Comunità di Sant'Egidio - Napoli 2007 - Per un mondo senza violenza - Religioni e Culture in dialogo Comunità di Sant'Egidio - Napoli 2007 - Per un mondo senza violenza - Religioni e Culture in dialogo
 

Mohammad Sammak - Consigliere politico del Gran Mufti del Libano

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Comunit� di Sant'Egidio

22/10/2007 - 18:00 - Nola - Interporto Campano
PANEL 19 - Lo spirito di Assisi

Mohammad Sammak
Consigliere politico del Gran Mufti del Libano

Le relazioni tra Oriente e Occidente non sono state sempre cordiali. Sin dai tempi dei Romani in Europa e dei Persiani ad Oriente, tali rapporti hanno testimoniato conflitti e guerre. Una delle guerre che ha lasciato profondi segni su entrambi � stata la Crociata. Nella memoria collettiva di cristiani d�Occidente e musulmani e cristiani d�Oriente, le Crociate erano - e sono ancora � la guerra che non � mai terminata e ancora cerca una fine.

Nel Medio Evo, durante le Crociate, padre Francesco d�Assisi prese un�iniziativa coraggiosa, storica: fermare la guerra sulla base del dialogo islamo-cristiano e della mutua comprensione. Nonostante il mancato successo, lo spirito della sua iniziativa rimase vivo come una piccola candela che miracolosamente continu� a risplendere in un remoto monastero da qualche parte in Italia.

Prima di continuare, permettetemi di ricordarvi che il dialogo islamo-cristiano � stato iniziato dal Profeta Muhammad stesso, nella citt�-stato di Medina. La prima controparte cristiana in tale dialogo furono i capi dei Najran, , una trib� araba cristiana dello Yemen.

Il Profeta li ricevette nella sua casa � che ora � la grande moschea di Medina. Durante il loro incontro, che fu molto lungo, la delegazione cristiana desider� pregare. Il Profeta sugger� loro di celebrare la messa a casa sua, ma essi educatamente declinarono e suggerirono di pregare all�esterno. Finita la preghiera, tornarono nella casa del Profeta per terminare le sedute di dialogo con lui. A notte tarda, dopo cena, il Profeta e la delegazione cristiana giunsero alla conclusione che nessuno dei due lati era desideroso di abbracciare il credo dell�altro, cos� la delegazione cristiana and� via, con il rispetto e il caloroso addio del Profeta stesso.

In seguito, il Profeta eman� un �Ahd�, cio� una dichiarazione d�impegno per tutti i musulmani, i quali dovrebbero rispettare e rafforzare quest�impegno fino al Giorno del giudizio. In tale dichiarazione � che � considerata una legge religiosa � il profeta afferm� che:

Mai nessuna casa o chiesa cristiana dovr� esser distrutta. Nessun denaro o pietra proveniente da una chiesa dovr� essere utilizzato per costruire una moschea o una casa per un musulmano. Qualsiasi azione del genere � �contro la volont� di Dio e del suo profeta�. Nessuna tassa dovr� essere imposta sui religiosi cristiani o su coloro che si dedicano all�adorazione di Dio.

E� proprio della dottrina dell�Islam riconoscere l�unit� del genere umano come discendenza di Adamo, e dunque � solo la piet� religiosa che distingue un individuo o un gruppo dagli altri. Infatti il Corano si rivolge allo stesso modo a tutta l�umanit�, stabilendo l�origine divina delle religioni. I testi sacri sono ispirati da Lui, e coloro che credono sinceramente nei Suoi libri sono salvi, ovunque essi siano. Per questo motivo, le persone non dovrebbero combattersi in nome di Dio, bens� agire congiuntamente a motivo della religione. Un musulmano non dovrebbe credere solo nel Corano, ma anche negli altri libri sacri e in tutti i profeti senza distinzione. Le basi degli insegnamenti di Mos�, Ges� e Muhammad sono originariamente abramitici. La Torah � un testo sacro, cos� anche Bibbia e Corano.

Torniamo ora al periodo delle crociate, a padre Francesco di Assisi e allo spirito della sua iniziativa.

Nei secoli tra gli incontri del Profeta a Medina e il pacifico passo compiuto da Francesco a Damietta in Egitto, si � vista al nascita di una civilt� islamica di cui sia cristiani che ebrei sono parte e partecipi della sua creazione e fioritura.

