Parigi come Assisi, unite da un anelito di pace e dalla promozione del dialogo interreligioso. Ieri, mentre Benedetto »l incontrava 300 responsabili religiosi del mondo intero, si svolgeva l'incontro degli esponenti delle grandi religioni in Francia, tra cui cattolici, protestanti, ortodossi, ebrei, musulmani, buddisti. L'arcivescovo di Parigi, il cardinale André Vingt-Trois, ha sottolineato il pericolo che corre la pace «se le religioni sono ennarginate dallo spazio sociale». «L'incontro di oggi — ha detto l'arcivescovo — è la parte visibile di un dialogo reale tra le religioni nel nostro Paese». Dopo il porporato, hanno preso la parola il pastore Claude Baty, presidente della Federazione protestante di Francia e il gran rabbino Gilles Bernheinn, che ha affernnato: «L'esperienza che noi facciamo nella nostra religione ci apre a un mistero di cui non abbiamo proprietà esclusiva». Articolato l'intervento di Anouar Kbibech, a nome dei musulmani di Francia: «Questa apertura verso l'altro nel rispetto delle diversità è e deve essere alla base di ogni relazione umana». Dopo l'esponente del buddismo francese, è, poi, intervenuto Mario Giro della Comunità di Sant'Egidio, che insieme all'arcidiocesi parigina ha promosso l'evento. «Oggi una Francia plurale — ha concluso Giro — si è riunita attorno ai suoi responsabili religiosi per parlare al cuore dell'uomo di una via nuova e possibile per uscire dalla paura e vivere insieme».
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