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Corriere della Sera - Ed. Roma

10 Duben 2012

Anche molti italiani, fra pensionati e padri separati, al pranzo offerto dalla Comunità

E in oltre 300 «festeggiano» a Sant`Egidio

 
verze pro tisk

Chi al mare, chi in campagna, con i parenti e gli amici. Ma per altri, tanti altri, l`unica possibilità di esteggiare la Pasquetta, se non proprio di mangiare, è stata ieri la mensa della Comunità di Sant'Egidio.

Quest`anno il tradizionale pranzo del Lunedì dell`Angelo si è tenuto in via Battelli, zona San Paolo, nei locali dell`Acea, partner ormai quasi fisso per la Pasquetta della Comunità. E a tavola si sono seduti in oltre trecento, quasi il doppio delle presenze previste.

Ma sono stati accolti tutti, e dopo il pranzo, la festa è andata avanti per buona parte del pomeriggio, tra chiacchiere e partite a carte. I volontari si sono dati da fare per far trascorrere a tutti gli ospiti una giornata serena, in un`atmosfera che fosse il più «casalinga» possibile, per tutti quelli che una casa, una famiglia non l`hanno mai avuta o forse non ce l`hanno più.

Oltre ai senzacasa e agli immigrati poveri, tradizionali «ospiti» di Sant'Egidio e dei suoi volontari, ieri in via Batelli c`erano tanti italiani: pensionati che non ce la fanno a arrivare a fine mese, disoccupati, assintegrati e tanti padri separati, che fra l`assegno mensile da passare a ex mogli e figli e le spese di casa, si sono di fatto trasformati in «nuovi poveri».

E colpa della crisi economica e della disgregazione sociale, secondo i volontari di Sant`Egidio, che ogni giorno, non solo durante le Feste, registrano la crescente presenza di italiani nei loro servizi di ssistenza: persone che fino a qualche anno fa facevano una vita normale, oggi devono ricorrere alla mensa di Sant`Egidio o delle altre associazioni, spesso cattoliche, ai pacchi di alimentari e di abiti smessi che molte parrocchie preparano ogni mese e che non bastano mai, tanti sono quelli che ne anno richiesta.

Si sa come vanno queste cose: il posto di lavoro che si perde, la famiglia che va a rotoli, una nuova casa da cercare. E i soldi che non bastano a coprire tutte le spese. Ma almeno ieri, grazie al lavoro e al sorriso di decinedi volontari, in tanti hanno avuto la possibilità di trascorrere una giornata di festa vera.