San Francesco all�epoca era un semplice e umile prete cattolico. Era un guerriero spirituale che accompagnava l�invasione dell�Egitto. La Crociata sbarc� a Damietta, dove battaglie prive di risultato proseguirono per giorni e settimane. All�improvviso padre Francesco lasci� il proprio campo e marci� solo, armato solo della sua veste religiosa verso il campo musulmano, dove chiese d�incontrare il re.

La Storia ci informa che il re al-Kamel lo ricevette cordialmente ed apprezz� il suo coraggio.

Padre Francesco chiese al re che quel bagno di sangue potesse e la guerra terminare. Rispose il re: �Lo vorremmo anche noi. Ma come fare?� Padre Francesco replic�: �Semplicissimo. Basterebbe che sua maest� divenisse cristiano�. Il re gli consigli� di incontrarsi con dei sapienti musulmani per apprendere di pi� sull�Islam.

L�incontro tra padre Francesco e i sapienti musulmani diede l�avvio ad un dialogo islamo-cristiano durante la guerra, un fenomeno unico in se stesso. Sebbene tale dialogo non convinse alcuna delle due controparti del punto di vista dell�altro, esso gett� le basi profonde di un dialogo basato sul rispetto reciproco.

Il re offr� alcuni preziosi doni a padre Francesco prima che costui tornasse al campo crociato, ed alcuni di questi doni sono ancora conservati presso la sua tomba nel monastero di Assisi.

La Storia ci dice anche che padre Francesco non fu il benvenuto all�accampamento dopo il suo ritorno, come non lo fu in Vaticano � dove il Papa rifiut� di incontrarlo. Cos� visse per anni in una grotta di montagna, dove in seguito fu costruita la sua chiesa ed inizi� il movimento religioso francescano. Gli ci vollero un paio d�anni prima che il Santo Padre lo perdonasse e accettasse le sue buone intenzioni.

E� questo spirito che il defunto papa Giovanni Paolo II volle rivitalizzare ed internazionalizzare, cominciando dal 1986 quando convoc� (e presiedette) il primo incontro interreligioso di Assisi.

L� afferm� che la pace � un atto di giustizia, e che non pu� esserci pace senza perdono e amore. Il Papa chiar� che il perdono sgorga dal cuore di un essere umano prima ancora di divenire parte dell�ordine sociale.

Anche il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso ne prese le redini, organizzando molte conferenze ed incontri guidati dallo spirito di Assisi. Per� un ringraziamento va alla Comunit� di Sant�Egidio, che � stata sincera nel comunicare questo nobile messaggio, che � andata avanti, anno dopo anno, ed ha preso un�iniziativa dietro l�altra per costruire ponti di comprensione reciproca tra quasi tutte le comunit� religiose e i credenti del mondo.

Tuttavia, come gli avvenimenti quotidiani ci mostrano, lo spirito di Assisi non � fiorito. Al contrario, osserviamo la crescita del fondamentalismo religioso, in particolare negli USA e nel mondo islamico, e � in misura minore � in India. La spirito del fondamentalismo e lo spirito di Assisi sono agli antipodi. Il primo monopolizza le credenze, la Verit�, persino Dio, mentre l�altro accetta le differenze tra popoli e religioni. Il primo volge la schiena agli altri, provando financo a eliminarli, mentre il secondo mira a costruire ponti basati sulla mutua comprensione.

Ma allorch� i musulmani rispondono favorevolmente alle iniziative del papa Giovanni Paolo II e riconoscono lo spirito di Assisi, essi entrano in dialogo, sulla base dei testi coranici che affermano la diversit� e il fine di Dio, dicendo: �O uomini! In verit� Noi v�abbiam creato da un maschio e da una femmina e abbiam fatto di voi popoli vari e trib� acciocch� vi conosceste a vicenda� (49,13). La pluralit� � scritta nel disegno divino: �A ognuno di voi abbiamo assegnato una regola e una via, mentre, se Iddio avesse voluto, avrebbe fatto di voi una Comunit� Unica, ma ci� non ha fatto, per provarvi in quel che vi ha dato. Gareggiate dunque nelle opere buone, [ch� a Dio tutti tornerete,] e allora Egli vi informer� di quelle cose per le quali ora siete in discordia�.