Comunità di Sant'Egidio - Napoli 2007 - Per un mondo senza violenza - Religioni e Culture in dialogo Comunità di Sant'Egidio - Napoli 2007 - Per un mondo senza violenza - Religioni e Culture in dialogo
 

Copyright � 2007
Comunit� di Sant'Egidio

23/10/2007 - 09:30 - Sala Galatea - Stazione Marittima
PANEL 27 - La Parola di Dio nella vita dei cristiani

Telesphore Placidus Toppo
Cardinale, Arcivescovo di Ranchi, India

LA PAROLA DI DIO NELLA VITA DEI CRISTIANI

� un grande onore e un privilegio rivolgermi a questa nobile assemblea in occasione di questo Incontro Internazionale per la Pace � Un mondo senza violenza: fedi e culture in dialogo e su un argomento cos� significativo come il tema che mi � stato assegnato: La Parola di Dio nella Vita di un Cristiano.

Quasi tutte le religioni mondiali, lo Zoroastrianesimo, il Buddismo, l�Induismo, l�Islam, il Confucianesimo, l�Ebraismo, il Giainismo attribuiscono una grande importanza alla Parola di Dio e alle Scritture. I Musulmani ritengono il Corano la loro sacra scrittura e credono che esso sia la rivelazione finale di Dio all�umanit�. Essi cercano nel Corano anche la rivelazione del potere di Dio, lo scopo della vita, la natura del bene e del male, la vita dopo la morte. Gli insegnamenti coranici continuano ad influenzare le culture musulmane e i suoi riferimenti culturali relativamente all�apprendimento, all�educazione, al rispetto e all�uso della ragione.

Il testo fondamentale del Zoroastrianesimo � una serie di 5 inni poetici chiamati Gathas, che furono composti dallo stesso Zaratustra e sono stati conservati per millenni dai preti zoroastriani.

Il buddismo ha utilizzato le lingue e i dialetti della lingua parlata per la diffusione delle sue idee. Esso si � impegnato in enormi processi di traduzione. Nei secoli, a causa dell�unificazione e canonizzazione, i dialetti e le lingue colloquiali sono stati usati principalmente per comunicare con il mondo laico, i monaci imparavano le �lingue classiche o morte� e le usavano per le loro esposizioni filosofiche. La lingua svolge un ruolo cruciale per ottenere la non esistenza: il nirvana.

I Sikh avevano dieci guru in forma umana e dopo il decimo guru si decise che da quel momento in avanti il guru Granth Sahib sarebbe diventato l�undicesimo guru e sarebbe rimasto per sempre l�incarnazione vivente dei guru. Il Libro � conservato in tutti i Gurudwaras, i luoghi sikh di culto e trattato con grande venerazione come fosse il �Guruji� stesso. In molte case sikh ovunque si trovi il Libro, questo � tenuto in luoghi segreti, trattato con il massimo rispetto e recitato con grande devozione.

La lettura o recitazione del testo Ind�, che � diviso in due categorie: Sruti, ci� che � ascoltato (cio� la rivelazione) e Smriti � ci� che � ricordato (cio� la tradizione, non la rivelazione), � una parte essenziale di qualsiasi celebrazione che segni momenti importanti della vita di un individuo: la nascita, la cerimonia dell�assegnazione del nome, la cerimonia della cordicella sacra, il matrimonio e la morte.

L�Ebraismo, con cui noi cristiani condividiamo un�enorme eredit�, venera la Torah e la tiene in altissima considerazione nella vita.

Per noi cristiani la Parola di Dio crea, d� vita, sostiene e guarisce il mondo. In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto � stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente � stato fatto di tutto ci� che esiste. In lui era la vita

e la vita era la luce degli uomini. (Gv.1, 1-2). Con queste parole significative il Vangelo secondo Giovanni inizia la sua testimonianza di Ges� Cristo.

La Genesi, il primo libro della Bibbia, ci insegna che Dio con la sua Parola ha creato il mondo ed ogni cosa che � in esso. Noi capiamo che il mondo � stato creato dalla Parola di Dio s� che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede.(Eb.11, 3). Perci� l�esistenza del mondo stesso ha la sua origine dalla Parola di Dio, e se la creazione � avvenuta tramite la parola di Dio, allo stesso modo lo � la nuova creazione poich� Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre. (Gv. 1, 14). Cos� Ges�, la Parola Incarnata, dice a Nicodemo, un capo religioso che era andato a cercare la sapienza da lui di notte �Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perch� chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna� (Gv. 3, 14). Il mondo ha bisogno di ascoltare la Parola di Dio per essere degno della creazione. Questo � il motivo per cui il mondo � affamato della Parola di Dio ed � nostro dovere proclamarla ai popoli in modo che tutti i popoli possano essere edificati, consolati, confortati e sostenuti dalla Parola di Dio.

Per noi cristiani la Parola Incarnata, Ges� Cristo che ha camminato tra gli uomini come la vera incarnazione dell�amore di Dio, � il modello della nostra vita. Ges� ha insegnato alla gente come vivere vite buone. La Parola Incarnata ci insegna ad amare �non solo i vostri amici e coloro che vi amano�, ma persino i nostri nemici e ci chiede di pregare per tutti coloro che ci perseguitano (Mt.5, 44). Poich� Egli ci istruisce che �Il pi� grande comandamento � amare il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E che il secondo �: �Amerai il prossimo tuo come te stesso.�Non c'� altro comandamento pi� importante di questi.� (Mc.12, 30-31). La Parola di Dio dunque ci istruisce su come comportarci con i nostri simili.

