Corriere della Sera - Ed. Roma | 22 Gennaio 2015 |
Portico D'Ottavia. L'incontro |
Comunità ebraica e Sant’Egidio insieme contro il terrorismo |
«Mangiare alla mensa della scuola ebraica è la nostra risposta agli spacciatori dell'odio». Il presidente della Cornunità ebraica Riccardo Pacifici con il rabbino capo Riccardo Di Segni hanno incontrato Andrea Riccardi e Marco Impagliazzo, fondatore e presidente della Comunità di Sant'Egidio. |
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Un incontro per rispondere ai violenti con la forza dell'unità, della solidarietà e della condivisione. Nella scuola ebraica del Ghetto, uno degli obiettivi sensibili dopo gli attentati di Parigi, i rappresentanti delle comunità religiose si sono impegnati in un dialogo con i moderati islamici. «Sappiamo distinguere chi vive in mezzo a noi in pace e chi, una minoranza di folli, come i foreign fighters convertiti all'Islam che usano l'arma dell'odio e del terrore», ha detto Pacifici.
Nelle strade del Ghetto chiuse dai presidi di Sicurezza, Pacifici ha tenuto a precisare: «Noi non abbiamo deciso di chiuderci né di chiudere nulla, non abbiamo paura. Il quartiere ebraico con l'allargamento della pedonalizzazione è stato rivitalizzato e rianimato». E la prossima settimana è annunciata l'inaugurazione di un nuovo Hotel Boutique in via del Portico d'Ottavia.
«Non siamo soli», ha sottolineato il rabbino capo Riccardo Di Segni parlando di «rinnovata amicizia con la Comunità di Sant'Egidio, come uno dei punti di comunicazione istituzionale». E mentre Andrea Riccardi ha parlato di come «le scuole e i luoghi di preghiera siano luoghi sacri, per tutte le religioni e per qualunque umanesimo», Marco Impagliazzo ha sottolineato la «solidarietà a tutte le comunità ebraiche in Europa».
Pacifici ha ricordato la discussione in Senato del 27 gennaio per l'introduzione del reato di negazionismo, di minimizzazione della Shoah e del cybercrime. «Questo è il tema: come vengono adescati i "foreign fighters" in rete. Speriamo che l'Italia recepisca i protocolli di Budapest».
Manuela Pelati
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