Dopo Roma e Genova, Padova è la terza Università ad aprire le sue porte ai poveri della città. Nella prestigiosa sede del Cortile nuovo del Palazzo del Bo, cuore dell'Ateneo patavino, mercoledì 17 ottobre gli studenti della Comunità di Sant'Egidio hanno organizzato una cena per oltre ottanta persone senza dimora.
Più di cento studenti sono stati coinvolti nella preparazione. L'evento ha incontrato da subito il favore e l'adesione dell'Università, come ha ricordato nel suo saluto iniziale il Prorettore vicario Prof. Gnesotto.
Italiani, stranieri delle più diverse nazionalità, sia tra gli studenti sia tra gli amici di strada - dal Brasile al Marocco, dalla Romania all'Uzbekistan - hanno cenato insieme in un sereno clima di amicizia. Gli studenti si sono fatti interpreti così in maniera originale dell'identità stessa che caratterizza da sempre la vita dell'Ateneo patavino: l'apertura universale e la cultura della solidarietà.
In un momento difficile per gli effetti della crisi economica, ma anche di crisi di idee e di prospettive a lungo termine, l'incontro fra gli universitari e i poveri di strada è stato un segno per l'intera città di Padova: vivere insieme è possibile ed è la chiave per il futuro.
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