Venticinque anni al fianco dei senza dimora: per celebrare il simbolico anniversario la comunità di Sant'Egidio ha presentato ieri la prima edizione campana della Guida «Dove mangiare, dormire, lavarsi». Nelle 140 pagine del volume la fotografia dei servizi messi a disposizione dei più deboli con gli indirizzi di 52 mense, 34 centri di accoglienza, 28 centri docce e guardaroba tra cui l'apertura del centro padre Arturo in via Gianturco - 31 ambulatori medici gratuiti, 23 centri ascolto, 13 sportelli legali, tra cui il nuovo servizio offerto dall'Ordine degli avvocati di Napoli, 36 comunità di recupero, 31 indirizzi utili per stranieri; oltre all'indicazione degli oltre 50 gruppi che distribuiscono in strada.
Soltanto nella prima settimana di novembre i servizi in strada della comunità di Sant'Egidio hanno raggiunto circa 900 persone, di cui 600 sono state incontrate nel centro di Napoli e di altri comuni (Casoria, Aversa, Nola e Salerno), 300 in periferia. Numeri che nascondono storie di circa 1500-2000 persone nel solo capoluogo, di cui un 83% rappresentato da uomini ma con una cifra in netta crescita anche per le donne, così come è in aumento l'età media.
Persone in strada per motivi che vanno dalla disoccupazione alle dipendenze, da separazioni familiari alla cosiddetta «povertà sanitaria». «In quest'ultimo anno sono morti 19 senza dimora, di cui 6 per il freddo nel mese di gennaio - ha spiegato durante l'incontro Benedetta Ferone, responsabile del servizio senza fissa dimora della Comunità - cosa mai accaduta finora nella nostra regione. Così come sono aumentati gli episodi di violenza, soprattutto nell'area cittadina compresa tra la Galleria Umberto I, via Toledo e piazza del Plebiscito». Tra le proposte, l'ampliamento dell'accoglienza notturna e h24 nonché piani programmati per le emergenze meteorologiche.
Chiara Di Martino
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