Palermo, una grande e nobile città, una capitale europea e mediterranea con una ricchissima storia, ha più volte offerto lo spettacolo di realtà e tendenze contrapposte, con avvenimenti tragici che hanno avuto un enorme peso sulla storia del nostro Paese. Dopo la tragica fine di Falcone e Borsellino, la città ha cominciato a sviluppare una lotta decisa e aperta alla mafia e a ogni forma di sopruso, sfacciata o coperta. In questi giorni è al centro delle cronache perché un suo illustre e stimato cittadino, che risponde al nome di Roberto Helg, 78 anni, presidente della Camera di commercio e vice presidente della società Gesap che gestisce l'aeroporto Falcone-Borsellino, nonché cavaliere del lavoro, è stato rinchiuso in carcere perché trovato con le mani nel sacco. Ha preteso una mazzetta di 100 mila euro per favorire il rilascio di una concessione per un punto di ritrovo all'interno dell`areoporto di Palermo. Normale fattaccio di corruzione, si dirà. (.....)
A questa storia voglio accostarne però un'altra, brevissima, che pochi conoscono ed è un paradigma della bontà e onestà sommersa che spesso solo il buon Dio conosce. Un giovane funzionario del Congo, in un posto di responabilità, avrebbe dovuto dare il via libera a una grande partita di riso avariato da immettere nel commercio. Si è rifiutato anche dopo promesse e minacce. Si chiamava Floribert Bwana-Chui, aveva 21 anni; è stato ucciso a Goma, in Congo, dopo essere stato atrocemente torturato. Non ha ceduto alle lusinghe e alle promesse. È considerato un santo. Apparteneva, da laico, alla Comunità di Sant'Egidio. Chi volesse saperne di più può trovare notizie cercando in Rete "Partita di riso avariata". Il fatto è avvenuto nella notte tra l'8 e il 9 giugno 2007. Di fronte a questo giovane africano, martire della fede e dell'onestà, o meglio, della fede operosa che genera virtù e santità, c'è da vergognarsi per le grandi e piccole forme di falsità e compromesso della vita. E nello stesso tempo si è indotti a non darsi per vinti, ma continuare ad avere speranza.
Elio Bromuri
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