Quella del 26 giugno scorso è stata una giornata speciale per i detenuti del carcere centrale di Douala, in Camerun: superati vari ostacoli buracratici, un gruppo della Comunità di Sant'Egidio è potuto entrare nel carcere per una distribuzione gratuita di zanzariere, in collaborazione con l'ONG CCA/SIDA.
I detenuti vivono in condizioni precarie, dovute principalmente all'estrema povertà e al sovraffollamento. Inoltre la diffusione della malaria minaccia la vita stessa dei detenuti, molti dei quali malati di AIDS. Nell'Africa subsahariana infatti questa malattia sta uccidendo migliaia di persone, secondo le stime dell'OMS le prime vittime sono proprio le persone affette da AIDS. Nella prigione di Douala anche una semplice zanzariera può salvare la vita.
Attualmente in Camerun, come in molti altri paesi africani, l'accesso alle cure è quasi impossibile per i più poveri come i detenuti di Douala. Entrare nel carcere, cnoscerli e prendersi carico della loro situazione è quindi una sfida umana e culturale allo stesso tempo. Una sfida combattuta con la solidarietà, che si diffonde e crea nuove alleanze per i poveri, come nel caso della collaborazione con CCA/SIDA.
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