In occasione della Giornata della Memoria della Shoah, si è svolta il 25 gennaio a Livorno la marcia silenziosa in ricordo della deportazione degli ebrei livornesi durante la seconda guerra mondiale.
Il corteo, che è stato aperto dal saluto dell’assessore alla cultura Serafino Fasulo, si è snodato per le vie del centro, dove risiedeva la maggior parte delle famiglie ebree durante la guerra. Nella piazza del mercato è intervenuta Shamima, giovane donna bengalese, musulmana, che ha raccontato commossa la storia della sua profonda amicizia con Renata Cammeo, una anziana insegnante ebrea sua vicina di casa. Renata, scomparsa recentemente, ha condiviso gli ultimi anni della sua vita con Shamima e la sua famiglia, diventando per loro una vera nonna e affidando loro il ricordo degli anni dolorosi delle leggi razziali e delle deportazioni.
La marcia si è conclusa all’esterno della Sinagoga, con gli interventi di Anna Ajello della Comunità di Sant’Egidio e del rabbino di Livorno Yair Didi.
Il rabbino ha sottolineato l’importanza della preghiera, come strumento contro l’odio e l’intolleranza che ancora oggi ritroviamo intorno a noi. Sono state infine accese sei candele della Chanukkiyah, in ricordo dei sei milioni di vittime della Shoah. |