Comunità di Sant'Egidio - Napoli 2007 - Per un mondo senza violenza - Religioni e Culture in dialogo Comunità di Sant'Egidio - Napoli 2007 - Per un mondo senza violenza - Religioni e Culture in dialogo
 

Walter Kasper - Cardinale, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, Santa Sede

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Comunit� di Sant'Egidio

22/10/2007 - 09:30 - Sala Perseide - Stazione Marittima
PANEL 6 - Le Scritture nelle religioni monoteistiche

Walter Kasper
Cardinale, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell�Unit� dei Cristiani, Santa Sede

Le Scritture nelle religioni monoteistiche

Introduzione

L�argomento che verr� affrontato in questa nostra tavola rotonda sulle �Scritture nelle religioni monoteistiche� � un tema assolutamente centrale nel dialogo interreligioso, che oggi pi� che mai � di estrema attualit� per la sopravvivenza dell�umanit� in un mondo pacifico, senza violenza. Da un lato, ci troviamo di fronte a ci� che soprattutto le tre religioni monoteistiche � ebraismo, cristianesimo ed islam � hanno in comune, malgrado le loro differenze; dall�altro siamo confrontati a un problema che mostra aspetti discordanti. Come introduzione, vorrei accennare dunque a quattro contrasti, ovvero a quattro questioni aperte.

Un primo contrasto. Ricordiamo innanzitutto che le Sacre Scritture caratterizzano non solo le religioni monoteistiche di tradizione ebraica, cristiana e musulmana, ma molte religioni dell�umanit�. Le Sacre Scritture mostrano la convinzione fondamentale dell� homo religiosus che sa di vivere sotto un�autorit� e sotto una norma superiore divina, intoccabile. Le Sacre Scritture sono il fondamento codificato delle convinzioni religiose e della vita di una comunit� religiosa, un fenomeno, questo, che contrasta con una forma di vita emancipata, autonomista, secolare o laicista, come quella che spesso contraddistingue l�epoca moderna. L�homo religiosus � ascoltatore di una parola che non viene da lui e che egli nondimeno considera, diversamente da quanto accade nella mentalit� moderna, come chiave e luce per l�interpretazione della sua esistenza e di tutta la realt�. Con il nostro patrimonio comune, ci troviamo insieme in una situazione che si scontra con la mentalit� secolarista.

Un secondo contrasto. Per l�ebraismo e per il cristianesimo le Sacre Scritture hanno un�importanza cruciale. Perch�? L�ebraismo e il cristianesimo si fondano su una rivelazione divina nella storia di Dio con gli uomini, cio� una rivelazione che avviene in un certo luogo e in un tempo concreto, unico e irripetibile, ma che � anche un tempo normativo per le generazioni future. Perci� la categoria della memoria (sachar, anamnesis) diventa fondamentale nell�Antico e nel Nuovo Testamento. Se la parola di Dio, che avviene una volta per sempre, prende forma scritta, questo facilita tale memoria. Ebrei e cristiani sono entrambi convinti che, diventando libro, la parola di Dio non si trasforma in lettera morta. La Bibbia, cio� il libro, � ispirata, ma non dettata da Dio. Quando la parola scritta � letta e pronunciata, soprattutto nella liturgia, Dio si rende nuovamente presente e parla nuovamente al suo popolo, qui ed ora. Pertanto, la lettura della Bibbia � accompagnata dalla preghiera; si parla allora di Lectio divina. Cos� dalla Bibbia, testimone di una storia normativa, sorge sempre nuova la storia fra Dio e l�uomo; si tratta cio� di una tradizione vivente di interpretazione nelle nuove situazioni della storia.

