L'invito di Benedetto XVI a un impegno comune per la pace trova subito riscontro nella nostra diocesi. A pochi giorni dall'incontro di Assisi, che ha visto riuniti attorno al Papa i rappresentanti di tutte le religioni, la Commissione per l'ecumenismo e il dialogo ha colto immediatamente l'occasione per un momento di riflessione sul cammino da fare a Roma.
«La via del dialogo» sarà infatti il tema di un convegno che si terrà all'Auditorium delle Pie Discepole del Divin Maestro in via Portuense 741, il 10 novembre alle 17.
All'incontro parteciperanno oltre al vescovo Benedetto Tuzia, presidente della Commissione, Cesare Moscati, docente del Collegio rabbinico e del Liceo ebraico «Renzo levi», Adnane Ben Abdelmajid Mokrani, docente aggregato presso l'Istituto di studi interdisciplinari su Religioni e culture alla Gregoriana, don Gino Battaglia, direttore dell'Ufficio nazionale ecumenismo e dialogo della Cei, e Alberto Quattrucci, della Comunità di Sant'Egidio. «Il nostro obiettivo è aiutare la diocesi a respirare con lo stesso anelito di Assisi - spiega monsignor Marco Gnavi, incaricato diocesano per l'ecumenismo e il dialogo, che modererà l'incontro di giovedì prossimo -, sulla scia delle parole del Papa». la città di Roma
non è nuova nella sensibilità e nell'impegno a trovare punti di incontro tra le religioni e le culture di cui è crocevia: «Questa diocesi -sostiene monsignor Gnavi - mostra alcuni lineamenti particolari che si concretizzano nella compresenza di ebrei, musulmani e immigrati cori il loro credo nelle religioni orientali. In questo profilo spicca il servizio del Papa volto a favorire da una parte l'unità dei cristiani, dall'altra l'incontro tra le religioni e le culture per il bene di una pacifica convivenza umana. Ciò che dobbiamo fare è vivere questo spirito universale radicati nella nostra identità: la via dell'incontro e
del dialogo è la via più realistica e più efficace».
A proposito del venticinquennale della Giornata mondiale di preghiera per la pace monsignor Gnavi commenta: «Non condivido il sentire dell'opinione pubblica, quando sostiene che il recente incontro di Assisi sia stato vissuto sottotono rispetto a quello del 1996 con Giovanni Paolo U. Sono significative le parole di Benedetto XVI alla Porziuncola, che rimandano a un obiettivo alto, a un futuro tutto da costruire. Ora sta a noi vivere lo spirito di Assisi nel mondo contemporaneo come operatori di pace nella quotidianità».