Indu, Observer Research Foundation, India
|
Prof. Andrea Riccardi, illustri rappresentanti delle diverse religioni qui riuniti, stimati partecipanti a questa conferenza,sorelle e fratelli,
È per me un onore rappresentare l’induismo in questa sessione inaugurale. Ringrazio sinceramente la Comunità di Sant’Egidio per questo invito.
Vengo dall’India.
La mia fede è l’induismo. I Veda e le Upanisad, che sono gli antichi testi dell’induismo, ci insegnano che il mondo intero (tutto il mondo) è una sola famiglia – “VasudhaivaKutumbakam”.
Il mio paese e la mia religione rispettano, accettano e celebrano la varietà delle confessioni religiose
La non-violenza, l’amore, la cura, la compassione, la cooperazione e il sacrificio, il rispetto per la diversità, la promozione dell’armonia nella diversità, l’ugual valore di ogni vita umana, e l’essenziale unità del genere umano - questi sono i comandamenti della Legge di Dio, così come di volta in volta declinati e insegnatici dai profeti, santi e saggi di tutte le religioni del mondo.
Sorelle e fratelli,
Sfortunatamente, le varie comunità religiose in India non sempre sono state fedeli agli ideali e ai valori fondamentali della nostra civiltà.
Il subcontinente indiano è stato testimone di molte tragedie in passato, e altre ne sta soffrendo anche nel presente.
Alcuni di noi stanno compiendo strenui sforzi volti ad armonizzare le relazioni tra indù, musulmani, cristiani e fedeli di altre religioni in India.
Siamo stati anche impegnati nelle iniziative volte a normalizzare le relazioni tra India, Pakistan, Afghanistan, Bangladesh e altri paesi della cosiddetta famiglia della SAARC (South Asian Association for Regional Cooperation).
In termini di popolazione, il subcontinente dell’Asia meridionale è il più grande del mondo. È la patria di quasi 1,7 miliardi di persone, unite da una civiltà comune seppur composita.
Stiamo anche lavorando per relazioni pacifiche, amichevoli e di cooperazione tra l’India e il nostro vicino settentrionale, la Cina.
Trasformandosi in una zona di pace e di progresso per tutti, l’India e il resto dell’Asia meridionale possono dare un contributo enorme ad una trasformazione positiva di tutto il mondo nel XXI secolo.
In questo sforzo difficile ma necessario, vorremmo cercare la collaborazione della Comunità di Sant’Egidio e altre organizzazioni simili che si dedicano al dialogo interreligioso e la risoluzione dei conflitti.
Illustri partecipanti a questa conferenza,
Molti di noi si erano incontrati lo scorso anno ad Anversa.
L’incontro interreligioso nel 2014 è stato speciale. Ha segnato i 100 anni dall’inizio della prima guerra mondiale
Il nostro appello aveva affermato che mai più si dovrà ripetere l’orrore di cui è stata testimone l’umanità nelle due terribili guerre mondiali del XX secolo.
Come si presenta il mondo oggi? Nel 2015?
Purtroppo, la comunità internazionale non ha imparato la lezione.
QurratulainHyder, un famoso letterato indiano, una volta ha scritto:
"La storia è il nome dell’eterna incapacità dell’uomo di imparare le lezioni dal passato”.
Queste parole suonano impressionantemente vere quando guardiamo le micidiali guerre civili attualmente in corso in quattro paesi del Medio Oriente - Siria, Iraq, Libia e Yemen. Gli effetti di queste guerre non si limitano ai paesi devastati dai conflitti. L’afflusso di rifugiati in Europa potrebbe produrre la peggiore crisi umanitaria dalla fine delle due guerre mondiali. Ma non è questa l’unica crisi.
L’ISIS, che minaccia di dar vita ad uno Stato Islamico nel mondo intero, sta perpetrando un genocidio di Musulmani, Cristiani e altre minoranze.
L’ISIS sta commettendo anche un genocidio culturale e archeologico distruggendo brutalmente l’inestimabile patrimonio del Medio Oriente.
La nostra conferenza deve dare voce alla protesta globale per l’immediata cessazione delle guerre civili e degli altri conflitti nella regione.
Vorrei anche sottolineare che i leader religiosi musulmani di tutto il mondo dovrebbero essere unanimi, parlare con più forza ed essere più attivi nel condannare e contrastare gli atti di estremismo e il terrorismo perpetrati in nome dell’Islam.
Vorrei ricordare qui un coraggioso e lodevole sforzo in questo senso.
Dr. Mohammed Tahir ul-Qadri, un apprezzato studioso islamico del Pakistan, ha recentemente diffuso un programma islamico per la Pace e contro il terrorismo.
Cinque anni fa, aveva pubblicato una fatwa che condanna al tempo stesso il terrorismo e gli attentati suicidi.
Ho lavorato a stretto contatto con il Dr. Tahir ul-Qadri e i suoi seguaci in India per diffondere una corretta comprensione dell’Islam come religione di pace.
Miei cari amici,
C’è ancora un altro genocidio in corso nel nostro mondo, non solo quelli di ISIS o in Medio Oriente.
È la violenza genocidaria invisibile che l’uomo sta infliggendo a Madre Natura nel perseguire sconsideratamente il dogma della crescita economica illimitata e della prosperità materiale.
