La presentazione del libro “La forza degli anni”, che celebra i quarant’anni di vicinanza della Comunità di Sant’Egidio agli anziani è stata l’occasione per portare anche a Genova, città tra le più “vecchie” del mondo, una riflessione profonda e meditata sul valore di questa stagione della vita.
Martedì scorso, la sala Quadrivium nel centro del capoluogo ligure era stracolma: giovani, adulti, anziani convenuti per ascoltare il cardinale Angelo Bagnasco, Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, il presidente di Sant’Egidio Marco Impagliazzo, il senatore e demografo Giampiero Della Zuanna, e l’assessore ai servizi sociali del Comune di Genova Paola Dameri.
«L’età anziana, così come la malattia – ha riflettuto l’Arcivescovo di Genova – aiuta la nostra società a riscoprire in fretta l’elogio dei limiti e i limiti ci fanno comprendere che abbiamo bisogno degli altri: i vecchi mostrano che la qualità della vita sta in una trama di relazioni significative».
Marco Impagliazzo ha portato in primo piano l’afasia del discorso pubblico su questa età: sempre più significativa, ma di cui si parla troppo poco e in termini sbagliati. «Manca un pensiero sulla vecchiaia – ha spiegato Impagliazzo – e per questo il libro “La forza degli anni” è prezioso, perché è come un viaggio in un continente inesplorato. Gli anziani sono profeti della gratuità e, nella società del virtuale, ci ricordano che la relazione ha bisogno delle visite e dell’incontro personale». Diversi tra i relatori hanno ricordato il valore delle visite dei giovani negli istituti, dove «fanno entrare correnti di gioia e di amicizia».
Andrea Chiappori, responsabile genovese della Comunità, ha ricordato che nel 1973, quando Sant’Egidio ha iniziato a investire nell’amicizia con gli anziani a Roma, era una realtà quasi del tutto giovanile: «allora – ha spiegato Chiappori – degli anziani non si parlava quasi per nulla: l’idea di Andrea Riccardi di avvicinarsi al mondo dei più vecchi è stata un’intuizione profetica».
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