Si può essere amici dei poveri? Possono dei giovani ridare speranza a chi è stato sommerso dalle difficoltà? In questo tempo di crisi economica sono tante le storie di persone a cui la vita è come crollata addosso, ma ce ne sono altrettante di speranza, storie di chi, in un momento difficile, ha trovato qualcuno che lo ha aiutato a rialzarsi e che gli ha fatto capire che non è solo. Come a Bari, dove c'è un gruppo di giovani che ha scelto di conoscere i poveri. Ce ne parla Maddalena, dei Giovani per la Pace:
La Comunità di Sant'Egidio è una grande famiglia aperta a tutti. Lo sa bene G., 53 anni, lo abbiamo conosciuto un martedì sera presso la stazione centrale di Bari, dove distribuiamo la cena a circa 200 persone tra italiani e nuovi europei. Ci ha raccontato la sua storia, che come quella di tanti altri, è fatta di abbandono,difficoltà economiche e solitudine. Nessuno che ti chiami o si preoccupi per te, nessuno che ti venga a trovare.. per questo quando gli facciamo visita ci riempie di ringraziamenti. Giuseppe è solo uno dei tanti amici conosciuti in questi anni.. e che una famiglia che gli vuol bene l'ha trovata in noi Giovani per la Pace.
Anche Im., giovane mamma di tre bambini, è da sempre molto amica della Comunità. Da piccola frequentava la Scuola della Pace, ma poi la perdita del papà e del fratello in un incendio, tanta sofferenza... e una sera l'abbiamo rincontrata con i suoi bambini a mangiare alla stazione. Adesso la stiamo aiutando a trovare una casa meno umida e più confortevole dove far crescere i suoi figli, che il sabato pomeriggio fano con noi i compiti alla Scuola della Pace del quartiere San Paolo.
Anche P. è diventato nostro amico. Conosceva bene Wloren, un uomo senza dimora come lui, che è morto il 1 gennaio 2017 per il freddo. Quando abbiamo pregato per lui nella piazza dove è morto, Pietro ci ha detto: "Grazie, perché siete stati gli unici ad averlo ricordato". Dal 1° gennaio andiamo a trovarlo tutti i martedì sera nel giro (cioè la distribuzione itinerante della cena) che i Giovani per la Pace di Bari hanno iniziato proprio in seguito a questa notizia.
Girando per le strade della città abbiamo incontrato tanti che non conoscevamo, ed abbiamo scoperto che molti di loro dormono sotto i palazzi dell'Ateneo dove si tengono le lezioni. Questo ci ha sconvolti e ci ha spinto a lanciare un invito che molti universitari hanno accolto con entusiasmo: conoscere i poveri e diventare loro amici. Un diffondersi di solidarietà che ha spinto tanti a prodigarsi nelle raccolte alimentari e di coperte, specialmente durante l'emergenza freddo.
Tanti poveri sono diventati nostri amici, ma tanti non li conosciamo ancora. Per questo nella preghiera in memoria di Modesta Valenti che abbiamo celebrato sabato scorso presso la Chiesa di San Marcello, abbiamo ricordato i tanti nostri amici ed anche quelli che non conoscevamo, morti soli e senza speranza. L'incontro con i poveri ha trasformato le nostre vite, ha aperto i nostri cuori, ci insegnato a non essere sordi dinanzi al dolore degli altri e ci spinge ad impegnarci sempre di più per rendere Bari e il mondo un posto migliore per tutti.
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