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7 Septiembre 2009 09:30 | Aula del Collegium Novum UJ

Contributo



Tomokazu Hatakeyama


Deputy Secretary General of WCRP-Japan

A 70 anni dalla seconda guerra mondiale : la guerra non è un
destino


Rev. Yoshitaka Hatakeyama
Sottosegretario Generale, Conferenza Mondiale delle Religioni
per la Pace, Comitato Giapponese


E' un grande privilegio per me avere la possibilità di condividere questo argomento con Voi. Anche per noi, religiosi del Giappone, la Seconda Guerra Mondiale è stata un'enorme tragedia, e con profonda riflessione e pentimento, è nostro dovere compiere un più grande sforzo perchè non si ripetano conflitti mondiali ed evitare conflitti nazionali o regionali.


La Conferenza Mondiale delle Religione per la Pace (WRPC) tenne la sua prima Assemblea mondiale a Kyoto, in Giappone, nell'Ottobre del 1970. Circa 300 leader religiosi di differenti tradizioni religiose provenienti da 39 paesi si radunarono con la speranza di promuovere la pace nel mondo. La Federazione delle Religioni in Giappone fu l'organizzatore della prima Assemblea, e da questa organizzazione, sotto il cui patrocinio si radunarono le maggiori comunità religiose giapponesi come il Buddhismo, lo Shintoismo, il Cristianesimo, lo Shinto Settario e Nuove Religioni, venne a crearsi il Comitato Giapponese della WRPC. I rappresentanti dei leader religiosi del Giappone fecero una dichiarazione pubblica subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, affermando di essere profondamente rammaricati che alle volte le comunità religiose giapponesi e le Guide religiose avessero supportato le politiche del governo militare senza critica attiva, accettato il misero nazionalismo, e di non essere stati in grado di fermare la guerra. Con sincera determinazione e pentimento si sono uniti nell'impegno per la pace mondiale ad ogni costo attraverso una coscienza religiosa. 


Su queste basi fu tenuta la prima Assemblea nel 1970, e da allora la WRPC Giappone è stata impegnata in importanti questioni come disarmo, sviluppo, ambiente, diritti umani e dei rifugiati.
36 anni dopo la prima Assemblea, l'ottava riunione fu tenuta a Kyoto, Giappone, avente come tema centrale "Affrontando la Violenza e progredendo verso una Sicurezza Condivisa". Il concetto di "Sicurezza Condivisa" consiste nel vivere ed essere sostenuto come membro di una famiglia globale, anello di una catena che lega i nostri antenati fino alle generazioni future, e nel conservare la dignità di ogni vita sulla base delle relazioni iterdipendenti.


Alla fine dell'Assemblea, i delegati aderirono alla "Dichiarazione Di Kyoto" e ad un piano d'azione concreto concepito/ideato per i leader religiosi da essere portato avanti nei cinque anni successivi. Basandosi sull'idea che le Guide religiose debbano prendere in modo responsabile l'impegno per la pace nel mondo, la Dichiarazione di Kyoto enfatizza la necessità di rafforzare la rete tra i leader religiosi e costruire la pace mondiale affrontando problematiche globali come il surriscaldamento terrestre ed i conflitti nel mondo, cooperando con politici, esponenti di organizzazioni internazionali e dei settori sociali.


Ora vorrei condividere con Voi i nostri impegni per il disarmo e la cessazione dei conflitti militari. Quando la WRPC venne costituita, la guerra fredda tra America e Unione Sovietica era in una situazione di forte tensione e la paura di una nuova guerra mondiale con l'utilizzo di armi nucleari andava crescendo sempre più, fino all'esasperazione con il devastamento provocato della Guerra del Vietnam. Con simili preoccupazioni all'ordine del giorno, il disarmo era uno degli obiettivi imprescindibili della WRPC. La WRPC Giappone è stata fortemente partecipe nel disarmo ed eliminazione delle armi nucleari in quanto unica vittima della bomba atomica.


