Oggi pomeriggio c'è Gesù, nel Salone del MaggiorConsiglio. Etomerà di nuovo il 12 febbraio, e il 26, e anche sabato 3 marzo. Quattro incontri, quattro parole chiave per rendere stabile un dialogo- confronto tra due mondi—la Comunità di Sant'Egidio e la "Comunità" di Palazzo Ducale — che si rispettano, che si parlano da tempo e che vorrebbero trovare, insieme, pezzi di strada da percorrere.
Delle mille iniziative di Palazzo Ducale quella che inizia oggi (l'appuntamento è alle 17,45 nel Salone del Maggior Consiglio) è, senza dubbio, "alta". Si chiama "Le parole di Sant'Egidio" e prevede quattro incontri su altrettante parole chiave — sono: Gesù, vita, dialogo, gratuità— "per cercare assieme la speranza, per trovare la passione che può aprire al futuro, per cambiare il mondo".
A parte Andrea Riccardi, l'anima della Comunità di Sant'Egidio divenuto nel frattempo ministro della Repubblica, gli altri esponenti ci saranno tutti: inizierà appunto oggi ArmandPuigiTàrrech, professore di Nuovo Testamento presso lam Facoltà Teologica della Catalogna con un incontro su" Gesù". Poi, domenica 12 febbraio svilupperàiltema"Vita", Mario Marazziti che è tra i fondatori della Coalizione Mondiale contro la Pena di Morte. E' il portavoce della Comunità di Sant'Egidio ed è autore di numerosi testi sull'argomento.
Poi, domenica 25 febbraio, sarà la volta dell'assistente generale della Comunità di Sant'Egidio, Matteo Zuppi, che è parroco nella periferia romana ed è tra i principali artefici del processo di pacificazione in Mozambico. La sua parola-chiave è "dialogo". Infine (sabato 3 marzo) Marco Impagliazzo, che è il presidente della Comunità di Sant'Egidio ed è docente di Storia contemporanea all'università per stranieri di Perugia, nonché uno dei massimi studiosi delrapporto trareligioni. Tema sviluppato: "gratuità".
«La nostra — spiega Andrea Chiappori, principale animatore di Sant'Egidio, a Genova — è una Comunità impegnata ogni giorno nella concretezza di tanti problemi, ma le domande che riceviamo non riguardano solo aiuti materiali o la soluzione di situazioni critiche, ma sono domande che implicano sempre un'attesa umana, spirituale e richiedono una costante elaborazione culturale. "Le parole di Sant'Egidio" vogliono come sintetizzare questa cultura, che ogni giorno si arricchisce e si comunica nell'incontro con gli uomini e le donne del nostro tempo, ed esprimerla in collaborazione con la Fondazione per la cultura in un importante contesto per la città quale è Palazzo Ducale».
La location naturale, quindi, non poteva che essere il Palazzo della Cultura. «Da anni esiste una collaborazione tra Palazzo Ducale e la Comunità di S. Egidio — racconta il presidente della Fondazione, Luca Borzani — Ma questi incontri mi paiono un salto di qualità. Una comunità importante per la città, rete di solidarietà contro le povertà, i razzismi, i pregiudizi sociali si racconta nella propria dimensione culturale. E lo fa in un contesto come Palazzo Ducale. Corrisponde a un'idea di cultura che come Fondazione cerchiamo di praticare. Una cultura non di nicchia, non dei salotti, ma una cultura che serva ad affrontare il disagio del tempo presente. Con la possibilità per tutti di esprimersi, di confrontarsi, far circolare idee. Indipendentemente dall'essere credenti o meno».
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