Mi pare che qui emerga un contrasto con il concetto che ha l�islam del Corano. O piuttosto dovrei dire, usando la dovuta cautela dato che non sono un esperto della materia, che qui sorge una domanda. Il Corano non � considerato come ispirato ma come dettato da Dio e, in quanto tale, non risale a situazioni specifiche della storia fra Dio e l�uomo, ma esiste dall�inizio della creazione. Sarebbe dunque per me interessante sapere se e come una tale concezione permette un�interpretazione ed una traduzione viva, un adattamento a nuove situazioni storiche culturali senza che si abbandoni il contenuto essenziale. Questa � una domanda decisiva per l�integrazione dei musulmani nella cultura occidentale e per il loro rapporto con il mondo moderno, tanto cambiato dai tempi di Maometto. Cos� possiamo dire che tutte e tre le religioni monoteistiche possiedono � come dicono i musulmani � le Sacre Scritture, ma ci dobbiamo chiedere se esse hanno la stessa concezione della Scrittura.

Un terzo contrasto. Esiste una vicinanza particolare, unica, fra ebraismo e cristianesimo. Abbiamo in comune ci� che gli ebrei chiamano il Tanak e noi cristiani l�Antico Testamento (o, come alcuni teologici dicono, il Primo Testamento). Tuttavia noi cristiani interpretiamo l�Antico Testamento alla luce del Nuovo, ovvero alla luce di Ges� Cristo, e vediamo il Nuovo Testamento come il compimento dell�Antico. Diversamente, per gli ebrei la tradizione del Talmud � la chiave della loro interpretazione. Ci sono dunque due modi diversi di leggere ci� che � un patrimonio comune. � comunque interessante che, nel 2001, la Pontificia Commissione Biblica abbia pubblicato un ottimo documento intitolato �Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia�. Il testo dice che, sulla base di una lettura puramente letteraria, le due interpretazioni sono possibili, cosicch� gli uni possono imparare dagli altri: un�affermazione sorprendente e fondamentale per i futuri rapporti tra ebrei e cristiani.

Un quarto ed ultimo contrasto. Come ho gi� accennato, la Bibbia � per i cristiani parola di Dio intoccabile e valida per tutte le epoche, ma allo stesso tempo � un fondamento ed un inizio che ci accompagna, un �mitgehender Anfang� come dice Karl Rahner. La lettura delle Sacre Scritture non � mai senza una tradizione d�interpretazione o senza una �Wirkungsgeschichte� (storia degli effetti o della ricezione) (H. G. Gadamer). Su questo punto, emergono i contrasti tradizionali fra cattolicesimo e ortodossia da una parte e protestantesimo d�altra, con il suo principio di �Sola Scriptura�, contrasti che, � vero, permangono tutt�oggi, ma che nel frattempo, grazie al dialogo ecumenico e allo sviluppo ermeneutico, si sono attenuati.

Pi� recente e pi� attuale sotto questo aspetto � il contrasto fra il fondamentalismo, con la sua interpretazione strettamente testuale, e la lettura della Bibbia o nella tradizione viva o con l�interpretazione cos� detta storico-critica che � sorta dall� Illuminismo. Il contrasto � particolarmente evidente nel caso della diversa interpretazione del racconto biblico della creazione in sei giorni, come ci viene trasmesso nella Genesi. La questione � la seguente: dobbiamo interpretare questo racconto in maniera strettamente testuale, oppure � possibile fare una distinzione fra il contenuto, che � valido per ogni epoca, e la forma storica, cio� i generi letterari contingenti della Bibbia, cercando in tal modo di riconciliare il racconto biblico della creazione con le teorie moderne, come quella della evoluzione, senza tradire e senza neanche sminuire lo stesso messaggio biblico? Qui ci troviamo al centro di molte controversie attuali.

Riflettere sulle Sacre Scritture significa dunque parlare di un vasto e ricco patrimonio comune fra le tre religioni monoteistiche, ma anche di molti contrasti, molte domande e molti problemi di grande attualit�. Ascoltiamo allora i nostri esperti. Le problematiche a cui si � accennato promettono, ne sono sicuro, una discussione interessante e vivace.