Mesi interi senza acqua potabile, era questa la situazione nella quale vivevano i detenuti della prigione centrale di Maroua, nel nord del Camerun. Da tre anni durante la stagione secca, un periodo che va da marzo a maggio, con una temperatura che raggiunge i 40 gradi, il carcere restava senza acqua potabile, rendendo ancora più difficile la vita dei detenuti.
Un sistema idrico vecchio e danneggiato e la mancanza di serbatoi permettevano alla poca acqua disponibile di raggiungere la prigione solo per alcune ore durante la notte, quando le celle sono chiuse, lasciando i prigionieri senza acqua.
Da anni la Comunità di Sant'Egidio lavora per migliorare le condizioni delle carceri, soprattutto quelle africane, tra le più precarie del mondo. Un impegno che ha finalmente permesso di realizzare nella prigione di Maroua un moderno sistema di estrazione dell'acqua e l'installazione di serbatoi idrici, fondamentali durante le stagioni secche, che garantiscono acqua potabile tutto il giorno.
“Grazie a Sant'Egidio la vita ritorna nella prigione”, ha detto commosso Mahaila, un anziano detenuto da trent'anni.
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