500 persone tra il personale di polizia. Questo ha ulteriormente aggravato l'intolleranza religiosa contro le minoranze religiose favorendo l’esecuzione di crimini d'odio verso le comunità Cristiane, comunità che sono costantemente vittime di estremisti islamici. Le Minoranze Pakistane sono di fronte a violazioni della libertà religiosa ogni giorno. Si fa un continuo abuso della legge sulla blasfemia, con conseguenti lunghe detenzioni, violenze fisiche, conversioni forzate e talvolta anche la morte.
(Esposizione)
È in questo contesto che propongo una via d'uscita, cioè che la libertà religiosa può essere la soluzione nella realizzazione della pace nel mondo. È con un atteggiamento di unità che dobbiamo costruire una strada per l’educazione religiosa, per creare una consapevolezza che sia insito in ogni tradizione religiosa il fatto che le credenze religiose sono tra loro intrecciate, in modo che le generazioni future posano vedere gli altri come membri di un’unica famiglia umana, da cui nessuno sia escluso, e quindi possano portare la pace e la fine della violenza nel mondo. Le tradizioni religiose sono fenomeni profondamente ambigui e complessi, che esprimono la migliore e la peggiore forma della natura umana.
Questo è certamente vero per la tradizione Cristiana. La Chiesa ha commesso i più terribili crimini contro l'umanità, ciò ha creato una religione che ha tradito Dio, ma ha anche fatto molto per promuovere la fede nella uguaglianza di ogni individuo davanti a Dio e per incoraggiare importanti opere di carità e di giustizia. In molte parti del mondo di oggi, la Chiesa Cristiana è una delle forze più influenti nella lotta per i diritti umani sia per la sua vicinanza alla gente comune sia per la sua vasta rete di collegamenti internazionali.
Caratteristiche positive della Religione come Strategia per Contribuire ai diritti umani e alla pace nel mondo
Ci sono poche aree della vita che il pensiero sui diritti umani non ha toccato, influenzando il diritto internazionale, la coscienza globale etica e la discussione teologica. Possiede la virtù di un linguaggio universale cercando di perseguire la giustizia e la pace.
[NDT testo non chiaro...Positivamente, come comunità religiosa siamo in grado di convalidare, arricchire, rafforzare Cfr.. Cf. D Tutu, “Religion and Human Rights,” in Hans Kung (ed.), Yes to Global Ethic (London:SCM, 1996), 164-174]
I diritti sono diventati un idioma preferito per articolare valori sociali fondamentali e la strategia scelta per chiarire e risolvere le aree di conflitto. C'è stato una ampia discussione per un periodo di 50 anni e ci sono poche aree della vita contemporanea, che il pensiero sui diritti umani non ha influenzato essendo considerati come uno standard riconosciuto per le azioni dei governi e degli stati.
[NDT ...manca testo originario]
e offre azioni correttive o consiglia nel rispetto dei diritti umani. La più grande salvaguardia dei diritti umani sta nell'avere inseriti a fondo nella psicologia morale di un popolo le convinzioni proprie dei diritti umani e nell’averli collegati ai suoi più profondi convincimenti sul significato della vita umana. La religione è di gran lunga meglio attrezzata per fare ciò rispetto a qualunque altra struttura dello Stato laico. La fede cristiana in particolare si propone di scrivere la legge di Dio nel cuore dell’uomo e di coltivare i valori e le qualità del caratteredell’uomo necessari per far fiorire i diritti umani, (Ebrei 10.16, 2Cor 3.6; Ger 31.33; Prov 3.3; 7.3). Il racconto biblico della creazione offre la motivazione più potente per l'osservazione dei diritti umani e delle libertà. Fissando i diritti umani nell’immagine divina li costituisce come diritti sacri. Ogni essere umano è immagine di Dio, quindi ogni negazione e ogni maltrattamento verso gli esseri umani è un peccato contro il Creatore; abusare di loro è un sacrilegio, è la profanazione di qualcosa di più santo, è la violazione di Dio in persona. Il rispetto dei diritti umani porta gloria e onore a Dio, perché Dio dona gloria divina all'umanità attraverso l'imago Dei, (Salmo 8.4-5).
