Roma (Agenzia Fides)- “Al termine di una settimana di incontri e lavori, con lo scopo di negoziare le condizioni della transizione, in particolare le scadenze elettorali, e di mettere in piedi un processo di riconciliazione nazionale, la giunta militare (CSRD), il governo, il parlamento di transizione (CCN), le maggiori forze politiche e la società civile del Niger hanno firmato a Roma il 15 ottobre un patto nazionale che pone le basi per un passaggio pacifico verso istituzioni elette dal popolo, con la facilitazione della Comunità di Sant'Egidio” afferma un comunicato inviato a Fides.
Le delegazioni, al massimo livello, hanno lanciato insieme un Appello per sostenere la transizione democratica in corso. Si chiede a tutti gli attori politici di condurre, nel rispetto reciproco, della tolleranza e nel rispetto della legge, una campagna elettorale pacifica, bandendo ogni forma di azione e di propaganda che inciti alla violenza, all'odio etnico, regionalista, religioso e sessista o che ostacoli la libera espressione delle opinioni; agli attori sociali e dei media ad adottare comportamenti responsabili e meccanismi che contribuiscano al successo del processo elettorale; all'intera classe politica ad accettare e rispettare i risultati dalle urne e a presentare qualsiasi eventuale controversia ai tribunali competenti.
Si invita inoltre ad adottare, nel più breve tempo possibile, un Patto repubblicano che impegni le forze vive della nazione a difendere il quadro democratico e i diritti umani, a promuovere i valori repubblicani, una governance di pace e di progresso per il Niger e a stabilire meccanismi permanenti di prevenzione e gestione dei conflitti; a tenere, il più presto possibile, un Forum sull'unità nazionale, la pace e la sicurezza in Niger, con l’augurio che si garantisca una rappresentanza effettiva di tutte le componenti della nazione.
Ci si appella infine a tutti gli attori e funzionari statali a promuovere l'inclusione nella conduzione degli affari pubblici e a garantire una migliore gestione delle risorse nazionali a vantaggio del popolo del Niger; alle autorità di transizione e ai futuri eletti a creare le condizioni per rafforzare e consolidare la pace e la sicurezza in tutto il paese, in particolare nel nord del Paese; agli attori istituzionali e socio-politici a privilegiare e diffondere efficacemente l'educazione alla cittadinanza, al senso civico, così come alla promozione di una cultura democratica e di pace in Niger.
Dopo il golpe militare di febbraio, la giunta militare si è impegnata per riportare il Niger alla democrazia. Il 31 ottobre è previsto un referendum costituzionale, seguito il 31 gennaio 2011 dalle elezioni presidenziali.
Il Niger, paese che in Africa ha presentato interessanti progressi democratici negli anni 90, è da tempo nell’instabilità politica. Paese con risorse preziose come l’uranio, è diventato una delle cerniere della stabilità e instabilità dell’ Africa Saheliana e un crocevia internazionale decisivo per la lotta al terrorismo, perno di un’area geopolitica sensibile per la battaglia in atto tra forze della stabilità e della legalità, traffici internazionali, reclutamento e formazione di forze terroristiche attive a livello internazionale. (L.M.)
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