change language
estás dentro: home - ecumenis...diálogo - encuentr...r la paz - roma 201...go y paz newslettercómo contactarnoslink

Ayuda a la Comunidad

  

Liturgia de Acción de Gracias por el 50 aniversario de la Comunidad de Sant'Egidio

10 de febrero, a las 17.30 h Basílica de San Juan de Letrán

Más dificultades para los más pobres para encontrar, conservar o quedarse en una casa

Presentación de la guía DÓNDE 2018

Llegan a Italia los primeros corredores humanitarios de 2018. La nueva fase del proyecto que se ha convertido en un modelo de acogida e integración para Europa


 
versión imprimible
30 Septiembre 2013 09:00 | Sala de la Paz

La speranza e la pace, i ruoli delle religioni in Giappone



Dominic Ryoji Miyahara


Obispo católico, Japón
Due anni fa, quell'11 marzo del 2011, la regione nord-orientale del Giappone è stata colpita da un grande terremoto, seguito dall'attacco di uno gigantesco tsunami. Lo tsunami ha portato via case, campi, lavoro, proprietà, le vite umane, ogni cosa, distruggendo tutto nel suo passaggio. Preghiamo che non si ripeta mai più una catastrofe di così immane porzione. 
 
Ma soprattutto, abbiamo visto la conseguenza dell'incidente nucleare, che ha superato ogni nostra immaginazione! Anche oggi centinaia di migliaia di persone vivono in casette precarie costruite per i rifugiati, che non possono tornare nei loro paesi natii.
 
Non vogliamo che si ripetano calamità in cui sia distrutto tutto, ma per me esiste una cosa sola che vorrei che sia distrutta, cioè il muro di divisione di cui l'apostolo Paolo parla nella lettera agli Efesini. "Veramente Cristo stesso è la nostra pace. È uno che ha riunito due cose che erano separate. Cristo, attraverso il suo corpo, ha tolto il muro che divideva gli uomini, cioè togliendo via l'inimicizia, annullando la legge con numerosi precetti, e congiungendo a sè due cose, ha creato "l'uomo nuovo" realizzando la pace" (Efeso 2, 14-18). L'origine da cui nascono tutte le divisioni, contrasti, conflitti è questo "muro di divisione". Non esiste nemmeno una persona al mondo che non desideri la pace. Esistono la pace mondiale, la pace locale, la pace nei posti di lavoro, in famiglia, ecc., anche se le loro dimensioni, livelli, intensità, diciamo anche gli "aspetti cromatici" sono vari, il desiderio di pace è un'aspirazione comune a tutta l'umanità. Pertanto, per me è di grande gioia che mi sia data l'occasione di poter parlare con voi, su questo tema cruciale della pace.
 
Il disastro che aveva colpito il Giappone lascia in noi, dentro ciascuno di noi, delle "crespature" che vanno allargandosi con cerchi concentrici.... Mi accorgo che stia emergendo anche una forza che tende a distruggere "tutti i muri di divisione". Nella città di Fukuoka, dove risiedo, dopo 6 mesi e dopo un anno dalla catastrofe siamo riusciti a organizzare la funzione religiosa congiunta di 5 gruppi ecumenici per pregare per le anime delle vittime. Questi gruppi erano: chiesa anglicana, battista, chiese cristiane unite, luterani, chiesa cattolica. Anche in passato, cioè 5 anni prima, noi e il reverendo Sato della scuola zen Soto avevamo celebrato la funzione religiosa congiunta, dedicata a tutte le vittime della fede dell'epoca di Edo, giustiziate nel luogo di patibolo. 
 
Nell'occasione più recente, ho spiegato l'intento in questi termini:
 
" Alla base del "muro di divisione" esistono l'autoconvincimento (credere di essere nel giusto), l'abitudine a mettere se stesso nel centro, presunzione, ecc. Non solo, si nota una certa rarefazione del sentimento di rispetto per l'altro. Se, dopo il disastro, 5 comunità religiose sono riuscite ad unirsi per pregare insieme, questo è perché in ciascuno di noi esisteva il comune convincimento e un desiderio appassionato di dover in qualche modo rispondere alle necessità delle persone che soffrono e si trovano nella tristezza. Quando riusciamo a condividere le domande "per chi?", "per quale cosa? " e se riusciamo ad avere il comune convincimento che qui occorra fare ed intervenire, non è tanto difficile togliere via tutti i muri di divisione. Ho sentito  che l'esperienza recente del grave disastro ha fatto in modo che noi ci accorgessimo di questi aspetti fondamentali ed essenziali.
 
