La piccola Onu di Trastevere entra alle Nazioni Unite: oggi al Palazzo di Vetro il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, e il sottosegretario per gli affari politici, Jeffrey Feltman, firmano un accordo di collaborazione nel lavoro sulla pace in vari scenari caldi del mondo. L’intesa si fonda sul successo del lavoro per la pace di Sant’Egidio, dal Mozambico negli anni Novanta al Burundi, dalla Costa d’Avorio al Niger, dal Kosovo e la Bosnia al Guatemala e in questi ultimi tempi per il Senegal, la Repubblica centrafricana e la Libia. L’accordo sarà poi presentato da Impagliazzo e da Feltman presso la sede della Rappresentanza Permanente d’Italia all’Onu.
Non ci sono precedenti di un’alleanza strategica del genere tra Nazioni Unite e una associazione come Sant’Egidio per lavorare assieme per la pace. Il ruolo della Ong italiana era stato riconosciuto di recente dall’allora Segretario Generale dell’Onu Ban Ki moon incontrando i leader della Comunità : "Con il suo carattere interreligioso e interculturale", la comunità fondata da Andrea Riccardi "riafferma che solo attraverso il dialogo e il negoziato possiamo trovare situazioni sostenibili alla violenza".
Tra i terreni di una prossima collaborazione tra Onu e Sant’Egidio ci potrebbe essere anche il Sud Sudan, dove la situazione sta diventando tragica. Con una presenza sul campo di 70 mila membri in 70 Paesi, Sant’Egidio è anche in prima linea nel Mediterraneo sul fronte della grande crisi delle migrazioni: in collaborazione con Tavola Valdese e Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, la "piccola Onu di Trastevere" ha messo in piedi i corridoi umanitari per consentire l’ingresso in Italia a profughi e migranti particolarmente vulnerabili in condizione di sicurezza e accoglienza. (FONTE ANSA)
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