Metti una sera a cena a Trastevere. Alla Trattoria de Gli Amici, segnalata nelle maggiori guide ai ristoranti italiani, si possono gustare piatti di pesce, una tagliata di manzo o un buon piatto di paccheri. Ma non è una trattoria come tante: dietro c'è una grande scommessa ed è questa che dà il valore aggiunto. In cucina infatti, e a servire ai tavoli, ci sono 16 disabili. Un esperimento nato nel 1998 grazie al lavoro della Comunità di Sant'Egidio, che continua a dare i suoi frutti. Anche in tempi di crisi e ristrettezze economiche i locali sono stati ampliati per un totale di 90 coperti all'interno e altri 30 sulla piazza Sant'Egidio. Un modo per dire che l'inserimento lavorativo delle persone disabili può essere un valore aggiunto anche per l' economia.
Il progetto è stato presentato ieri a Trieste, in un convegno organizzato dalla sezione locale della Comunità Sant'Egidio e dall'associazione Solidarietà Trieste. Un momento per fare il punto sul valore del lavoro, anche quello dei disabili, quando la disoccupazione avanza a ritmo serrato. «Per chi è disabile —spiega Filippo Sbrana della Sant' Egidio di Roma — è ancora più difficile, la crisi colpisce in maniera più grave. Gli inserimenti lavorativi previsti dalla legge 68 hanno subìto un arresto: dal 2007 al 2009 sono calati di 10 mila unità e anche nelle aziende con meno di 15 dipendenti, non soggette all'obbligo di assunzione, c'è stato un calo. L'ipotesi è che i dati dal 2010 in poi siano ancora più preoccupanti».
In tempi di crisi i posti riservati a disabili possono apparire un lusso, ma possono essere risorsa: «Un lavoratore disabile che percepisce uno stipendio — dice Sbrana — pesa meno sui bilanci comunali se si pensa che la retta di un centro diurno costa 45 euro al giorno. Creare lavoro di qualità puntando sulla formazione non è lusso, farebbe risparmiare qualche punto di Pil al paese».
Trieste sul fronte dell'inserimento lavorativo è una città all' avanguardia, già ai tempi delle prime cooperative sociali nate negli anni di Basaglia si è guardato a questa possibilità. «La disabilità è un vantaggio anche per l' economia — ha spiegato l'assessore comunale Laura Famulari — una risorsa per la società. Stiamo lavorando sul progetto "Trieste lavora" per cercare di aprire un negozio in centro con personale impiegato con borse lavoro dove vendere i manufatti prodotti da persone disabili nei centri diurni e nei laboratori».