change language
sei in: home - rassegna stampa newslettercontattilink

Sostieni la Comunità

  
17 Novembre 2011

IL MINISTERO AFFIDATO AD ANDREA RICCARDI

La cooperazione con l'integrazione. Una scelta di nuovo discernimento

 
versione stampabile

E' a suo modo una piccola svolta nella storia della Repubblica. Nel nuovo esecutivo è stata infatti riconosciuta la dignità sia della cooperazione allo sviluppo sia delle politiche d'integrazione con la creazione di un dicastero a esse dedicato. Si tratta di due temi nel cuore del mondo missionario e del volontariato.

E, paradossalmente, l'attuale stagione segnata dalla particolare fragilità della zona euro potrebbe essere il tempo ideale per operare un sano discernimento sull'indirizzo che l'Italia intende dare alle relazioni solidali e di scambio internazionale, nel contesto più generale della globalizzazione. Anche la scelta del responsabile contribuisce all'ottimismo, data l'esperienza e la dedizione a queste cause di Andrea Riccardi, fondatore di Sant'Egidio. Certo, tutti sanno in partenza che il nuovo ministro non potrà fare miracoli per finanziare i progetti delle numerose Organizzazioni non governative (Ong) italiane che operano nel Sud del Mondo.

Le casse dello Stato sono a secco e la crisi sistemica dei mercati su scala planetaria farà sentire i suoi effetti chissà per quanto tempo. Ciononostante, il fatto stesso che da parte del nuovo presidente del Consiglio vi sia stata la sensibilità e la lungimiranza di disgiungere la cooperazione allo sviluppo dal ministero degli Esteri e l'Integrazione da quello dell'interno, coniugandole assieme, è un segnale importante per allestire competenze e strategie in vista di una diversa e dunque più dignitosa organizzazione delle politiche degli aiuti allo sviluppo.

In effetti, stiamo parlando di due ambiti che si richiamano reciprocamente, nel contesto di una nuova governance tra i popoli che tenga conto non solo degli interessi geostrategici (poco importa se militari o economici) come avvenuto finora. L'immagine che l'Italia ha proiettato all'estero in questi anni ha messo in luce una certa preferenza (per molti aspetti obbligata dalle circostanze internazionali e dai doveri delle alleanze) per l'impegno militare rispetto alla cooperazione civile. Basti pensare che se si dovessero raffrontare semplicemente i bilanci della difesa per le missioni di pace all'estero e quelli della cooperazione, risulterebbe che le nostre spese militari sono oltre dieci volte maggiori rispetto all'aiuto pubblico bilaterale offerto dal nostro Paese. Emblematico è il caso dell'Afghanistan: i fondi per l'umanitario e la cooperazione si sono aggirati nel 2010 intorno ai 50 milioni di euro, mentre quest'anno dovrebbero essere di circa 35 milioni; di converso, quelli per il sostegno della missione militare sono costantemente lievitati, passando da poco più di 300 milioni nel 2006 a oltre 450 milioni nel 2009, mentre oggi dovrebbero attestarsi attorno ai 400 milioni di euro.

Integrazione, poi, è l'altra faccia della medaglia di una nuova possibile visione delle relazioni internazionali di cui Riccardi dovrebbe farsi interprete contro ogni forma di provincialismo. D'altronde, gli interventi italiani nei cosiddetti Paesi in via di sviluppo (Pvs) saranno credibili solo se saranno attuati da un Paese donatore in grado di offrire un soddisfacente processo di integrazione nell'ambito del proprio regime democratico. Una collaborazione che parta, dunque, da una valida integrazione capace di rispettare le identità culturali diverse da quelle del Paese ospitante. L'augurio che formuliamo al nuovo ministro è che un giorno l'Italia possa realizzare un nuovo modello di partnership tra Occidente e Paesi del Sud del mondo. In questa prospettiva, i tempi duri che stiamo attraversando potrebbero costituire davvero un'opportunità per cambiare le regole del gioco.


 LEGGI ANCHE
• NEWS
19 Gennaio 2018
TORINO, ITALIA

Le periferie svuotate. Primo allarme di Francesco. Il commento di Andrea Riccardi sul Corriere della Sera

15 Gennaio 2018

Papa Francesco traccia la differenza tra immigrazione e invasione: il commento di Andrea Riccardi sul Corriere della Sera

22 Dicembre 2017

Natale: la festa dei valori condivisi da tutti

22 Dicembre 2017
ROMA, ITALIA

Andrea Riccardi ricevuto in udienza da papa Francesco: corridoi umanitari e pace tra i temi del colloquio

IT | ES | DE | FR | PT | CA | NL | ID
14 Dicembre 2017
ROMA, ITALIA

Visita online il presepe di Sant'Egidio: Gesù accolto da poveri, malati, chi non ha casa, e uomini di ogni fede

IT | ES | DE | FR | CA | NL
30 Novembre 2017

Europa e giovani migranti, il futuro va creato in Africa. Un articolo di Andrea Riccardi sul Corriere della Sera

tutte le news
• STAMPA
11 Febbraio 2019
Vatican Insider

Riccardi: tra Italia e Vaticano c’è freddezza ma non rottura

25 Febbraio 2018
kathpress

Kardinal Marx fordert mehr Engagement für Einheit der Menschen

25 Febbraio 2018
Domradio.de

"Gräben zuschütten"

25 Febbraio 2018

„Gräben zuschütten, Spaltungen überwinden“

24 Febbraio 2018
Domradio.de

Im Dienst der karitativen Arbeit

22 Febbraio 2018
Famiglia Cristiana

La preghiera sia un urlo contro le guerre

tutta la rassegna stampa
• EVENTI
3 Dicembre 2017

Incontro con Andrea Riccardi, oggi alle 12.15 e alle 20:30 a Soul, TV2000

tutti gli Incontri di Preghiera per la Pace
• DOCUMENTI

Non muri ma ponti: il messaggio di Andrea Riccardi al 4° congresso di 'Insieme per l'Europa'

Andrea Riccardi - Oriente e Occidente - Dialoghi di civiltà

Walter Kasper

Laudatio per il prof. Andrea Riccardi in occasione del conferimento del Premio Umanesimo 2016 a Berlino

Medì 2016: PROGRAMMA

Medì 2016: I RELATORI

tutti i documenti
• LIBRI

Andrea Riccardi - Tutto può cambiare





San Paolo

La forza disarmata della pace





Jaca Book
tutti i libri

FOTO

251 visite

219 visite

213 visite
tutta i media correlati