Al lavoro per realizzare una mensa per i poveri. La Comunità di Sant'Egidio sta valutando diverse aree per creare un centro strutturato nel quale distribuire pasti caldi ai bisognosi. Ad oggi, infatti, il movimento distribuisce circa duecento sacchetti al giorno, con dentro panini e frutta, nel proprio centro di via Vallechiara 29 dalle 11 alle 12. «Se ne avverte la necessità nonostante le tante realtà esistenti», ammette Sergio Casali, membro della Comunità. Le richieste di aiuto, in questi armi, sono aumentate esponenzialmente. La tipologia di chi domanda qualcosa da mettere sotto i denti è variegata: «I senza fissa dimora "tradizionali", stranieri che lavorano come badanti, ma anche anziani italiani che si trovano in difficoltà perchè magari hanno di nuovo a carico il figlio disoccupato».
Non solo. Sant'Egidio partecipa insieme ad altre realtà all'iniziativa della "cena itinerante": a turno, ogni giorno, i volontari girano stazioni e strade distribuendo panini ai clochard. Un modo per aiutarli, ma anche per avvicinarli, conoscerne eventuali problemi di salute, monitorare le diverse situazioni. Una rete di controllo capillare che permette di prendere un primo contatto con le persone. Perché la crisi ha dato la spallata decisiva a chi viveva sul filo della povertà, ma riusciva comunque a stare in bilico e a vivere dignitosamente. Magari grazie all'aiuto di parenti, amici, vicini di casa. Oggi venuto meno: «Accanto alle difficoltà economiche - racconta Casali - il problema vero è l'acuirsi dell'individualismo. Ognuno pensa a se stesso, al motto del "si salvi chi può", e questo rinforza il vero dramma di chi soffre economicamente: la solitudine». I volontari di sant'Egidio sono circa un migliaio. Non tutti si occupano dei senza dimora: c'è chi segue i bambini nei centri per minori o gli anziani. E proprio a quest'ultimi è stato dedicato un libro, scritto proprio da alcuni membri della Comunità, che verrà presentato domani, alle 17.45 nella sala Quadrivium, alla presenza del cardinale Angelo Bagnasco.