| 1 Giugno 2015 |
Vicenza |
Una Giornata per portare la Parola |
L'annuncio di Riccardi al Festival Biblico di Vicenza, sarà distribuita la Bibbia |
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Una giornata dedicata alla Bibbia, una domenica liturgica che veda coinvolto tutto l'ambiente ecclesiale e che possa contagiare tutte le realtà, dalle Chiese alle associazioni che si occupano delle persone più svantaggiate. Una giornata illuminante che raggiunga i cuori attraverso la Parola, "terra" di valori umani e religiosi.
È l'idea lanciata ieri al Festival Biblico di Vicenza da Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio - attiva in realtà sociali molto provate, promotrice della pace in Medio Oriente, del dialogo con la Chiesa ortodossa e della formazione religiosa nelle terre più colpite dalla povertà e dai conflitti in Africa - e dalla Società San Paolo durante l'incontro "La parola di Dio dono per gli uomini" ieri al palazzo delle Opere Sociali moderata da Giacomo Perego.
«La nostra umile proposta» spiega Riccardi «è quella di indire una vera e propria domenica di festa della Parola di Dio che preveda la liturgia, la catechesi, l'ascolto, la venerazione e la diffusione, in linea con l'iniziativa del dono delle Bibbie della San Paolo fatta dal papa in Piazza San Pietro, una giornata che sia simile al Corpus Domini. A 50 anni dalla Dei Verbum del Concilio Vaticano II abbiamo il compito di riportare la Bibbia al centro perché è solo con l'ascolto della Parola che si può vivere con il cuore la cultura dell'incontro con l'altro. Vogliamo dare voce a segmenti di esperienze del popolo di Dio» prosegue Riccardi «per esempio l'esperienza dei popoli latino-americani e indonesiani che a settembre indicono un mese per la riscoperta della Parola, ma anche l'esperienza di Sant'Egidio e della Società San Paolo e farle convogliare in una festa che rinnovi l'impegno nell'ascolto di Dio. Lasciamo crescere la Parola, leggiamola, festeggiamola, perché la lettura della Bibbia è scuola di ascolto e di dialogo e gli uomini della Bibbia diventano uomini di pace. Credo che questo sia anche il senso e l'obiettivo finale di un Festival come il Biblico». (.....)
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