Il vertice di Abidjan tra l’Unione europea e quella africana, apertosi ieri, non è rituale. Il grande centro congressi all’Hotel Ivoire sulla laguna accoglie un’ottantina di capi di Stato e di governo attorno a un tema decisivo: «Investire sui giovani per un avvenire duraturo». L’Africa è il continente dei giovani, più della metà della sua popolazione. Questi giovani sono anche un problema per gli europei alle prese con sbarchi e immigrazione. Lo sono stato troppo poco per i governi africani, disattenti ai loro migranti, tanto da far sospettare che le partenze siano anche una valvola di sfogo. Non si sono mai visti capi di Stato africani venire a Lampedusa, inchinandosi di fronte all’immenso cimitero rappresentato dal Mediterraneo con i 33.305 morti dal 1997 (per alcuni 50.000), in buona parte africani. Ci si chiede peraltro se Paesi, come Costa d’Avorio, Ghana o Etiopia, con tassi di crescita oltre l’8% da anni, non possano frenare in parte l’esodo dei giovani, creando più posti di lavoro. (CONTINUA A LEGGERE SUL CORRIERE DELLA SERA) |