“Ognuno di noi ha il potere della parola e dell'amicizia, siamo tutti uguali con il potere dell'amicizia! La nostra scuola è amica degli stranieri e per questo abbiamo chiamato il nostro libro "L'italiano per amico". La nostra scuola è una casa fondata sulla roccia e sulla gratuità. La scuola di lingua e cultura italiana è amica degli immigrati, si apprende perché si è amici. La scelta di comprenderci è la saggia civiltà del convivere, che vuol dire costruire una casa con i mattoni di tutti, la scuola di oggi sarà la società di domani insieme tra diversi”.
Con queste parole Daniela Pompei, direttrice della Scuola di Lingua e Cultura Italiana per immigrati della Comunità di Sant'Egidio, ha aperto la cerimonia che si è tenuta domenica 2 dicembre, nell’ampio salone dell'ex-complesso ospedaliero San Gallicano, per la consegna dei diplomi dell’anno scolastico 2011-12.
La "famosa" (tra gl iimmigrati di ogni nazionalità) scuola di via Dandolo, proprio quest’anno compirà 30 anni. Dalla sua apertura, nel 1982, si sono iscritti quasi 40 mila stranieri. A Roma, visto il bisogno sempre crescente, sono state aperte altre sedi della scuola: all’Esquilino, a Torre Angela, Tor Pignattara, Ostia, a Primavalle e Nomentano.
La sala era decisamente affollata da tante persone provenienti da circa 80 paesi diversi. La cerimonia prevedeva la consegna di 900 attestati di livelli e tipologie diverse: oltre ai 550 dei corsi di lingua sui cinque livelli del Quadro Comune Europeo QCER, sono stati consegnati infatti anche i 280 certificati CELI, in collaborazione con l’Università di Perugia, quelli di livello A2 conseguiti presso il CTP 4° Di Liegro, ed i 50 diplomi del corso professionale di mediatori interculturali.
Nel corso della cerimonia, dopo l’introduzione dei presentatori Zeinab, Gabriel e Paolo, sono intervenuti alcuni studenti ed amici della scuola, che hanno più volte ribadito la loro gioia, non solo per un servizio così importante offerto gratuitamente, ma anche per l’importanza dell’integrazione e dell’amicizia della Comunità per le loro vite. Così Jessica, ma anche Joy, Sara, Mohamed, e Issa hanno espresso, a nome di tutti, le aspettative, i problemi, le gioie e le difficoltà degli immigrati, e la gratitudine di aver incontrato la Comunità di Sant'Egidio.
Jessica, 24 anni, dall’Ecuador ha detto: “da studentessa ho trovato una famiglia nella quale poter crescere aiutando i più poveri e quelli che sono arrivati da poco in Italia”.
Joy, dalla Nigeria ha voluto ricordare che “con Sant'Egidio mi sento a casa e qui posso studiare, mentre nel mio paese non ho potuto”.
Mohamed, dal Marocco è consapevole ormai di “non vivere più in un mondo chiuso, solo tra persone del mio paese. Oggi vivo un'amicizia grande come il mondo”.
Sara, dall’Iran, ha detto “Se ognuno di noi facesse un passo verso le idee umane, potremmo migliorare le nostre vite e quelle degli altri. Credo che la comunita' faccia questo passo umano”.
Al termine della cerimonia è stata annunciata la imminente pubblicazione del terzo volume “L’italiano per amico” per i livelli B1-B2 e C1, una ricca antologia di testi della letteratura italiana e mondiale con esercizi di approfondimento e di guida alla scrittura, che affronta temi come: la convivenza tra culture e religioni diverse, il valore dell’istruzione, 150 anni della storia d’Italia, l’immigrazione e l’emigrazione.
Articoli correlati:
Rifugiati, non chiamateli clandestini (Il fatto quotidiano) |