change language
sei in: home - news newslettercontattilink

Sostieni la Comunità

  
8 Agosto 2012

Comunicato Stampa

L’esecuzione di Marvin Wilson, disabile mentale, in Texas. Un orrore doppio che aiuta a capire come la pena capitale è sempre un errore.

Sarebbe bastato allo Stato rispettare la legge....

 
versione stampabile

Marvin Wilson, un disabile mentale di 53 anni, da ieri non vive più, perché ha ricevuto una dose unica di pentobarbital, il secondo in Texas a ricevere una sola iniezione letale invece di tre. Anche l’ultimo giustiziato, Yokamon Yearn, a luglio, aveva problemi mentali. Affetto da danni legati all’alcolismo della madre in fase fetale, ma il problema non era stato sollevato in maniera importante durante le fasi del processo.

Marvin Wilson aveva difficoltà a contare, non si sapeva allacciare le scarpe. Quoziente di intelligenza documentato, 61. Il Texas ha messo in discussione che i test di intelligenza fossero accurati, e così ha ignorato la sentenza della Corte Costituzionale del 2002 che ha vietato l’esecuzione di “mentally retarded”.

Il caso stesso era pieno di “buchi”. Non chiaro se avesse mai avuto davvero un ruolo nell’uccisione di un informatore della polizia e spacciatore di droga per cui un altro co-imputato ha ricevuto una condanna all’ergastolo accusando anni prima Marvin Wilson come autore materiale. Marvin Williams non aveva saputo difendersi, ovviamente. Una esecuzione come tante, ma diversa dalle altre, perché davvero contro un disabile mentale e contro la legge, anche se è una legge che attribuisce ai singoli stati americani la possibilità di decidere “quando” una persona ha ritardi mentali e quando no, quando può essere ritenuto responsabile e quando no.

Ancora una volta la pena di morte, in America come nel resto del mondo, dipende dalla geografia e non dai reati o dalla necessità di difendere la società in maniera efficace.

L’esecuzione di Marvin Wilson è un orrore che si aggiunge all’orrore ordinario della pena di morte e di ogni esecuzione. Mostra ancora più chiaramente la sua inutilità, la sua violenza, l’irrazionalità, la sproporzione della vendetta compiuta dallo stato a sangue freddo e l’eventuale colpa del passato, l’orrore della pena estrema verso chi non ha piena consapevolezza nemmeno delle cose normali della vita quotidiana.

La Comunità di Sant’Egidio affianca la sua voce a quella delle vittime, di chi è stato ucciso molti anni fa e ai parenti di Marvin Wilson, a tutti gli attivisti per i diritti umani in Texas e a quanti nel mondo hanno lavorato a cercare di fermare, con noi, la macchina della morte anche in questo caso. Siamo particolarmente colpiti per la somiglianza con il caso di John Paul Penry, sempre in Texas. Ritardato mentale, aveva ricevuto più volte la data dell’esecuzione e nel 1999 la macchina della morte si era fermata dopo l’ultimo pasto, doppio cheeseburger e patatine fritte. La Comunità di Sant’Egidio aveva creato una mobilitazione mondiale per riaprire il caso di Penry. Per tre volte lo Stato del Texas ha provato a condannarlo di nuovo dopo che per due volte la Corte Suprema degli Stati Uniti ha annullato la sentenza. Per evitare una tortura durata trent’anni alla fine è stato chiuso il caso con un patteggiamento. Penry è vivo. Wilson è stato ucciso, contro il buon senso, contro la legge anche se c’erano appigli legali per giustiziarlo “legalmente”. L’iniezione letale continua a essere praticata anche dopo che l’iniziativa della Comunità di Sant’Egidio, di Hands off Cain, del Governo italiano, di Reprieve, ha creato crescenti difficoltà e ha reso uno dei farmaci impossibile da trovare e da usare per uccidere. Gli Stati Uniti sono al livello più basso di esecuzioni da oltre un decennio. Anche in Texas i ritmi delle esecuzioni e delle condanne si sono abbassati. Ma anche una esecuzione soltanto è di troppo. Umilia un’intera società e crea nuove vittime. L’orrore della esecuzione di Marvin Wilson ce lo ricorda in maniera ancora più esplicita. La pena di morte va fermata, deve diventare una parte del passato come la schiavitù e la tortura. Ogni esecuzione è inumana, e aumenta il livello di violenza di una società. La battaglia continua. Anche per il Texas.

