Malam, Miriam, Nascete, Nazarè, Isaac, Charbel, Aelton ...ed ora Aua. Sono i nomi degli otto bambini della Guinea Bissau che, negli ultimi due anni, hanno potuto essere curati in Italia, grazie al progetto di collaborazione tra la Comunità di Sant'Egidio e il Dipartimento di Pediatria dell'Università di Padova.
Si tratta di bambini affetti da patologie gravi, che non avrebbero avuto alcuna speranza di sopravvivere senza adeguati interventi chirurgici, purtroppo impossibili in Guinea, ma accessibili in Italia senza gravi conseguenze.
L'ultima arrivata si chiama Aua, ha solo 15 mesi e una grave malformazione cardiaca. E' arrivata pochi giorni fa da Bissau con la mamma. Per lei era tutto pronto in ospedale, e verrà operata al più presto.
Nel Policlinico di Padova la presenza di questi bambini è diventata una simpatica consuetudine che ha dato vita ad una corrente di solidarietà, sostenuta dalla Comunità di Sant'Egidio (sui muri, cartelli contrassegnati dalla colomba e l'arcobaleno indicano alle infermiere i numeri degli amici di Sant'Egidio da chiamare per qualsiasi problema).
E a Bissau, questo "ponte" rappresenta una speranza per tante giovani donne e per i loro bambini. Sia perché già sono previsti altri arrivi nei prossimi mesi. Sia perché tutti coloro che sono stati curati in Italia continuano ad essere seguiti dal punto di vista clinico dai medici della Comunità che regolarmente si recano in Guinea per la gestione dell'ospedale "Comunità di Sant'Egidio", che ha ripreso le sue attività da alcuni mesi.
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