Come portatori dell’immagine di Dio non dovremmo ucciderci l'un l'altro (Gn 9.6; Esodo 20.13). Le parole di Dio a Caino, "Che cosa hai fatto!", risuonano con il valore intrinseco presente in ogni vita umana (Gen 4.10-11). Poichè gli esseri umani vivono in corpi, gli esseri umani devono anche avere il diritto di rimanere interi, di non essere maltrattati o torturati o mutilati o affamati o molestati. Il diritto alla vita comprende il diritto ai mezzi per vivere ( Cfr. Gn 31.1, 45.13, Ex 17.7, 33.18, 1 Re 8.11; Is 6.3, 10.3, 22.24). Il Mekilta - un commento rabbinico sull’Esodo- sostiene che i dieci comandamenti siano stati incisi su tavole di pietra paralleli, in modo che ogni comandamento sia correlato al suo numero opposto sull’altra tavola. Il primo comandamento, quello sulla assoluta sovranità di Dio, è messo in parallelo con quello sul divieto di uccidere. Questa disposizione, insegnano rabbini, serve a dimostrare che uccidere una persona è come diminuirne la somiglianza a Dio, anzi di diminuire la realtà di Dio stesso. [NDT: non chiaro nel testo originario...Come in polacco, "l'ebraismo e Diritti Umani ": 41. ]
Diritto alla sicurezza della persona, diritto al sostentamento
[NDT manca testo originale Bene (pozzo?), ricovero, vestiti e salute. ]
Gli esseri umani sono responsabili del benessere degli altri ed e’ un obbligo che abbiamo innanzitutto verso Dio. "Dov'è tuo fratello Abele? " chiede Dio a Caino (Genesi 4.9). Non si può respingere questa responsabilità, è un elemento della nostra umanità. Né può essere scaricata semplicemente per non interferire. Essere il guardiano di mio fratello vuol dire avere un interesse concreto, compiere delle azioni positive a favore di altri esseri a immagine di Dio. (Gen 4:9-10, Luca 10:25-37). Dal momento che ogni individuo mostra l'immagine di Dio in egual misura e poiché ogni essere umano ha un antenato comune, c'è una fondamentale uguaglianza di tutti gli esseri umani senza distinzioni di razza, sesso, classe, rango o religione. Tutte le persone sono cosmicamente figli dello stesso padre (Mal 3:10), discendenti comuni di Adamo, quindi biologicamente parenti tra di loro. Il dialogo interreligioso crea una consapevolezza del significato più profondo di ciò che ci dicono le nostre Scritture e ci apre e ci fa parlare ancora a persone di altre fedi.
Quando i musulmani entrano in dialogo, essi riconoscono i testi coranici relativi alla diversità e al disegno di Dio, che dicono: " O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda. " (49:13) e "Ti abbiamo inviato esclusivamente come una misericordia per tutte le creature" (21:07).
La pluralità è inscritta nel disegno di Dio: "Ad ognuno di voi abbiamo assegnato una via e un percorso. Se Allah avesse voluto, avrebbe fatto di voi una sola comunità. Vi ha voluto però provare con quel che vi ha dato. Gareggiate in opere buone: tutti ritornerete ad Allah ed Egli vi informerà a proposito delle cose sulle quali siete discordi". (5,48). I musulmani sono chiamati a cercare la giustizia attraverso la loro attività di dialogo.
Il Corano insegna "Riempite la misura e date il giusto peso e non danneggiate gli uomini nei loro beni. "(7:85) e" O voi che credete, siate testimoni sinceri davanti ad Allah, secondo giustizia. Non vi spinga all'iniquità l'odio per un certo popolo. Siate equi: l'equità è vicina alla devozione. "(5,8).
LA LIBERTÀ RELIGIOSA PORTA LA PACE
Contrariamente a quanto spesso si teme, la libertà religiosa non crea instabilità sociale, ma porta in realtà ad una crescita dell’ordine pubblico. Le società sono più propense a fiorire quando i propri cittadini hanno la libertà di esprimere le loro più profonde convinzioni e gli ideali più alti. Nel corso degli ultimi anni, numerosi studi hanno dimostrato i benefici della libertà religiosa nelle società civili di tutto il mondo. Uno di questi studi è un libro di Brian J. Grim e Roger Finke dal titolo "Il prezzo della libertà negata" (pubblicato dalla Cambridge University Press nel 2011). La loro ricerca di dati su oltre 200 paesi e il loro studio su sei paesi in particolare dimostra che, assicurando la libertà religiosa a tutti, si promuove la stabilità sociale e si riduce la violenta persecuzione religiosa e i conflitti. Poiché la libertà religiosa è parte di "una serie molto più vasta di libertà civili ", la "negazione della libertà religiosa è inevitabilmente intrecciata con la negazione di altre libertà." Questo studio internazionale ha scoperto che esiste una correlazione tra libertà religiosa e "un minor numero di incidenti a causa di conflitti armati, un migliore stato di salute, livelli più elevati di reddito da lavoro, una democrazia stabile, e migliori opportunità educative per le donne."
Il loro studio ha anche riscontrato una correlazione positiva tra libertà religiosa e una varietà di altri benefici sociali, quali una maggiore eguaglianza tra i sessi, una riduzione della povertà, nel complesso un maggiore benessere o la qualità della vita, riduzione dell'inflazione, una minore disuguaglianza di reddito, e un reddito maggiore sia per le donne che per gli uomini. In conclusione: cerchiamo di essere in solidale unità per la causa della libertà religiosa, nel costruire la strada dell’educazione religiosa, portando così la pace e la fine della violenza nel mondo.
Grazie |