«Oggi vogliamo accogliere l'invito di papa Francesco e ci impegniamo a non voltare lo sguardo di fronte alle sofferenze dei nostri fratelli. Ci impegniamo per la pace. Ci impegniamo per un mondo che rigetta ogni forma di guerra, di violenza, di schiavitù. Oggi siamo tutti uniti per la pace». Sono state queste le parole che Daniela Sironi, responsabile regionale della comunità di sant'Egidio, ha rivolto ai tanti cittadini, italiani e stranieri, che, lo scorso primo gennaio, si sono dati appuntamento per la tradizionale «marcia della pace».
Un evento molto sentito, soprattutto dalla comunità di sant'Egidio, che ha radunato persone di ogni credo religioso e di ogni colore. Davanti a un bellissimo «melting pot» di origini e culture, Daniela Sironi, non ha saputo trattenere l'emozione e, di fronte a tutti, ha urlato a gran voce che «siamo qui per dire che la pace è possibile. Viviamo in un mondo oscuro che, spesso, porta a perdersi. La pace, però, è una possibilità che dipende unicamente dagli uomini».
Continuando a promuovere il messaggio di pace, Daniela Sironi ha voluto parlare «dei segni (di pace) che, finalmente, ci sono. Uno di questi è la fine della "guerra" tra Cuba e gli Stati Uniti. La storia - ha proseguito la responsabile regionale della comunità di sant'Egidio - è piena di sorprese che vengono unicamente con l'impegno di donne e uomini di pace». L'edizione 2015 della «marcia della pace», nelle intenzioni di Daniela Sironi, è servita per «iniziare l'anno con passo di pace lungo quelle vie che, tutti noi, quotidianamente, percorriamo e attraversiamo».
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