 


 LEGGI ANCHE
• NEWS
1 Febbraio 2018
IRAQ

Iraq: preoccupazione di Sant'Egidio per il ricorso alla pena di morte

IT | ES | DE | FR
7 Dicembre 2017
ROMA, ITALIA

Premiazione della Mostra degli artisti con disabilità dei Laboratori d'arte. IL VIDEO

5 Dicembre 2017
NAPOLI, ITALIA

A Napoli nella liturgia della prima domenica di Avvento il conferimento della Cresima ai disabili

3 Dicembre 2017

Giornata della disabilità, Sant'Egidio: incrementare co-housing e inserimento nel mondo del lavoro

IT | RU
3 Dicembre 2017

Disabilità fa rima con creatività: #3dicembre Giornata Internazionale delle persone con disabilità le mostre "La Forza degli Anni"

2 Dicembre 2017
ROMA, ITALIA

Una visita alla mostra degli artisti disabili "La forza degli anni" aperta a Roma fino al 9 dicembre

tutte le news
• STAMPA
19 Febbraio 2018
Vaticannews

Appello della Chiesa Usa per salvare la vita di due condannati a morte

27 Dicembre 2017
SIR

Chiesa e disabilità. Nulla può impedire l’incontro con Cristo

16 Dicembre 2017
Il Manifesto

Una trattoria alternativa

3 Dicembre 2017
Vatican Insider

Disabilità, Sant'Egidio: incrementare co-housing e inserimento nel lavoro

2 Dicembre 2017
Corriere della Sera - Ed. Roma

Al Colosseo artisti contro la pena di morte

30 Novembre 2017
Corriere della Sera - Ed. Roma

Live contro la pena di morte

tutta la rassegna stampa
• EVENTI
3 Dicembre 2017 | NAPOLI, ITALIA

Liturgia eucaristica di inizio dell'Avvento dedicata ai disabili

tutti gli Incontri di Preghiera per la Pace
• NO PENA DI MORTE
10 Ottobre 2017

Nella Giornata mondiale contro la pena di morte visitiamo i condannati più poveri in Africa

18 Febbraio 2016
ROMA, ITALIA

IX Congresso Internazionale dei Ministri della Giustizia per un mondo senza pena di morte, il 22 febbraio a Roma

27 Ottobre 2015
GIAPPONE

Il supplizio di Iwao, da 47 anni nel braccio della morte

20 Ottobre 2015
GIAPPONE

Giustizia e diritti umani per una società senza pena di morte - #NoJusticewithoutlife in Giappone

5 Ottobre 2015
EFE

Fallece un preso japonés tras pasar 43 años en el corredor de la muerte

5 Ottobre 2015
GIAPPONE

Okunishi Masaru è morto a 89 dopo aver trascorso ogni giorno per 46 anni come se fosse l'ultimo

25 Marzo 2015
GIAPPONE

Messaggio a 1 anno dalla liberazione di Iwao Hakamada

9 Marzo 2015
AFP

Peine de mort en Indonésie: la justice va étudier un appel des deux trafiquants australiens

9 Marzo 2015
Reuters

Australia to restate opposition to death penalty as executions loom in Indonesia

5 Marzo 2015
Avvenire

Appello vaticano: stop alla pena di morte

5 Marzo 2015
Vatican Insider

Abolizione pena di morte: nuovo appello della Santa Sede

5 Marzo 2015
Onuitalia.com il giornale italiano delle Nazioni Unite

Pena di morte: Vaticano all’ONU dice basta esecuzioni

vai a no pena di morte
• DOCUMENTI

Statement by Minister J. Kamara on the death penalty in Sierra Leone

Vice President Mnangagwa: Zimbabwe's steps toward the abolition of the death penalty

Mario Marazziti: rifiutare la logica della pena di morte per non cedere alla trappola del terrore

Cambodian Minister of Justice, Ang Vong Vathana: Cambodia as a model of Asian country without the death penalty

Rajapakshe, Minister of Justice: Sri Lanka to protect the right to life, against the death penalty

Tanni Taher: the commitment of Sant'Egidio against the death penalty in Indonesia

tutti i documenti
• LIBRI
tutti i libri

FOTO

892 visite

899 visite

882 visite

1020 visite

927 visite
tutta i media correlati