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22/10/2007 - 16:30 - Auditorium - Hotel Royal Continental
PANEL 8 - Europa e Africa: c�� un futuro comune?

Sami Tchak
Scrittore, Togo

IL FUTURO COMUNE: UNA EVIDENZA DA INTERROGARE

L�umanit� ha un futuro comune nella misura in cui non ci sia pi� neanche un angolo del mondo nel quale le azioni ed anche i propositi di una certa estensione non abbiano delle ripercussioni nel resto della terra. Che questo sia a livello dell�impatto delle attivit� umane sul clima, delle decisioni politiche, delle regole del commercio internazionale, a tutti i livelli, tutti i paesi del mondo si trovano ad interagire, non perch� lo auspichino forzatamente o perch� sia auspicabile. Quindi, a molti livelli, si trovano in una comunit� di destini subita.

La Cina e molti paesi africani hanno un futuro comune, non obbligatoriamente nell�interesse di tutte le parti, ma questo � inevitabile. L�India, gli Stati Uniti, l�America latina, hanno un futuro comune con il resto del mondo, non obbligatoriamente per il bene di tutti.

La questione dunque �: un futuro comune, questo va da s�, ma in che senso?

L�Europa e l�Africa hanno un passato comune, almeno a partire da alcuni periodi ben conosciuti della storia dell�umanit�. Pu� essere successo a causa degli scambi relativamente limitati dovuti ai navigatori portoghesi, olandesi, veneziani, o, un po� pi� tardi, a causa dei periodi pi� dolorosi della tratta dei negri, dopo la colonizzazione. Tutt�oggi, di questi due periodi che sono durati dei secoli, nei destini paralleli e comuni dell�Europa e dell�Africa se ne risentono ancora le pesanti conseguenze. Prima di tutto, a partire dalle principali nazioni colonizzatrici, si sono create delle comunit� linguistiche intorno a chi parlava francese, inglese, spagnolo o italiano, evento che, pur ricordando il dolore della storia, costituisce un legame essenziale per il presente e nello stesso tempo per l�avvenire.

Si pu� dunque considerare come evidente il fatto che l�Europa e l�Africa abbiano un destino comune. La storia le ha legate nel peggio, questo � innegabile. Ma, in vista dei loro rapporti attuali, esiste un meglio nel loro futuro comune? Tra una entit� plurale potente che aspira ad esserlo sempre di pi� (l�Europa) e un�altra identit� plurale la cui voce si sente di meno nel concerto delle nazioni (l�Africa), il futuro comune potr� significare la permanenza di un legame di vassallaggio?

I rapporti attuali soprattutto tra la Francia e le sue vecchie colonie possono lasciar augurare un futuro comune fatto di conflitti pi� aperti tra le nuove �lite politiche desiderose di affrancarsi delle antiche tutele e le stesse antiche potenze che non penseranno all�Africa nella sua globalit� in termini di partner plurale che ha un peso, ma come l�oggetto di discorsi a volte molto paternalisti (il discorso recente di Sarkozy a Dakar) e delle pratiche politiche ed economiche che rinforzerebbero il vassallaggio della parte debole (il potere assoluto dell�ELF nei Paesi nei quali questa societ� s�incarica dello sfruttamento del petrolio, gli atteggiamenti a volte ambigui della Francia nella gestione dei conflitti politici di certi Paesi come il Ruanda o la Costa d�Avorio).

Il futuro comune tra Europa ed Africa prender� il volto che alcuni Paesi africani riusciranno a dargli offrendosi come mezzi per condividere i pesi nel concerto delle nazioni, come � il caso oggi della Cina o anche dell�India, senza che questi due Paesi abbiano pertanto risolto i problemi materiali della maggioranza dei loro cittadini.