Trent'anni fa, nel quartiere di Poggiorale, un bambino di 10 anni rimase vittima di una sparatoria in cui erano coinvolti polizia e bande locali.
Luigi Cangiano, chiamato Gigi, era uno dei bambini della scuola della pace della Comunità di Sant'Egidio del quartiere. A 10 anni aveva smesso di andare a scuola ed aiutava la mamma, che per mantenere la famiglia faceva la venditrice ambulante.
Negli anni successivi al terremoto del 1980, molti bambini napoletani avevano abbandonato la scuola e Gigi era uno di loro. Per questo, la scuola della pace era una grande scoperta e un luogo di affetto e di pace. Gigi la frequentava con entusiasmo e lì stava imparando a leggere e scrivere.
La sua morte è stata un motivo di rafforzare l'amore per i piccoli, colpiti dalla violenza cieca in maniera indiscriminata, soprattutto nei quartieri più poveri.
Da allora, l'impegno delle Scuole della Pace con i bambini nella città di Napoli si è intensificato, raggiungendo tanti quartieri dal centro storico alla periferia: Scampia, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio, i Quartieri spagnoli, Ercolano.
Domenica 15 dicembre, da tutti questi quartieri i bambini si sono raccolti nella chiesa di san Pietro Martire, per ricordare nella liturgia quel piccolo a cui la violenza ha strappato la vita. C'era anche la mamma di Gigi, ormai anziana, che ha parlato a lungo con loro, chiedendogli di diventare uomini e donne che custodiscono e difendono la pace.
Gigi alla Scuola della pace
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