Dal tradizionale appuntamento a Santa Maria in Trastevere a quelli realizzati in un centinaio di città italiane – In migliaia anche in Asia, Africa e America Latina con senza dimora, anziani, immigrati, detenuti e bambini di strada delle periferie del Sud del mondo
Da Santa Maria in Trastevere, dove è cominciata questa tradizione, alle periferie africane e latinoamericane: i pranzi di Natale di Sant’Egidio hanno conosciuto quest’anno migliaia di invitati. Sono i poveri amici della Comunità durante tutto l’anno: senza dimora, anziani soli, immigrati – tra cui i profughi venuti con i corridoi umanitari – i detenuti e i bambini di strada delle periferie del Sud del mondo. Si calcola che in Italia abbiano partecipato circa 60 mila persone e oltre 200 mila in una settantina di Paesi di tutti i continenti. Tavolate in cui si confonde chi aiuta e chi viene aiutato. Numerosi anche gli appuntamenti nelle carceri italiane (in 55 penitenziari per 5.500 detenuti) : domani, 26 dicembre, a Regina Coeli.
I pranzi di Natale di Sant’Egidio, resi possibili grazie all’aiuto di tanti amici della Comunità, hanno trasmesso un messaggio di pace e solidarietà contro ogni divisione e indifferenza. Ma hanno anche fatto emergere la generosità di tanti, la voglia di aiutare chi è più fragile per costruire un mondo più umano e vivibile per tutti.
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