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22/10/2007 - 09:30 - Sala Italia - Castel dell�Ovo
PANEL 4 - Europa, immigrazione, futuro

Edgar Busuttil
Direttore del Centro Gesuita Fede e Giustizia, Malta

Superare la paura e contribuire alla pace in europa ed oltre: una prospettiva maltese.

Vengo da un piccolo paese. Lo stato piu piccolo dell� Unione Europea: l�isola di Malta. La nostra popolazione e` di circa quattrocentomila (40,000) abitanti e l�area dell� arcipelago maltese e` di trecentosedici (316) chilometri quadrati.

Negli ultimi anni due recenti avvenimenti hanno influito su Malta: quando siamo entrati a far parte dell�Unione Europea e il grande afflusso di immigranti irregolari che arrivano con barche precarie dal Nord Africa. Questi due eventi hanno provocato paure. La paura di perdere la nostra identita` come maltesi; la nostra religione e le nostre tradizioni. Nel caso della nostra entrata nell� Unione Europea molte di queste paure sono �contrapposte� dai prospetti di una stabilita` economica piu` grande. Comunque, per quanto riguarda l�afflusso di immigranti molti maltesi hanno paura di perdere il loro impiego e le spese che comporta.

Credo che queste nuove realta` siano per il nostro paese anche un`occasione per crescere e liberarsi dalla sua mentalita` chiusa e ristretta. Che lo vogliamo o no dobbiamo accettare di non essere piu` un�isola nel centro del Mediterraneo. Che ci piaccia o no facciamo parte del �villaggio globale�. Piuttosto che essere presi da paure che ci paralizzano e ci distruggono dobbiamo considerare questi cambiamenti come nuove opportunita` per creare pace e armonia tra i popoli che ci circondano.

Quando il defunto Papa Giovanni Paolo II (secondo) ha visitato Malta nel duemilauno (2001) ha dato a Malta una vocazione speciale, quella di fare da ponte tra i vari popoli del Mediterraneo. E` un dato di fatto che, a causa della sua ricca storia, la cultura maltese ha molti elementi comuni con i popoli che vivono sia nel Nord che nel Sud del Mediterraneo. I maltesi sono un popolo religioso e nonostante tanti difetti la maggioranza e` Cattolica Romana pratticante. Non ha l�occasione Malta, nell�Unione Europea, di essere testimone delle radici religiose di questo vecchio continente, radici delle quali ha, in gran parte, perso le tracce? Non e` importante che, oltre ad avere un`infrastruttura economica forte, l�Europa riscoprisse la sua anima?

La lingua maltese e` molto simile a quella araba. Malta e` rimasta sotto il dominio arabo per piu` di duecento anni. Malta non e` mai stata una potenza coloniale. Fino alla sua indipendenza, nel millenovecentosessantaquattro (1964), e` stata la colonia di una potenza o l`altra. Dal millenovecentosessantaquattro (1964) ha sempre avuto buone relazioni con tutti i suoi vicini arabi. Malta ha certamente un ruolo importante da svolgere dentro l�UE per mantenere buone relazioni con il mondo arabo.

Negli ultimi anni c�e` stato un forte aumento di persone che partono dalla costa del Nord Africa in barche sovraffollate in cerca di una nuova vita in Europa. Molti non ce la fanno e perdono la vita tragicamente durante il tragitto nei mari agitati. Non meno di millenovantasei (1.096) emigranti hanno perso la vita alle porte dell�Europa dall�inizio dell�anno. Molti di quelli che attraversano , diventano emigranti non messi in regola, in diversi paesi d�Europa. Malta e` uno dei paesi che ha ricevuto un grande numero, proporzionalmente, di questi emigranti senza documentazione.

Attualmente una media di millecinquecento (1.500) arrrivano ogni anno. Tutti gli arrivati, compresi donne e bambini, vengono detenuti. Le persone in cerca di asilo vengono rilasciati dalla detenzione solo se e quando gli viene concessa qualche forma di protezione. Se non c�e` alcuna risposta alla loro applicazione entro dodici mesi, le persone in cerca di asilo vengono rilasciati. L�unica eccezione sono le persone vulnerabili che vengono rilasciati dopo che sono stati fatti tutti i controlli e gli viene trovata una sistemazione � che puo` durare mesi. Vale la pena notare che, a quasi meta` delle persone che hanno fatto richiesta di asilo, e` stata concessa protezione, finora. Anche se le strutture basiche necessarie per fornire un alloggio e altri servizi indispensabili nella detenzione sono stati procurati, le persone in cerca di asilo rimangono isolate e ancora affrontano enormi difficolta`per ottenere informazione e libero accesso all� assistenza sociale e legale. E`perfino molto difficile, per le persone in cerca di asilo, contestare la loro detenzione e cercare riparazione per degli abbusi subiti, dal momento che per loro i tribunali spesso sono legalmente e praticamente inaccessibili.

La politica di detenzione, come ho descritto, e` molto disumana e ingiusta. Inoltre la situazione e` tale che per molti maltesi questa genta pare una minaccia e purtroppo aumentano i sentimenti razzisti tanto che ci sono stati attentati di incendi dolosi principalmente a danno di persone che hanno sempre parlato apertamente a favore dei diritti di queste persone. A causa della seconda convenzione di Dublino, siccome Malta e` il paese che riceve per primo una persona che cerca asilo, e` obbligata a trattare il caso e affrontare le conseguenze con tutto quello che comportano, irrispettivamente dal rapporto alto di immigranti alla popolazione maltese, la densita` della popolazione gia` alta e il peso sulle risorse. Credo che le autorita` si sentano abbandonate dagli altri paesi specie quelle dell`Unione Europea e questa situazione le spinga a persistere nell�andare contro i diritti umani fondamentali di queste persone. Un altro fatto inquietante e` che anche il partito forte dell`opposizione a Malta asseconda questa politica.

Vi appello di pregare per Malta affinche` Dio ci apra gli occhi in modo che possiamo vedere queste persone come le vede Lui e cominciamo a trattarle con il rispetto che meritano. Un altro modo di aiutare e` di fare pressione sui vostri governi per accettare di prendere dei refugiati nei loro paesi cosi` auitano Malta. Questo alleggerirebbe la pressione di numeri e renderebbe le cose piu` maneggevoli. Puo` darsi che per il governo sia piu` facile cedere alla nostra pressione e cambiare queste politiche disumane.

Credo che dare ai cosiddetti �boat people�, la gente di barca, l�opportunita` di spargersi piu` equalmente per i vari paesi europei, sia un modo positivo di affrontare la questione. I piccolo paesi non possono farcela da soli, cosi` come stanno le cose. Comunque questa e` soltanto una soluzione a breve termine. Credo che debba essere fatto ogni sforzo possibile per integrare gli africani nella societa` europea. Dobbiamo fare di tutto per capire chi sono queste persone e da dove vengono. Quali sono le cause fondamentali che le porta a lasciare la loro casa e il loro paese? Per fare questo dobbiamo mettere da parte i nostri pregiudizi e iniziare un dialogo con loro. Eventualmente, quando ci sara` piu` comprensione, potremmo agire insieme per aiutare l`Africa a liberarsi di cio` che sta causando tanti conflitti e miseria. Dobbiamo tenere in mente che molte delle cause sono dovute al modo in cui l`Europa ha trattato l`Africa in passato e ai suoi rapporti con l`Africa oggi.

Sara` troppo, sognare un`Africa forte e prosperosa che vive in pace e armonia accanto all`Europa?