| 1 Marzo 2015 |
Centrafrica |
La speranza della pace parte dal patto di Sant'Egidio |
Nove protagonisti della vita politica del Paese, segnato dalla guerra civile, hanno firmato a Roma l'appello per la «road map» della riconciliazione |
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Un appello al popolo centrafricano e alla comunità internazionale per la riconciliazione nazionale e per il sostegno al processo di ricostruzione politica e istituzionale del Paese è stato firmato nella sede della Comunità di Sant'Egidio da nove fra i protagonisti della vita politica del Centrafrica, tra i quali quattro ex primi ministri, la vice presidente del Parlamento di transizione Léa Koyassouma Doumta e la presidente del Comitato per il "Forum nazionale di Bangui", che coordina il processo di ricostruzione e pacificazione del Paese.
Nella dichiarazione congiunta, i firmatari dell'appello delineano le tappe di un processo che, passando per l'approvazione della nuova Costituzione, le elezioni presidenziali e legislative e la legittimazione di un governo democratico, ponga, di qui al prossimo mese di agosto, le basi per la «ricostruzione politica, istituzionale, economica e morale del nostro amato Paese». Fra i Paesi più poveri della terra, la Repubblica Centrafricana è preda da anni di una guerra civile che, su una popolazione di cinque milioni di abitanti, ha provocato oltre 400mila rifugiati e un milione di sfollati interni. Una normalizzazione della situazione, fortemente auspicata dalla comunità internazionale - l'Onu, presente con 12mila caschi blu, ma anche Unione Europea e soprattutto la Francia - darebbe un contributo significativo anche alla stabilizzazione di situazioni di crisi nei Paesi confinanti, dal Ciad, al Sud Sudan, alla Repubblica democratica del Congo.
A margine della conferenza stampa di presentazione dell'appello, il fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi ha ricordato che in Centrafrica «non è in atto un conflitto religioso né una guerra per bande; c'è invece una società che è stata abbandonata dalla politica. Ora la politica deve riprendere il proprio ruolo; e l'accordo firmato tra le maggiori personalità del Paese è un segnale di speranza per tutti». La firma dell'accordo è stata salutata con particolare soddisfazione dal presidente del Congo Brazzaville, Denise Sassou-Nguesso, mediatore internazionale per il Centrafrica, che venerdì ha visitato la Comunità di Sant'Egidio e si è congratulato con i partecipanti ai lavori.
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