Catholic Archbishop, Algeria
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In un mondo ormai globalizzato, la questione delle minoranze si pone in una maniera molto acuta e riguarda la loro propria sopravvivenza… Infatti, la questione che si pone oggi al loro riguardo non è solo funzionale: quale posto per le minoranze ? e quale ruolo spetta loro o quale destino li attende in un tale mondo ?…… ma la questione diventa drammaticamente esistenziale e ci si dovrebbe chiedere oggi se queste minoranze abbiano ancora una parola da dire o un ruolo da svolgere o perfino un posto nel mondo della globalizzazione.
Un mondo ormai globalizzato:
Partiamo da alcuni fatti concreti.
- Chi, per interesse o per semplice curiosità, percorre una grande metropoli come Algeri, rimane subito colpito dal numero impressionante di parabole televisive che sono sulle finestre o sui tetti delle case… uno, due, tre o perfino quattro o più spuntano dalla stessa finestra… l’ultima casa e l’ultima capanna o perfino l’ultima tenda del deserto ha sul tetto o sulla finestra una parabola televisiva… tutti seguono la CNN e tutti seguono Al-Jazeera… il professore di università come l’ultimo contadino segue lo stesso canale e sente lo stesso telegiornale e le stesse informazioni…
- Mentre chi passeggia in una metropoli europea è subito colpito dalla varietà di gente, di colori di pelle, di lingue, che vede e che sente per la strada, e incomincia a chiedersi in quale città sta passeggiando.
- E chi invece, per scacciare la noia dei nostri aeroporti, va in una libreria per comprare un libro o un giornale, è subito colpito dalla varietà di giornali e di libri che trova e rimane indeciso su quale comprare o per quale libro decidersi.
- E chi inoltre va in un supermercato del terzo mondo, sarà colpito dal numero e dalla varietà di merce che potrà trovarci… non solo prodotti del suo paese ma prodotti di decine e di centinaia di paesi e del mondo intero… Il mondo intero, con i suoi prodotti, si trova concentrato in questo luogo, chiamato supermercato.
- Infine, visto che provengo della regione del Medio-Oriente, faccio notare che la strada di fronte all’università di Yarmouk nel Nord della Giordania è entrata nel libro del Guiness per il numero di uffici di internet, frequentati da studenti universitari, i cui genitori non solo non avevano internet, ma nemmeno la luce…
Questi fatti e tanti altri simili, che per tanti - soprattutto tra le nuove generazioni che non hanno forse conosciuto un mondo diverso - potrebbero a prima vista apparire insignificanti o normali e senza pretese… esprimono però molto bene la situazione e lo stato delle cose e delle persone nel nostro mondo di oggi: - le distanze non esistono quasi più, le differenze sono cancellate, le idee e le informazioni che percorrono il mondo e che persone di livelli molto diversi hanno dei fatti e degli eventi del mondo, sono le stesse… l’uomo oggi è invaso nella sua propria abitazione… viene aggredito e sfidato nella sua identità culturale (etnica, religiosa, linguistica, economica…) in casa sua…. Questo ormai è il mondo in cui viviamo e dove dobbiamo cercare di essere noi stessi… e questo non solo a livello delle singole persone, ma anche a livello delle società stesse. Le società sono ormai globalizzate… e la globalizzazione fa ormai parte della vita quotidiana ed impregna tutti gli aspetti della vita… In una parola: viviamo tutti in un mondo ormai globalizzato.
I. Le minoranze in un mondo globalizzato:
1. Attualità del tema:
Non si può negare che la situazione e i diritti delle « minoranze » sono oggi un tema di grandissima attualità… Basta sfogliare un giornale o seguire un programma televisivo per accorgersi di quanta importanza e quanto spazio dà l’attualità al problema delle minoranze… Ben più e al di là delle notizie giornalistiche o televisive, le minoranze sono oggi al centro dell’attenzione e della ricerca scientifica diventando una categoria giuridica del diritto nazionale e internazionale… e occupando in alcune facoltà o università una cattedra ben distinta.
Sul piano politico e internazionale, i diritti delle minoranze diventano un nodo cruciale nella soluzione di ogni problema o conflitto nazionale o internazionale… e il rispetto delle minoranze e dei loro diritti diventa il termometro o la misura del grado di sviluppo, di libertà e di democrazia di ogni paese o sistema politico e sociale.
