Papa Francesco ha concluso il suo viaggio in Brasile per le Giornate mondiali della gioventù. Alcune immagini restano nei nostri occhi, come quella della piccola macchina su cui viaggiava, stretta dalla folla. Perché tanta gente? Francesco attrae. In Brasile e in America latina. In Italia. Attrae i giovani, come si è visto a Rio de Janeiro. Attrae, perché comunica semplicemente il Vangelo.
La percezione della gente è che questo messaggio sia il cuore della sua vita. Comunica il Vangelo con simpatia verso chi lo ascolta, ricordando che Dio è misericordia e che questo Dio misericordioso ama tutti gli uomini e le donne. Le sue parole sono semplici e dirette, sensibili alle difficoltà dell`esistenza, mai piegate dalla rassegnazione. Francesco è tenero nel parlare, ma non compiacente.
La grande sfida oggi è provare ad ascoltare il Papa, che parla del Vangelo. Qui ci si incontra con una grande difficoltà di tutti, ma anche insita nella vita della Chiesa. Siamo un mondo che non ascolta: non ci ascoltiamo a vicenda. Al massimo si parla, ci si impone con le proprie parole, ci si lamenta. In questo c`è la radice della tanta rassegnazione che avvolge i cuori: non ascoltare.
Ma la fede viene dall`ascolto. La sfida oggi mi pare provare a seguire questo Papa, ascoltando il suo messaggio evangelico.
Vorrei solo fare due notazioni su quanto Francesco ha detto a Rio. Parlava a un popolo di giovani. Ma, a un certo punto, ha ricordato gli anziani. Ha salutato i nonni. È stato un fatto importante, perché, in quasi tutte le società, ormai gli anziani sono marginalizzati e considerati inutili.
Così il grande dono di una lunga vita (antica aspìrazìone dell`uomo) viene buttato via. Rimettere gli anziani nel cuore della famiglia e della società è una decisiva soglia di umanità.
Il Papa ha ricordato come «i bambini e gli anziani costruiscono il futuro dei popoli; i bambini perché porteranno avanti la storia, gli anziani perché trasmettono l`esperienza e la saggezza della loro vita». Se la nostra società vuole essere umana, ha bisogno di riscoprire gli anziani e di metterli al centro della vita. Non è che un aspetto, ma manifesta la fiducia del Papa nel rinnovamento delle nostre società.
La seconda notazione è che si può rinnovare il mondo, partendo da sé stessi e vivendo il Vangelo. Così si è rivolto al popolo dei giovani radunati sull`immensa spiaggia di Rio: «Portare il Vangelo è portare la forza di Dio per sradicare e demolire il male e la violenza; per distruggere e abbattere le barriere dell`egoismo, dell`intolleranza e dell`odio; per edificare un mondo nuovo».
C`è un mondo nuovo da edificare, perché ci sono troppe barriere. È il sogno del Papa. I giovani possono farlo. Tutti possono farlo, se divengono consapevoli della forza che hanno tra le mani: vivere il Vangelo. Saremo capaci noi, così complicati e paurosi? Forse i giovani di Rio sapranno farlo...
Andrea Riccardi
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