Per me vi è un'altra cosa che desidero assimilare come un insegnamento. Si tratta del problema dei modi di utilizzo dell'energia nucleare. Il Giappone è l'unico Paese al mondo che ha subito la tragedia causata dall'uso delle armi nucleari. In questo senso, credo che i rappresentanti religiosi giapponesi abbiano una responsabilità ed un ruolo molto grandi. Noi avevamo vissuto credendo nella "assoluta sicurezza" delle centrali nucleari per la produzione dell'energia elettrica, senza mai dubitare. Ma, con l'incidente accaduto alla centrale di Fukushima, quella fatua "mitologia" è crollata completamente. Dovremmo riconoscere che non si può mai dire che le centrali nucleari sono assolutamente sicure, ma occorre ammettere che gli incidenti nucleari sono possibili. D'altra parte la conseguenza dell'incidente nucleare, a differenza di incidenti aerei o ferroviari, causa la minaccia contro la vita degli abitanti, che permane per lunghissimi anni. Non si tratta di semplici problemi scientifici, chimici, o problemi politici, bensì coinvolge il tema essenziale della "vita" che è affidata all'uomo da Dio. Sento che proprio qui è attesa..., che si introducano in scena "uomini religiosi". Se riusciamo a vedere il volto delle persone tormentate, piangenti, sofferenti, in ansia, a causa del pericolo di contaminazione nucleare, e se riusciamo a sentire le loro esigenze profonde, i muri di divisione s'abbasseranno.
 
 


EVENTOS CONECTADOS
en el mundo

PROGRAMMA
PDF

RETRANSMISIONES VÍDEO
Programa

NOTICIAS RELACIONADAS
23 Octubre 2013

La valentía de la esperanza: tres vídeos


Desde Costa de Marfil hasta Roma, las imágenes de los encuentros de este año entre hombres y religiones se han transmitido por televisión
IT | EN | ES | DE | FR | PT | CA | ID
3 Octubre 2013
SAN ANTONIO, ESTADOS UNIDOS

The Courage to Hope. El espíritu de Asís en Texas


Líderes religiosos y estudiantes han participado en el encuentro de San Antonio que ha seguido el encuentro de Roma
IT | EN | ES | DE | PT
2 Octubre 2013
ABIDJAN, COSTA DE MARFIL

También en África, "La valentía de la esperanza"


Encuentro con las religiones en Abiyán en conexión con Roma
IT | EN | ES | DE | FR | PT | CA | ID
1 Octubre 2013

Mensaje del Papa Francisco a los participantes del Encuentro Internacional por la Paz "La valentía de la esperanza"

IT | EN | ES | DE | FR | PT | CA | ID
1 Octubre 2013
Deslegitimar el terrorismo religioso

El intelectual indio Kulkarni: El terrorismo religioso divide in primis las religiones de las que nace.

IT | EN | ES | DE | PT | CA | ID
1 Octubre 2013
Deslegitimar el terrorismo religioso

El teólogo católico Armand Puig: "El terrorismo en nombre de Dios es un ataque a cada creyente"

IT | EN | ES | PT | CA | ID
todas las noticias relacionadas

NOTICIAS DESTACADAS
6 Febrero 2018

Sant'Egidio, 50 años al servicio de la paz - entrevista a Marco Impagliazzo


"Satisfecho de haber hecho descubrir a muchos la alegría del Evangelio"
IT | ES | CA | ID | HU
4 Febrero 2018 | MACERATA, ITALIA
Comunicado de prensa

Macerata, solidaridad de Sant'Egidio con las víctimas: una delegación visita a los heridos en el hospital


“Al lado de quien ha sufrido el odio y el racismo. No al desprecio que provoca violencia”
IT | ES
1 Febrero 2018 | IRAK

Iraq: preocupación de Sant'Egidio por el recurso a la pena de muerte

IT | ES | DE | FR

RESEÑA DE PRENSA RELACIONADA
6 Septiembre 2015
Shekulli
“Takimi i paqes”, krerët botërorë të feve mblidhen në Tiranë
11 Noviembre 2013
Herder Korrespondenz
Religion und Frieden: Internationales Treffen der Gemeinschaft von Sant'Egidio
29 Octubre 2013
Roma sette
Preghiera e condivisione fondamenta della pace
13 Octubre 2013
SIR
Insieme scegliamo il coraggio della pace
6 Octubre 2013
La Vita del Popolo (Treviso)
La pace delle religioni
todas las reseñas de prensa relacionadas