E’ importante avere un sogno nella vita, anzi “bisogna sognare”. Benedetto XVI, nel secondo giorno della sua visita in Benin, ha incontrato a Cotonou i rappresentanti delle Comunità di Sant’Egidio di questo Paese dell’Africa Occidentale e del vicino Togo. E’ da qui che partivano le navi con gli schiavi dirette verso il Brasile e il Nord America.
Ma è qui che oggi bisogna liberarsi da nuove schiavitù. Prima di tutto quelle dei pregiudizi che arrivano a considerare “stregoni” i bambini o gli anziani che hanno problemi. Di questo ha parlato al Papa il responsabile della Comunità in Benin, Léopold Djogbede, ringraziandolo per il discorso che aveva fatto pochi giorni proprio su questo tema incontrando i vescovi angolani. E ha spiegato anche come la comunicazione del Vangelo può sanare tante ferite della società africana e colmare distanze che a volte sembrano incolmabili come quelle tra ricchi e poveri.
Alla fine è stata presentata al Papa la targa della nuova casa aperta da Sant’Egidio per aiutare i bambini di strada. Si chiama “Maison du rêve”, “casa del sogno”. Benedetto XVI l’ha benedetta e ha incoraggiato la Comunità a continuare il suo lavoro: “Grazie per quello che fate, perché c'è bisogno di sognare”.
Nel pomeriggio, all’incontro con una rappresentanza di bambini provenienti da diversi quartieri di Cotonou, era presente anche un gruppo di bambini di strada amici della Comunità che hanno ringraziato il Papa per la sua speciale benedizione.
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