Comunità di Sant'Egidio - Napoli 2007 - Per un mondo senza violenza - Religioni e Culture in dialogo Comunità di Sant'Egidio - Napoli 2007 - Per un mondo senza violenza - Religioni e Culture in dialogo
 

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Comunit� di Sant'Egidio

23/10/2007 - 09:30 - Sala Dione - Stazione Marittima
PANEL 30 - Religioni tra guerra e pace

Samuel Kobia
Segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese

Introduzione

Io penso che ci siano tre grandi minacce per la pace nel mondo oggi. Un importante � e trascurato- modo di guardare al problema della pace � correlato �alla fine del mondo (del tempo)/procurata dall�uomo� nel nostro tempo. La minaccia posta dal proliferare delle armi nucleari � presente dal 1945 e non � probabile che scompaia, considerando che molte nazioni provano da sempre ad unirsi al gruppo delle potenze nucleari. Quello che costituisce una seria minaccia � l�alto livello di negazione e razionalizzazione del possesso delle armi nucleari , anche se noi vediamo scontri intensi per le risorse in un mondo sempre pi� polarizzato e il graduale indebolimento di mutua responsabilit� delle istituzioni globali.

La seconda minaccia ha a che fare con l�impatto del cambiamento climatico- l�inaridimento delle terre coltivabili, lo scioglimento dei ghiacciai, l�esaurimento delle risorse dei mari e della terra. Entro mezzo secolo la mappa del mondo dovr� essere ridisegnata, con numerosi sacrifici umani davvero inimmaginabili (150 milioni di rifugiati a causa di disastri climatici entro il 2050!)

Terzo ma non per questo meno importante, � la minaccia di approfondire il solco delle ingiustizie a tutti i livelli, dovuta alla disparit� tra ricchi e poveri, e aggiunto a questo, la crescente ideologia di identificare �il potere con il diritto�, ad esempio, il vincitore prende tutto/e biasima la sindrome del perdente. Lo sgretolamento dei valori che ne risulta, specialmente quelli riguardanti la giustizia, in tutti gli aspetti delle relazioni umane rendono superficiale ogni nozione di pace, oltre a creare condizioni per forme pi� intense di violenza evidente.

Questa profonda interazione di minacce globali da una parte e di schiacciante negazione dall�altra rappresenta la forza trainante critica per la violenza globale che sta trattenendo tutte le vite � dalla vita interpersonale a quella globale e a quella ambientale - nel suo abbraccio di morte.

E� in questo contesto che vorrei riflettere su cosa le comunit� dei fedeli possono fare per la pace globale. Molti sforzi creativi e responsabili sono stati fatti da organizzazioni di civili e movimenti in molte parti del mondo. � necessario cercare strade affinch� venga incoraggiata una maggiore solidariet� fra questi movimenti ed organizzazioni, e affinch� questi sforzi siano sostenuti e accompagnati.

Tra l�altro dobbiamo riconoscere che molte delle religioni maggiori mondiali sono state usate in modo scorretto per orchestrare, supportare, legittimare o ignorare le forze lavoratrici contro la integrit�, la santit� e la sopravvivenza della vita. Qui c�� una sfida per noi. Quale � il ruolo differente che le religioni possono giocare come custodi della coscienza e promotori di cambiamenti?

Possibili indicazioni

Dopotutto, noi tutti siamo abitanti della terra e dobbiamo sostenerci a vicenda, non abbiamo altre alternative. Il nostro futuro dipende dalla nostra saggezza di sviluppare e sostenere sistemi economici e politici compatibili con le capacit� di mantenimento della nostra casa terrena.

Dobbiamo creare sistemi di vicinato sostenibile tra i popoli, le culture e le religioni su questa terra. Questi sistemi di vicinato non saranno privi di tensioni. Potrebbe essere ingenuo pensare ad una totale armonia, ma dobbiamo provarci. Non c�� nessun altra possibilit�. La pace � l�arte di mantenere unite le tensioni produttive.

Coloro che hanno la maggiore responsabilit� di queste tre minacce sopra citate hanno la tendenza a nascondere, a sminuire, a giustificare azioni di aggressioni ed il loro eccessivo uso del potere. Come comunit� religiose � necessario che riteniamo queste potenze responsabili. Costruire la pace vuol dire confrontarsi con le forze che causano miseria e violenza. Noi abbiamo visto e continuiamo a vedere quelli che dispensano guerra e violenza, pregano anche per la pace e si auto-presentano come campioni di umanesimo e di diritti umani.