Le vittime mute di questo genocidio - animali, piante e microrganismi - non possono diventare migranti e rifugiati come i rifugiati siriani.
La loro situazione non diventa BREAKING NEWS sui media globali.
Tuttavia, Madre Natura ci ricorda che l’uomo deve pagare un prezzo per il suo comportamento violento.
E l’umanità sta davvero pagando il prezzo in tanti modi - riscaldamento globale, cambiamenti imprevedibili del clima, disastri naturali, ecc
Perché la violenza dell’uomo contro Madre Natura si rivolta come un boomerang contro di lui?
Perché l’attuale paradigma della crescita economica in quasi tutti i paesi del mondo è in contrasto con l’avvertimento lanciato dal Mahatma Gandhi, che ha detto:
"Madre Natura ha abbastanza per soddisfare il bisogno di ogni essere umano, ma non per soddisfare l’avidità di tutti".
Dobbiamo renderci conto che l’universo esiste da 14 miliardi di anni.
Il nostro pianeta Terra nacque 4,5 miliardi di anni fa.
La forma moderna della nostra specie, Homo Sapiens, è emersa solo 200.000 anni fa.
E la civiltà industriale moderna è di soli 200-300 anni.
Eppure, in questo breve periodo, le nostre cosiddette civilità industriali moderne sono riuscite a distruggere molte delle forme di vita e gran parte della biodiversità generatasi lungo tutta la vita dell’universo.
Questa è veramente una follia suicida.
E l’intera comunità mondiale dovrebbe essere grata a Sua Santità Papa Francesco per averci messo in guardia davanti a tale follia.
Il Papa ha pubblicato una Enciclica esaustiva sul cambiamento climatico nel maggio di quest’anno.
Attraverso questa Enciclica, dal significativo sottotitolo “sulla cura della casa comune”, il Papa ha fatto appello alla coscienza collettiva della élite economica e politica mondiale per “integrare le questioni di giustizia nei dibattiti sull’ambiente, in modo da ascoltare tanto il grido della Terra che il grido del povero”.
Mettendo in guardia contro il reale ed indiscutibile pericolo della violenza e della distruzione reciproca, e ponendo la necessità imperativa di un riorientamento dell’economia globale a favore dei poveri e dell’ambiente, attraverso la riduzione di emissioni di carbonio, il Papa ha fissato l’ordine del giorno per la cruciale Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico che si terrà a Parigi il prossimo dicembre.
Il nostro incontro qui a Tirana deve fortemente sostenere l’Enciclica del Papa e sollecitare i leader mondiali a raggiungere un nuovo accordo volto a cambiare direzione e fermare la devastazione dell’ambiente.
Vorrei ricordare qui che, nel mese di novembre, alcuni di noi in India organizzeranno una Conferenza Interreligiosa sull’Enciclica del Papa in vista della conferenza delle Nazioni Unite a Parigi.
Suggerisco che l’incontro di Tirana inviti a promuovere in tutto il mondo simili iniziative interreligiose sul cambiamento climatico.
Fratelli e sorelle
Qual è la radice di tutti i problemi, conflitti e crisi che vediamo nel mondo – nel passato e anche nel presente? Com’è possible che non si riesca ad allontanare il virus della violenza?
Perché questo virus della violenza sta dimostrando di essere immune ad ogni sforzo di neutralizzarlo, per quanto strenuo e determinato?
La ragione è ovvia. La ragione sta nell’incapacità di individui, istituzioni, organizzazioni, delle comunità, delle nazioni e dell’umanità nel suo insieme, di seguire la Legge di Dio.
Si tratta di una legge emanata ed eseguita dal nostro Creatore, e trasmessa a noi da tutte le nostre religioni.
Ogni volta che l’umanità ha ascoltato e ha agito secondo l’etica di questa legge divina, ha fatto progressi e raccolto frutti ricchi di pace.
Ma l’umanità ha sempre sofferto ogni volta che qualsiasi sua parte ha violato questa legge divina ed è caduta preda dell’ingiustizia, dell’intolleranza, del fanatismo, dell’esclusivismo, dell’estremismo, dell’avidità, dell’egoismo, dell’oppressione violenta dell’uomo sull’uomo, e dello sfruttamento violento di Madre Natura da parte dell’uomo.
Non dimentichiamo anche che l’umanità ha sofferto sempre ogni volta che l’esistenza di Dio è stata negata, e l’ateismo arrogante è stato reso politica di stato.
L’Albania, sotto il lungo dominio della dittatura comunista e l’isolamento che ne è derivato, è un esempio illuminante.
Per questo tutti noi che ci siamo riuniti qui a Tirana, dobbiamo impegnarci, ancora una volta, a lavorare per un risveglio dell’umanità che si fondi sulla saggezza spirituale contenuta in tutte le religioni e le tradizioni culturali umanistiche del mondo.
Impegnamoci a lavorare insieme, con più forza e sincerità di quanto abbiamo mai fatto prima.
Nel far questo diamo ascolto a una profonda riflessione di Martin Luther King che diceva: “Quelli che amano la pace dovrebbero imparare ad organizzarsi altrettanto efficacemente di coloro che amano la guerra”
Om Shanti, Shanti, Shanti!
La pace sulla Terra è possibile.
La pace nell’Universo è possibile.
Per questo, prima di tutto abbiamo bisogno di pace nei nostri cuori.
Grazie.
|