E' grande, moder-nissimo e pieno di verde il nuovo centro Dream (Drug resource enhancement against aids and malnutrition) inaugurato a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). Il centro è frutto dell'accordo di collaborazione firmato dalla Comunità di Sant'Egidio con il ministero della salute della Rdc, che si impegna a fornire i farmaci per la cura. All'evento hanno preso parte, tra gli altri, l'arcivescovo di Kinshasa, cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, il presidente della Repubblica, Joseph Kabila, il ministro della sanità, Victor Makwennge Kaput, e rappresentanti del corpo diplomatico.
«Il centro — ha ricordato Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidìo — è un segno di amore verso questo grande Paese che è la Repubblica Democratica del Congo, in cui ci onoriamo di avere fratelli e amici».
La Comunità di Sant'Egidio, infatti, è vicina al Paese da molti anni, quelli difficili della ricerca della pace, e quelli recenti, in cui lavora per la stabilizzazione della democrazia e per lo sviluppo.
Quello di Kinshasa è il secondo centro aperto nel Paese, in una zona periferica della città in cui non sono presenti presidi sanitari.
«Il centro parla di avvenire, di speranza, di vita e di gioia — ha aggiunto Impagliazzo — siamo qui per dare vita e speranza a tanti congolesi. La pandemia può essere sconfitta».
La scritta «ici tout est gratuit», («qui tutto è gratuito») è affissa ovunque nel centro e viene guardata con stupore dalla gente, abituata a pagare caro ogni servizio, dalla scuola alla sanità, dai farmaci al cibo e ai trasporti, afflizione quotidiana di una popolazione estenuata da una città caotica, più di dieci milioni di abitanti, e avara di prospettive.
Il programma Dream è già presente nel Paese dal 2009 con un centro di cura a Mmandakà.