L�ottimismo di un nuovo millennio deve essere mitigato ponendo una rinnovata enfasi sui valori umani. L�ultimo millennio fu un arazzo di storia con qualche meraviglioso successo. Ma ci sono anche stati tempi estremamente tristi e tragici. Oggi abbiamo scoperto che nuove forme di colonizzazione stanno rimpiazzando le conquiste degli ultimi secoli. Ci sono stati cos� tanti torti nell�ultimo secolo che c�� bisogno di ripararli in questo nuovo millennio. Ci sono memorie che devono essere guarite relazioni interrotte che devono essere riconciliate. Prendete ad esempio il mio vecchio continente. L�Africa � cambiata in modo radicale, cos� spesso in questi ultimi cento anni. Siamo stati usati ed abusati. Lo spirito maligno dell�apartheid � cresciuto e prosperato; le ricche risorse minerali del continente sono considerate una preda per altri e lo standard di vita degli africani � diminuito. In questo anno decorre il bicentenario dell�abolizione della tratta transatlantica inglese degli schiavi. Molto � stato fatto per riconoscere il commercio degli schiavi come un vero e proprio crimine contro l�umanit�. Ma ancora sono colpito dal fatto che ci sia il rifiuto da parte della leadership britannica di chiedere scusa. Io ho scritto al Primo ministro Tony Blair chiedendo a lui di porgere scuse inequivocabili sul comportamento del popolo britannico. La risposta che ho ricevuto dal suo ufficio � stata piuttosto deludente. Ma spero ancora che le scuse arrivino in tempi brevi nel corso di questo decennio.

La pluralit� religiosa � diventata una delle maggiori prove per la nostra capacit� di vivere come vicini nella grande casa umana. Le pressioni economiche e il contesto degli attacchi terroristici, tuttavia, creano un clima di paura e anche di odio verso l�altro. Nella lotta contro il razzismo, noi abbiamo imparato che non siamo definiti dall�altro , ad esempio neri versus bianchi, ma piuttosto che � solo con l�altro che diventiamo quello che veramente siamo come membri di una razza umana e bambini del Dio vivente. Le comunit� religiose non sono definite secondo linee razziali eo etniche o da confini nazionali, ma passano attraverso queste divisioni. Noi possiamo aiutare a trovare nuove vie per esprimere la nostra fede, per essere capaci di parlare con i vicini delle altre fedi e per creare visioni e traguardi comuni per il bene della vita.

Alcune iniziative della comunit� ecumenica

Avendo inteso che oikoumene � una visione del mondo alternativa, e il movimento ecumenico � un movimento per la vita, noi riconosciamo che ci sono tanti altri che sono coinvolti in interessi simili con o senza invocazione o affiliazione religiosa. Il primo scopo di oikoumene riguarda la vita e tutto ci� che ha a che fare con essa. Riconosciamo che la vita � pi� in pericolo ora rispetto a prima. Dunque dobbiamo lavorare ancora di pi� nel dialogo interreligioso come strumento di vita, creando e coltivando un�atmosfera in cui le risorse che affermano la vita delle differenti tradizioni religiose sono portate insieme a difendere la santit� della vita. Il WCC (Consiglio Mondiale delle Chiese) nella nona assemblea a Porto Alegre in febbraio 2006, ha richiesto una Convocazione Internazionale Ecumenica per la Pace nel 2011 per rimarcare il culmine degli sforzi delle chiese in molte parti del modo per contrastare tutte le varie forme di violenza nel mezzo della Decade per Sconfiggere la Violenza 2001-2010. La convocazione � un tentativo di galvanizzare una comune testimonianza di �controcultura� della pace in mezzo e contro la cultura predominante della guerra e dell�avidit� e la violenza che esiste nelle nostre societ�. Il processo e la convocazione renderanno visibili gli sforzi delle chiese per combattere la violenza integrata nei loro retaggi storici e teologici. Questa violenza inoltre proviene dalle passioni auto-distruttrici della nostra generazione, il nostro essere stregati dalla violenza, specialmente attraverso l�industria dello spettacolo, cos� come la violenza sulle donne e sui bambini e la violenza contro l�ambiente.

Tutte le nostre comunit� religiose sono preoccupate per queste forme di violenza. Noi saremo meglio soddisfatti se possiamo occuparci di queste forme di violenza insieme. E� qui che chiediamo una azione comune, basata sui nostri mutui valori.