Un esempio recente dell'impegno al disarmo è stato il "Summit dei Leader religiosi per la Pace" in occasione del congresso del G8 a Tayako, summit che si tenne in anticipo rispetto al G8, nel luglio del 2008. Circa 200 rappresentanti religiosi provenienti da paesi differenti hanno comicato le opinioni dei capi religiosi su argomenti cruciali come i cambimenti climatici, i United Nations Millennium Development Goals a la non proliferazione nucleare. Per quanto riguarda la problematica del disarmo, segue il nostro appello in tre punti:


▪ Persegui re un progresso del le pol i t iche di denuclearizzazione e non proliferazione fino al totale smantellamento dell'apparato bellico nucleare. Come sancito nell'articolo 6 del Trattato di Non Proliferazione delle Armi Nucleari (NPT), i cinque Paesi che sono stati riconosciuti come detentori di arsenale nucleare devono agire secondo i loro obblighi di eliminare le armi nucleari esistenti il prima possibile. Gli Stati che non hanno dichiarato di possedere arsenali nucleari devono manifestare i propri apparati bellici, sottoscriversi a obblighi simili agli altri paesi ed entrare nel NPT.
▪ Spingere per una immediata ratifica ed entrare a forza nel Trattato Generale di Divieto dei Test ed impegnarsi a non prendere alcuna azione che porti alla reintroduzione di qualsiasi forma di test nucleare bellico.
▪ Continuare a dimostrare una guida positiva allo sviluppo della Risoluzione 1540 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e ad altre iniziative globali volte a controllare il trasferimento dei materiali nucleari e fermare ulteriore proliferazione.

Questo appello per l'eliminazione delle armi nucleari suggerito da alcuni leader religiosi giapponesi fu incluso nella dichiarazione finale del Summit del G8 dei Leader Religiosi tenutosi a Roma. 
Ora, il Comitato Giapponese della WRPC si sta preparando per la conferenza del NPT che si terrà l'anno prossimo. Questa conferenza è cruciale, dal momento che la proliferazione delle armi nucleari è oggigiorno in crascita attiva, e come dice un esperto, è questa ora la battaglia prima della prossima guerra mondiale. Il nostro piano è di portare alla conferenza del NPT le opinioni dei leader religiosi ed assicurare una conferenza efficace, mentre, in partnership e collaborazione con Sindaci per la Pace e la Commissione Internazionale per la Non Proliferazione e per il Disarmo (ICNND), alla cui presidenza si trova Mr. Gareth Evans AO, ex Ministro degli Affari Esteri dell'Australia, e Ms. Yoriko Kawaguchi, ex Ministro degli Affari Esteri giapponesi, assieme ad altri esponenti politici, prenderemo azione per l'eliminazione delle armi nucleari.


Per quanto riguarda la rappacificazione dei conflitti in corso, ci sono state offerte ai leader religiosi piattaforme sicure per il dialogo e per la fiducia reciproca in aree in conflitto come la Bosnia Herzegovina, Iraq e Sri Lanka. Sulla via della rappacificazione, non soltanto il dialogo inter religioso, ma anche la partecipaione di esponenti politici, esperti e agenzie internazionali sono molto importanti. La Commissione Giapponese della WRPC sta programmando di tenere una conferenza a Tokyo sulla pace in Afghanistan e Pakistan nel Novembre di quest'anno, in collaborazione con il Comitato dei Parlamentari Giapponesi per le Azioni Globali, assieme ad esponenti religiosi, politici e diplomatici dei Paesi interessati a tali argomenti.


Per quasi dieci anni il Comitato dei Rifugiati ed il Comitato delle Donne del WRPC Giappone hanno messo in pratica un programma per la scuola primaria di educazione alla pace, riconoscendo l'importanza dell'educazione nel processo di costruzione della pace. Con questa forte ralazione, vorremmo contribuire alla costruzione della pace in Afghanistan.


Nel 2010, la WRPC festeggierà il suo quarantesimo anniversario. Come Commissione Giapponese, in occasione dell'anniversario, abbiamo intenzione di portare avanti diversi progetti per la pace in cooperazione con l'amministrazione governativa. La WRPC Giappone si impegna a prestare il suo massimo sforzo di preseguire alla diffusione della "Cultura della Pace" e combattere la violenza.


Vi ringrazio per la Vostra cortese attenzione.


Cracovia 2009

El saludo del papa Benedicto XVI en el Ángelus


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