Ad una settimana dal terribile attentato, ieri Catania si è stretta forte a Parigi, si è stretta forte con un senso di destino comune a tutti i pezzetti della terza guerra mondiale di cui parla Papa Francesco, al mondo che oggi soffre per la guerra, alla Nigeria, al Kenya, al Mali, alla Siria, a tutti quei paesi che il loro cielo alle stelle ha sostituito le bombe. Nel cielo deve risplende la luce a rischiarare la notte e mai più la morte
Ieri a Pray for Paris, Pray for the World, organizzata dalla Arcidiocesi di Catania, dalla Comunità islamica di Sicilia, dalla Comunità di Sant'Egidio e dal movimento dei focolari si è fatta luce. Si è fatta luce sulla paura, sulla paura del diverso, la gente, oltre tremila persone, che hanno partecipato ai tre eventi della manifestazione ha testimoniato che non possiamo farci spaventare dai terroristi, non possiamo fare il loro gioco dell'orrore, bisogna superare la strategia del terrore uscendo di casa, pregando, incontrandoci, guardandoci negli occhi, stringendoci la mano, dissolvendo la paura nell'abbraccio.
Dalla moschea della misericordia, dove tanti cristiani hanno deciso di andare per conoscere e incontrare si è alzata forte la preghiera ei musulmani di Catania, uomini e donne di pace che da anni servono i più poveri del quartiere, aiutano i migranti, conducono una battaglia culturale e quotidiana per la Pace e l'integrazione. Alle 19:00 la Basilica Collegiata si riempiva per la preghiera per la Pace dei Cristiani, a presiedere la preghiera Monsignor Zito che ha ricordato a tutti come per i cristiani la scelta di fede è scelta per la Pace, perché abbiamo bisogno di sperimentare il dialogo, l'accoglienza e la solidarietà fondamento della vita cristiana. A sorpresa Kheit Abdelhafid, imam della Moschea di Catania ha partecipato alla preghiera dei Cristiani, alla fine della quale ci si è sciolti in un abbraccio di Pace.
Dopo aver pregato per la pace in Chiesa e in Moschea ci siamo incontrati tutti in Piazza Universitá dove si è ragionato insieme sulla pace e come costruire una città della convivenza. Toccante e personale l'intervento dell'Imam Kheit Abdelhafid che ha raccontato la storia di suo padre accecato dai terroristi in Tunisia, i terroristi che, dice l'imam, condanniamo senza se e senza ma, che hanno privato mio padre della gioia di vedere mio figlio, suo nipote. Noi con la moschea, lottiamo per la Pace ogni giorno, insegnando ad essere uomini di Dio che vuole la Pace, come educatori per i più piccoli che devono imparare il rispetto e il dialogo. Padre Gianni Notari ha precisato quanto sia importante che gli Stati scelgano per la Pace perché la guerra è una spirale che non si ferma con altra guerra. Giusi Brogna del movimento dei focolari ha raccontato dell'amicizia con la moschea con cui da anni si pongono in essere interventi per i più poveri insieme. Quello di oggi, dice Emiliano Abramo, è l'inizio di un movimento che simbolicamente dal buio della notte di Parigi e della Violenza vuole accendere una luce di pace nel mondo, qui da Catania, città che ha visto un crocevia di Culture, qui da Catania, città dell'integrazione. Si diffonde per la piazza la canzone "We are the World" e Monsignor Zito e l'Imam Kheit Abdelhafid accendono per primi le candele che illuminano piazza Università a Catania. Una valanga che di mano in mano, da candela a candela, spazza via la paura per l'altro e accende la luce della speranza: l'altro ti ha acceso la candela, sta sognando con te! Un momento emozionante di chi ha deciso di mettersi in movimento e in movimento per la Pace. Un momento emozionante che grida che la pace è sempre possibile , che canta "preghiamo per Parigi", che suona la Pace nel mondo, perché a Catania c'è chi vuole fermare la guerra, dalla periferia al centro. Noi non abbiamo paura recita il gospel, we shall overcome, noi non abbiamo paura oggi, perché oggi dal centro alla periferia si crea un vortice di luce che consola e vuole dare la forza a cristiani e musulmani, credenti e non credenti, la forza per sconfiggere, insieme, l'ingiustizia su questo pianeta. La Pace si accende nei cuori di Catania, la Pace che è il nome di Dio!
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