2. Il concetto di minoranza?
Il concetto giuridico attuale delle minoranze è piuttosto recente (dall’inizio del XX secolo). Originariamente la parola minoranza deriva dal termine latino « minoritas » che vuol dire inizialmente « lo stato di una persona minorenne » e che quindi non è ancora « maggiorenne »… in altre lingue (l’inglese in particolare) il termine indica qualche cosa di poca importanza o quello che è meno importante… un concetto piuttosto negativo… In arabo il concetto è piuttosto quantitativo e fa riferimento al numero: il termine (aqallia, aqalliat) viene dalla parola (qalil) che vuol dire « poco »… anche questo un concetto piuttosto negativo…Ma oggi, quando si parla di minoranze, si indica un gruppo di persone tra le quali esiste un legame costitutivo speciale (lingua, etnia, religione, cultura, politica, economia…) che li lega insieme e li distingue dalla maggioranza in mezzo alla quale vivono.
Questo concetto, come si può notare, non si riferisce solo alla quantità ma sopratutto alla qualità o a quello che abbiamo chiamato legame o l’insieme di qualità (etniche, linguistiche, storiche, religiose…) che legano il gruppo insieme e lo distinguono dagli altri… e alla coscienza che questo gruppo ne ha e alla sua volontà di preservarlo e di promuoverlo.
3. Quali effetti e quali conseguenze per le minoranze:
Nel titolo del tema che mi è stato chiesto di esporre trovo che l’accento è messo piuttosto « sulle minoranze »… e quindi « sui problemi » che queste minoranze sono chiamate ad affrontare in un mondo che è ormai globalizzato... Insomma, la globalizzazione costituisce un bene o un pericolo per le minoranze?... e quale posizione hanno queste minoranze di fronte alla globalizzazione?... e come la giudicano?...
Incominciamo col dire che non si può portare un giudizio “globale” sulla globalizzazione né si può condannarla in blocco. Difatti la globalizzazione è una realtà a doppio taglio: ha dei lati positivi come ne ha altri negativi.
La globalizzazione tende ad uniformare le culture ed i valori sui quali riposano le società ed i gruppi umani, portando così alla marginalizzazione (se non alla scomparsa) delle persone e dei gruppi che non si adeguano, abolire le frontiere, appianare ed assorbire se non cancellare le differenze. Da questo lato la globalizzazione può essere vista come una minaccia e uno strumento di dominio e di « sfruttamento » da parte dei signori di questo mondo, di egemonia di un certo tipo di cultura o di economia o perfino una certa specie di colonialismo moderno. Però il pericolo maggiore della globalizzazione consiste nel fatto che un gruppo (di persone o di paesi), una cultura, un’economia… cerca di imporsi a tutti… i ricchi sui poveri, i più forti sui più deboli, i paesi più sviluppati sui paesi in via di sviluppo, ecc…
D’altra parte, non c’è dubbio che la globalizzazione ha degli effetti positivi sulle minoranze, portandole così al centro dell’attenzione mondiale. Alcune comunità, che fino ad oggi vivevano tranquillamente o che non si erano mai poste il problema, prendono oggi coscienza della loro identità e sono « gelose » della loro singolarità, alcune minoranze si risvegliano oggi e incominciano ad organizzarsi, irrompendo così sul palcoscenico internazionale…
La globalizzazione pone quindi il problema della diversità (culturale, religiosa….)… le minoranze hanno o no diritto alla diversità ?… Le minoranze non solo hanno diritto all’uguaglianza, ma hanno anche il diritto alla differenza e ad essere rispettate e trattate in quanto tali, cioè in quanto differenti.… La differenza è pure un diritto dell’uomo… Il diritto alla differenza vuol dire essere riconosciuto e rispettato in quel legame che ne fa una minoranza, o cioè in quello che costituisce la sua identità propria… e che dovrebbe aiutarlo ad adattarsi al suo ambiente e alla comunità nazionale e a quella internazionale.
II. Le minoranze cristiane del Medio Oriente:
Le minoranze sono un tema molto ampio: nel mondo oggi esistono centinaia se non migliaia di minoranze diverse: religiose, etniche, linguistiche, culturali… non c’è un solo paese al mondo che sia, diciamo, « puro o integro » nel senso che non abbia una qualche minoranza, caratterizzata dalla sua propria identità linguistica, etnica, religiosa, culturale…. Nel mondo oggi esistono di certo molto più minoranze che paesi o governi.
Non vorrei terminare questo intervento senza dire una parola sui cristiani del Medio Oriente che stanno vivendo un periodo cruciale della loro storia…. Quale avvenire per loro nell’era della globalizzazione?
