Alla costruzione di un ospedale in Guinea Bissau distrutto dalla guerra

alla ricostruzione della scuola del villaggio di Chibuto, in Mozambico, che era stata travolta dall'alluvione

a sostenere le cure per i bambini malati di AIDS in Mozambico

Storia di Felismina

Felismina ha 22 anni, vive a Boane, oltre 35 Km dal Centro di salute di Matola. Quella mattina � partita presto. Ci vuole molto tempo per coprire quella distanza. I trasporti non sono frequenti e, certo, non molto comodi per una donna al sesto mese di gravidanza. Ma ha deciso di andare. E' la prima gravidanza, forse pu� avere bisogno di qualcosa

Entra alla visita medica. Ha aspettato quasi 4 ore, la fila � lunga, la dottoressa � una sola e la folla � tanta. Le spiegano che capita sempre pi� spesso che nascano bambini malati, che un rischio � l'infezione da HIV e le offrono di fare il test. Ha accettato e la risposta � arrivata: positiva.

Felismina voleva scappare per la paura, ma poi � rimasta. L'infermiera le ha assicurato che avrebbe ricevuto le medicine che avrebbero fatto stare bene lei ed il suo bambino. Si siede nuovamente davanti alla dottoressa, ascolta con attenzione, risponde poco, spesso a monosillabi. Apprende che dovr� cercare di venire a partorire nel Centro di salute perch� il bambino possa prendere, subito dopo la nascita, le medicine.

Qualche settimana dopo, con un poco di anticipo, Felismina viene sorpresa dalle doglie nella notte. Non � il momento di andare al Centro di salute. Di notte � troppo pericoloso. Una vicina e la madre la aiutano a far nascere il bambino. Qualche ora dopo il parto, per�, Felismina si avvia con il suo neonato ed arriva al Centro di salute. Agli operatori felicemente sorpresi dice solo "Mi avevate detto di venire appena possibile se non fossi riuscita ad arrivare prima del parto, ed eccomi qua". Subito le viene data la terapia. Il bambino non ha nome. In Africa si aspetta, troppo spesso i bambini non riescono a completare un mese di vita.

Ma il bambino di Felismina sta bene,
e le analisi di un mese dopo lo confermano.
Si chiama Salomao