La Parola di Dio ci guarisce perch� � un�incarnazione dell�amore e della compassione. La guarigione era una parte essenziale del ministero della Parola Incarnata, Ges�, verso le folle. Ovunque egli andava le persone gli portavano i malati perch� fossero guariti. Tutta la sua attivit� � motivata dalla compassione. Spesso la sua guarigione � fisica, come nei casi in cui egli porta sollievo alle sofferenze dei malati, restituisce la vista ai ciechi, fa camminare gli zoppi, restituisce l�udito ai sordi o permette al muto di parlare. Luca spiega che il potere del Signore era con lui e gli permetteva di compiere guarigioni. Ma questa guarigione non si limita al livello fisico. La compassione di Ges� si rivolgeva sia alle cause spirituali che alle conseguenze sociali dei problemi degli uomini. Egli portava speranza ai disperati, proclamava il perdono a coloro che erano tormentati dalla colpa, liberava chi era posseduto dal maligno. Inoltre la compassione della Parola Incarnata supera i limiti umani e i pregiudizi di razza e nazione come ci insegna la parabola del Buon Samaritano (Lc.10, 29-37). �Un uomo incapp� nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.� Due religiosi della sua gente, un sacerdote e un levita, per caso scendevano per quella medesima strada, ma quando lo videro si rifiutarono di farsi coinvolgere e passarono oltre dall'altra parte. Fu solo un samaritano, una persona di un popolo misto, disprezzato che ebbe compassione di lui. Aiut� l�uomo che tecnicamente era il suo nemico, gli si fece vicino, gli fasci� le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo port� a una locanda, si prese cura di lui e pag� le sue spese.

Oggi pi� che mai, con il mondo diviso dai pregiudizi, la violenza e la guerra, la Chiesa Cattolica � fermamente convinta della forza dell�amore come insegnato dalla Parola Incarnata, come il Santo Padre Papa Benedetto XVI ha detto durante il suo viaggio apostolico per la Giornata Mondiale della Giovent� a Colonia (20 agosto 2005): �Sono profondamente convinto che non dobbiamo cedere alle pressioni negative in mezzo a noi, ma dobbiamo affermare i valori del rispetto reciproco, della solidariet� e della pace.�

Dio dialoga con l�uomo attraverso la Parola. Come ci dice la Lettera agli Ebrei �Dio, che aveva gi� parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo. (Eb.1, 1-2). La Parola Incarnata ci insegna il dialogo basato sul rispetto reciproco, la comprensione e l�amore. L�incontro di Ges� con la donna samaritana � l�esempio migliore di questo dialogo (Gv.4, 5-29). La tradizionale ostilit� tra gli ebrei e i samaritani non impedisce a lui, un ebreo, di dialogare con la donna samaritana, che era considerata inferiore sia in quanto donna che per la gente a cui apparteneva. Egli prende l�iniziativa di spezzare l�ostilit� e il pregiudizio chiedendo da bere alla donna. Una semplice richiesta di acqua fa iniziare un dialogo che conduce la donna samaritana alle fonti della Parola vivente.

Come ha detto il nostro amato Giovanni Paolo II nel 2004, nel suo Discorso alla Conclusione del Concerto dedicato al Tema della Riconciliazione tra Ebrei, Cristiani e Musulmani �L�auspicio che insieme esprimiamo � che gli uomini siano purificati dall�odio e dal male che minacciano continuamente la pace, e sappiano tendersi reciprocamente mani ignare della violenza, ma pronte ad offrire aiuto e conforto a chi � nel bisogno.�

E come il Santo Padre, Papa Benedetto XVI, che � venuto a trovarci qui domenica, ha detto il febbraio di quest�anno nel suo Discorso ai Vescovi Amici del Movimento dei Focolari e della Comunit� di Sant�Egidio: �Per il cristiano l�uomo, anche se lontano, non � mai un estraneo. Insieme � possibile affrontare con pi� forte slancio le sfide che ci interpellano in maniera pressante in questo inizio del terzo millennio: penso in primo luogo alla ricerca della giustizia e della pace e all�urgenza di costruire un mondo pi� fraterno e solidale, a partire proprio dai Paesi dai quali alcuni di voi provengono, e che sono provati da sanguinosi conflitti.�

E come ci ha detto qui a Napoli domenica: �Nel rispetto delle differenze delle varie religioni, tutti siamo chiamati a lavorare per la pace e ad un impegno fattivo per promuovere la pace e la riconciliazione tra i popoli� La Chiesa cattolica intende continuare a percorrere la strada del dialogo per favorire l�intesa fra le diverse culture, tradizioni e sapienze religiose.�

Dio vuole che tutti gli uomini siano insieme per la salvezza dell�umanit�. Dio raccoglie sempre i suoi Figli come ci dice il Profeta Isaia: �Come un pastore egli fa pascolare il gregge

e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul seno e conduce pian piano le pecore madri.�(Is.40, 11). Siamo noi che, per il nostro egoismo e il nostro orgoglio, disperdiamo e ci disperdiamo. Per questo motivo dunque ringrazio gli organizzatori di questo incontro, Sua Eminenza il Cardinal Crescenzio Sepe, l�Arcidiocesi di Napoli e la Comunit� di Sant�Egidio che hanno portato insieme capi e popoli appartenenti a credi religiosi e tradizioni diverse. Questa � la necessit� del nostro tempo, poich� forse c�� pi� interazione tra popoli, culture e religioni di quanta ce ne sia mai stata in qualsiasi altro periodo della storia umana, e questo richiede dialogo e rispetto reciproco, tolleranza e comprensione gli uni verso gli altri. Speriamo e preghiamo affinch� che questo spirito di dialogo e rispetto reciproco continui a crescere sempre pi� forte mentre proseguiamo il nostro cammino in questo ventunesimo secolo. Che Dio ci benedica tutti..