L'ambulatorio della Comunità di Sant'Egidio per i rom e le persone senza fissa dimora di Napoli compie 10 anni. Uno spazio di accoglienza dove tutte le settimane medici volontari visitano gratuitamente bambini e adulti in difficoltà.
In occasione dell'anniversario dell'apertura dell'ambulatorio, si è tenuto un incontro presso i locali della Scuola di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant'Egidio per ripercorrere attraverso testimonianze e immagini i suoi 10 anni di storia e servizio a chi è nel bisogno.
Parlando ai presenti, tra cui molti rom e una delegazione della Inner Wheel, l'arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe ha descritto l'ambulatorio come: "un servizio evangelico che va ben oltre i confini delle cure mediche, aprendo orizzonti di convivenza, crescita integrata e quindi di pace”.
"Il servizio ai rom è come un corridoio umanitario - ha spiegato Salvatore Esposito della Comunità di Sant'Egidio di Napoli - perché rappresenta la porta di accesso per un piccolo popolo di donne, uomini ma soprattutto bambini, a condizioni mediche e di vita migliori”.
Durante l'incontro sono stati presentati i dati del programma “Diritto alla scuola, diritto al futuro”, attivo a Napoli già da otto anni, che promuove l'istruzione scolastica dei minori rom, e del programma “Sport è benessere”, che dallo scorso anno coinvolge 150 bambini e ragazzi dell’area orientale di Napoli, favorendo la socializzazione e tutelando la salute dei bambini attraverso lo sport e il controllo sanitario.
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