1. I cristiani sempre una minoranza:
Diciamo prima di tutto che i veri cristiani sono e saranno sempre, dappertutto nel mondo e non solo nel Medio Oriente, una minoranza. Parlando ai suoi discepoli e alla Chiesa che cominciava appena ad esistere, Gesù diceva: « non temere, piccolo gregge »… questo piccolo gregge si chiama oggi minoranza.… la situazione non è cambiata neanche dopo duemila anni… i cristiani sono sempre e quasi ovunque un piccolo gregge, cioè una piccola minoranza.
2. Una minoranza religiosa:
Precisiamo subito che quando parliamo delle minoranze cristiane di questa regione si tratta di una minoranza solo ed esclusivamente religiosa, e non etnica né linguistica e neppure culturale… né nient’altro… questi cristiani sono della stessa etnia della maggioranza… parlano la stessa lingua… hanno non solo gli stessi costumi e abitudini ma anche lo stesso attaccamento alla loro terra e le stesse preoccupazioni per i loro paesi… solo il credo religioso li differenzia… ma per tanti questa differenza diventa purtroppo la cosa più importante, e più grande di tutto quello che li unisce ai loro connazionali…. Peccato!... perché a questo proposito, non si deve mai dimenticare che questi cristiani, che hanno partecipato alla costruzione e allo sviluppo del loro paese, sono cittadini uguali e a pari merito con gli stessi doveri e gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini della maggioranza…
Questi cristiani e queste comunità cristiane del Medio Oriente sono tre volte minoranze: una prima volta nel loro proprio paese e di fronte alla maggioranza della popolazione con la quale vivono, una seconda volta di fronte al mondo ormai globalizzato, e una terza volta tra di loro perché ogni comunità costituisce una minoranza in mezzo alle altre comunità cristiane.
3. Effetti e conseguenze della globalizzazione:
Anche qui, diciamo ancora una volta che non si può dare un giudizio globale né condannare in blocco la globalizzazione… anche qui la globalizzazione ha degli effetti positivi e altri negativi sulle minoranze cristiane del Medio Oriente.
Dal lato positivo diciamo che la globalizzazione dà di sicuro una nuova dimensione, una dimensione mondiale alla realtà e ai problemi delle minoranze… Fino a poco tempo fa, i problemi rimanevano ristretti alla loro regione e al loro paese… e la soluzione di questi problemi toccava alle autorità locali e alla maggioranza che era al potere… Oggi la realtà e i problemi di queste minoranze oltrepassano enormemente le frontiere del loro paese… Inoltre, le condizioni di vita e la soluzione dei problemi delle minoranze decidono la posizione degli altri paesi e della comunità internazionale riguardo al loro paese… e indicano il grado di libertà e di democrazia di questi paesi…
Ma purtroppo questo interesse mondiale per la situazione e le condizioni di vita di queste minoranze potrebbe avere delle ricadute piuttosto negative sulle minoranze e la loro esistenza… perché potrebbe dare l’impressione che queste minoranze non appartengano al loro paese e non facciano parte del tessuto nazionale della maggioranza o pretendano dei diritti e dei privilegi che la maggioranza stessa non ha… questo interesse mondiale fa dimenticare secoli di storia comune e fa che le minoranze divengano oggi sospette o considerate come estranee al loro proprio paese… perciò vediamo che molto spesso queste minoranze stesse, nello scopo di dissipare questi sospetti, rifiutano ogni protezione straniera ed ogni intervento nelle loro questioni e nei loro problemi con la maggioranza o con le autorità locali.
Più in concreto diciamo che anche se la globalizzazione è un concetto rifiutato e combattuto da parte del mondo arabo in generale e da parte della “intelligenzia” araba in particolare e questo per varie ragioni tra le quali anche motivazioni religiose, non credo che le minoranze cristiane temano la globalizzazione, ben al contrario forse vi vedono uno strumento per una più grande apertura della maggioranza in mezzo alla quale vivono… e questo se questa maggioranza accetta di condividere alcuni valori con il mondo e con la minoranza presente sul suo territorio.
Conclusione:
Queste minoranze attraversano oggi un periodo difficile e critico per la loro sopravvivenza e per la sopravivenza della testimonianza e della missione che hanno portato da secoli di queste regioni.
La sfida più grande per queste minoranze è una sola: la sopravvivenza… non l’identità, perché questi cristiani, pur essendo stati da secoli una minoranza, non hanno mai perso né rinunciato alla loro identità… perciò oggi la sfida maggiore per loro è quella esistenziale… come fare per continuare ad esistere e a sopravvivere?
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