Pace e convivere: due parole al centro delle due giornate di eventi promosse dalla Comunità di Sant'Egidio in Piazza San Michele a Lucca il 23 e 24 maggio. Nel ventennale della fine della guerra nei Balcani, si è riflettuto insieme a una ragazza bosniaca testimone diretta dell'assedio di Sarajevo e ad un gruppo di Giovani per la Pace di ritorno da un viaggio di solidarietà nella capitale bosniaca, su quanto la pace non sia scontata: la pace è un bene che va costruito e tutelato giorno per giorno, con l'impegno di tutti, perché “nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra”.
Dalla Bosnia all'Africa: nel pomeriggio di sabato la presentazione del libro Il prezzo di due mani pulite ha portato nel cuore di Lucca il dramma di tanti paesi africani, a partire dalla storia di Floribert Bwana Chui, giovane congolese di Sant'Egidio ucciso nel 2007 perché non si è piegato a un tentativo di corruzione pur di proteggere la popolazione del suo paese. Un dramma, quello dell'Africa, ricordato la sera stessa in una preghiera in memoria delle vittime dei viaggi della speranza nel Mar Mediterraneo.
La giornata di domenica ha visto protagonisti i bambini della Scuola della Pace, che insieme ai loro coetanei di diverse scuole della città hanno presentato i loro disegni sul tema della pace, all'interno del concorso "Tanti modi per dire pace". Bambini e famiglie hanno poi sfilato per le vie del centro di Lucca in una marcia che si è fatta invocazione di pace per il mondo intero.
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